Tutti d'accordo: maggiore autonomia sindacale per
i presidi
di Reginaldo Palermo
Fonte: sito web Tecnica della
scuola – 12 febbraio 2002
Il recente Congresso nazionale della Cgilscuola ha approvato una modifica
allo Statuto assegnando maggiore autonomia contrattuale ai dirigenti
scolastici; la stessa cosa aveva fatto il Congresso UilScuola pochi giorni
prima. E intanto nasce anche un nuovo sindacato che contesta i confederali ma
non vuole essere confuso con l'Anp.
Nata nel 1987, l'Associazione Nazionale Presidi è stata la prima
organizzazione a teorizzare che i capi di istituto non possono stare nello
stesso sindacato di insegnanti, bidelli e impiegati amministrativi.
Ma l'acquisizione da parte delle scuole della piena autonomia organizzativa
insieme con l'attribuzione della qualifica dirigenziale a presidi e direttori
didattici ha aperto qualche contraddizione anche all'interno dei sindacati
confederali che - a quanto pare - hanno tutte le buone intenzioni di porre
rimedio alla situazione.
E così UilScuola, nel corso dell'ultimo Congresso nazionale svoltosi a
Sanremo poco meno di un mese fa, ha votato a maggioranza una modifica
statutaria che prevede la nascita, di un "sindacato" dei dirigenti
scolastici con propri organismi e titolarità delle politiche contrattuali. La
nuova struttura avrà anche un proprio comitato centrale, costituito dai
coordinatori regionali dei Dirigenti Scolastici, che potrebbe essere
convocato già nelle prossime settimane. Ed anche la CgilScuola
(tradizionalmente più "monolitica" e meno propensa di altre
organizzazione a dare spazio alle singole categorie professionali) si è mossa
in questa direzione: poco più di 15 giorni fa, il Congresso nazionale di
Salsomaggiore ha modificato lo statuto autorizzando la creazione di specifici
e autonomi organismi sindacali che avranno la possibilità di "elaborare
le politiche vertenziali e di pronunciarsi sulle Piattaforme e sugli Accordi
in riferimento ai livelli della contrattazione di area"; e in occasione
dei contratti i dirigenti scolastici non correranno più il rischio di essere
rappresentati da altre figure professionali in quanto potranno designare
direttamente le proprie delegazioni trattanti.
Una operazione analoga era stata realizzata qualche mese fa anche dalla
stessa CislScuola.
In effetti la vertenza contrattuale dei dirigenti scolastici ha messo in
evidenza - soprattutto nelle sue fasi più delicate - che le legittime
aspirazioni dei dirigenti scolastici sono spesso in contraddizione o persino
in contrasto con le altrettanto legittime aspettative del restante personale
della scuola.
Non è un caso che proprio in questi mesi il panorama sindacale si sia
arricchito di un nuovo soggetto, lo SNADIS (Sindacato nazionale dei dirigenti
scolastici), che mal sopporta la scelta dei confederali di far rimanere i
dirigenti scolastici nel comparto scuola e al tempo stesso dichiara di
richiamarsi a "valori di solidarietà, di inclusione, di cooperazione,
garantiti pienamente solo dalla scuola pubblica" ma che "appaiono
oggi lontane sia dalle politiche governative sia dalle derive aziendalistiche
dell'ANP".
Insomma, con il contratto dei capi di istituto, è stato tolto il coperchio alla
pentola e c'è da credere che nei prossimi mesi le novità non mancheranno.
12/02/2002
|
|