Firmato il contratto dei dirigenti scolastici
di Reginaldo Palermo
Fonte:
sito web “La tecnica della scuola” – 10 gennaio 2001
E' il
primo contratto di lavoro firmato nel 2002, quindi si tratta del primo
accordo in cui si parla di euro e non più di lire. Sindacati soddisfatti che
fanno a gara per attribuirsi il merito del risultato.
Si è conclusa nella
mattinata del 10 gennaio la lunga e complessa vicenda del contratto dei
dirigenti scolastici: di fatto non c'è stata neppure discussione fra le parti
in quanto le clausole dell'accordo erano state definite già tre mesi fa
(esattamente il 17 ottobre). C'è un curioso primato legato a questa
trattativa: quello dei dirigenti scolastici è infatti il primo
contratto siglato nel 2002 e dunque è anche il primo definito non più in lire
ma in Euro.
E - a proposito di
lire e di euro - l'Anp ha subito fornito qualche dato: grazie al nuovo contratto
più dei due terzi dei dirigenti scolastici potrà contare su uno stipendio
lordo di non meno di 100milioni di lire, ovvero di 51.600 euro.
Il commento del
presidente Giorgio Rembado è quasi trionfale: "Se questi risultati
sono stati raggiunti, il merito principale va all'Anp, che - rifiutando nella
primavera scorsa un'offerta di gran lunga inferiore - ha continuato, per
lunghi periodi da sola, la battaglia contrattuale per un significativo
riconoscimento economico del lavoro svolto ormai da anni dai capi di
istituto".
Di avviso diverso è
segretario nazionale della Cgilscuola: "Questo risultato -
dichiara infatti Enrico Panini - è merito esclusivo dello sciopero
dichiarato per venerdì 11 gennaio dai sindacati confederali e della
fortissima adesione che si stava registrando ovunque fra i Dirigenti
scolastici. E' la seconda volta che l'azione dei confederali sblocca le
trattative, visto che già a settembre avevamo ottenuto la riapertura del
confronto contrattuale dopo una interruzione lunga ed inspiegabile".
Panini non perde poi
occasione per lanciare una frecciata sia al Governo sia all'Anp; riferendosi
infatti alle "promesse" formulate in piena campagna elettorale da
alcuni esponenti della Casa delle Libertà ai quali l'Anp aveva chiesto di
intervenire, Enrico Panini afferma: "Quando la politica invade le
competenze contrattuali ci sono solo problemi e pasticci e questa vicenda
rappresenta un esempio incontrovertibile".
Tutto da copione,
insomma: ogni sindacato si attribuisce il merito dei risultati mentre nessuno
è disposto ad accollarsi la minima responsabilità sul consistente ritardo con
il quale è stato sottoscritto l'accordo.
D'altronde l'Anp
sostiene che il ritardo è stato utile perché ha consentito di ottenere
risultati migliori, mentre i sindacati confederali (e la Cgilscuola in
particolare) continuano a sostenere che l'accordo di oggi non è
sostanzialmente diverso da quello proposto ai primi di maggio dal Governo
Amato e che l'Anp si era rifiutata di sottoscrivere.
10/01/2002
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