Dirigenti
scolastici: si riparte con il contratto integrativo
di Reginaldo
Palermo
Fonte: Sito web
“Tecnica della scuola” – 25 marzo 2002
Riprende il
26 marzo la contrattazione integrativa per i dirigenti scolastici; in
discussione sono le regole per l'attribuzione degli incarichi e per la
mobilità: le posizioni non sono distanti, la chiusura potrebbe essere
immediata. Dopo Pasqua si parlerà anche delle questioni economiche in sospeso.
Riprende il 26 marzo, la contrattazione integrativa per i dirigenti scolastici.
Sindacati e Governo devono fare in fretta, perché il contratto nazionale da
poco sottoscritto prevede che entro fine marzo si definiscano tempi e modi per
la mobilità del personale.
In realtà sembra che le posizioni non siano troppo distanti e per un volta
tanto Anp e sindacati confederali dovrebbero trovarsi sostanzialmente d'accordo
su quasi tutto.
Qualche contrasto potrebbe emergere sulla questione della mobilità
professionale, cioè sulla possibilità di passare da un ordine di scuola
all'altro: l'Amministrazione vorrebbe definire quote percentuali modeste per
tali passaggi da legare oltretutto alla frequenza e al superamento di appositi
corsi; i sindacati fanno però presente che nel contratto nazionale già si parla
di una quota del 15% dei posti riservati a questo tipo di
"trasferimento".
L'Anp per parte sua sta invece sollevando la questione del conferimento di
incarico per il periodo 1.9.2000/31.8.2002: i confederali sembrano aver
accettato la soluzione proposta dall'Amministrazione (il primo incarico
verrebbe conferito con decorrenza 1.9.2002) mentre l'Anp non condivide l'idea
che questi due anni "passino in cavalleria".
"La questione - fanno osservare all'Anp - non è puramente
formale in quanto al momento di andare in pensione due anni trascorsi senza un
formale incarico dirigenziale potrebbero avere un loro peso".
Subito dopo le vacanze pasquali si discuterà anche di questioni economiche e in
particolare dei criteri generali per l'assegnazione della retribuzione di
posizione e di risultato. Su questo punto Cgil, Cisl e Uil si limitano per ora
a richiedere che si individuino "criteri oggettivi di ripartizione" a
livello regionale delle risorse complessivamente esistenti; la retribuzione
spettante a ciascun dirigente dovrebbe poi essere legata - secondo i
confederali - alle caratteristiche delle istituzioni scolastiche (esistenza di
più indirizzi o di più ordini e gradi di scuola, il numero degli alunni, numero
e distanza delle e fra le sedi, numero dei Comuni interessati).
L'Anp ha invece già individuato un criterio pratico: le fasce stipendiali
potrebbero essere 3, quella mediana dovrebbe riguardare l'80% dei dirigenti, il
restante 20% dovrebbe essere inserito in una fascia superiore e in una
inferiore; le retribuzione di risultato più alta potrebbe essere pari al triplo
di quella più bassa.
Ma in realtà le risorse da distribuire sono piuttosto modeste e quindi si parla
di cifre che potranno variare da un minimo di un centinaio di euro ad un
massimo di 250-300.
Per intanto adesso l'unico dato certo è che ad aprile ai dirigenti scolastici
verranno attribuiti i nuovi stipendi in modo parziale (si tratta di poco più di
370 Euro), mentre a maggio arriveranno i primi arretrati (6.700 euro circa).