TEMO CHE RESTEREMO CON UN PUGNO DI MOSCHE

 

“Il lamento e la protesta” - n. 3  del 22 settembre 2001

 

Lettera di Luigi Aiello

 

Premetto che questa non è una nuga ma una "cazziata" in piena regola.

Ebbene, caro collega Quintavalla, dove sono tutti i milioni (30, 40 o chissà quanti) che avremmo dovuto ottenere dalla stipula del contratto e che la ministra Brichetto (sì, proprio Brichetto, il cognome suo, di cui, forse, si vergogna, tanto da rimpiazzarlo impropriamente con quello del marito che l'ha sposata in seconde nozze) e altri personaggi che le girano intorno, tra cui pure tu, suppongo, visto che stravedi per l'attuale compagine governativa, ci avevano fatto quasi fatto toccare con mano?

Se vuoi proprio sapere come la penso, resteremo tutti con in mano il classico pugno di mosche, perché non otterremo né la cifra a suo tempo patteggiata dai confederali, né, tanto meno, il suo doppio.

La Brichetto e gli altri membri del governo delle destre, che voi dell'ANP tanto adorate, in questo momento hanno altro a cui pensare: reperimento di fondi per portare la guerra all'Islam, mercato azionario che va a rotoli, interessi propri da salvaguardare prioritariamente rispetto a quelli collettivi e tante altre cosucce dello stesso genere, tra cui tende e fioriere.

Perciò, che vuoi che importi a lorsignori se la categoria dei dirigenti scolastici, una schiera di fetidi pidocchiosi agli occhi di chi già considera appartenente alla classe medio - bassa coloro che guadagnano "appena" 10 milioni al mese?

Via, ragazzi, lasciamoli lavorare in pace per il loro tornaconto, tanto, prima o poi, se riusciranno a trovare un minuto del loro prezioso tempo prima di aver completamente distrutto la scuola pubblica a vantaggio di quella privata, si mostreranno magnanimi verso di noi, provando pietà per la nostra miserabile, dal loro punto di vista, esistenza e ci elargiranno un piccolo obolo, così come si usa fare per solidarietà a favore di popoli e comunità vittime di disastri naturali o di altro genere. 

Sono o non sono tutti cristiani praticanti, anche se si mettono regolarmente sotto i tacchi i principi e la dottrina che ogni buon cristiano dovrebbe, almeno in linea di principio, rispettare?

Senza alcuna intenzione di offesa e con molta amarezza (però non li ho votati).

Luigi Aiello 

lai47

 

Caro collega,

tienti pure la “cazziata” perché sono un semplice ed umile cronista che registra fedelmente i fatti e cerca di interpretarli scevro da ogni pregiudizio e libero da ogni appartenenza ideologica. Se ho sostenuto e sostengo le tesi e le posizioni dell’ANP durante la vicenda contrattuale è perché le ho ritenute e le ritengo positive per gli interessi fondamentali della nostra categoria. Se avessero prevalso o prevalessero le posizioni della tua parte sindacale, invece, avremmo subito e subiremmo la sconfitta certa di un “contratto dimezzato” .

Non sono né un politico né un sindacalista e, per questo, non ho mai avuto bisogno e non ho, a differenza di altri, di scodinzolare di fronte a nessuno. Non ho mai frequentato e non frequento ambienti ministeriali, anche se non sarebbe disdicevole di per sé che ciò avvenisse. Quindi tieni per te le tue sciocche e indebite allusioni. Ti assicuro che “supponi” male.

Occorre giudicare il ministro non pregiudizialmente, a priori, ma dai fatti, quando saranno compiuti. Attendiamo, quindi, la conclusione del contratto per formulare un fondato e completo giudizio.

Per ora registro come fatto positivo che l’On. Aprea in data 30 aprile 2001 abbia sottoscritto insieme con i responsabili del settore Istruzione dei partiti della Casa delle Libertà una lettera solenne, per conto dell’allora candidato Berlusconi ora premier, in cui si prometteva l’allineamento retributivo per la nostra categoria.

Per ora registro come fatto positivo che la stessa sottosegretaria in data 24 agosto, durante un convegno per dirigenti presso il Meeting di Rimini, abbia affermato che il Contratto si sarebbe concluso tra settembre e ottobre con l’allineamento retributivo richiesto dall’ANP e promesso dal Governo.

Per ora registro come ulteriore fatto positivo che il Ministro di fronte alle Camere abbia formalmente e solennemente affermato “Il Governo sarà attento alla questione del primo contratto collettivo nazionale dei dirigenti scolastici che attendono il riconoscimento sul piano economico e giuridico delle nuove funzioni che ricoprono dal primo settembre 2000 all'interno dell'impianto autonomistico delle scuole”.

Presto sapremo se l’attuale Esecutivo sarà coerente oppure no nei nostri confronti. Se a fronte di queste enunciazioni positive dovessero conseguire fatti incoerenti e negativi, avremo allora non solo tutto il diritto di rivolgere le stesse critiche, semmai ancora più forti, che abbiamo rivolto al passato Esecutivo di fronte al suo clamoroso voltafaccia di marzo, ma anche di adottare come categoria tutte quelle iniziative di protesta e di lotta che si dovessero rendere necessarie. Nessuno di noi vuole restare con “un pugno di mosche”, ma questa critica e accusa dovresti rivolgerla ai tuoi amici segretari confederali che volevano e vogliono imporci un contratto economicamente dimezzato. Non credi? Non cambiamo le carte in tavola, per favore!

A proposito del “piccolo obolo” che ci verrebbe riservato dall’attuale Governo, ma tu dov’eri il 7 maggio quando i Sindacati confederali e, in particolare la Cgil Scuola, volevano imporci la firma incondizionata di un contratto che ci avrebbe elargito – questa sì che sarebbe stata un’elemosina – il 44% dell’allineamento retributivo dovuto? Questo sarebbe stato certamente un “piccolo obolo”, ma elargito dal sindacalismo confederale che, con un mirabolante rovesciamento dei ruoli, aveva intanto rubato il mestiere alla controparte! E tu dov’eri il 7 giugno quando il segretario nazionale Cgil scuola Panini affermava pubblicamente che voleva  farci “battere il passo”, altrimenti avrebbe scatenato l’ira dei docenti? Del resto, cosa sta facendo anche in questa fase per la nostra categoria il sindacalismo confederale se non strumentalizzare le rivendicazioni dei docenti contrapponendole alle nostre, minacciando la “piazza”. Sei consapevole di questo o fai finta di non capire?

Questo sito non “stravede” e non rivolge critiche pregiudiziali verso alcun Governo, non adora e non detesta pregiudizialmente alcun Esecutivo perché la linea editoriale è quella, semplicemente, di fondare i giudizi sull’oggettività dei fatti. Siamo soltanto legittimamente abituati a valutare i fatti rapportandoli con coerenza e rigore alla tutela della dignità professionale e alla difesa/rivendicazione degli interessi fondamentali della categoria.

Vorrei darti, infine, un modesto consiglio: cerca di disintossicarti dai pregiudizi e dalle grevi proiezioni ideologiche che trasudano abbondantemente dal tuo scritto. Non hai ancora capito che le ideologie – quando sono abbracciate in modo acritico - rappresentano le pigrizie del pensiero e le gabbie della razionalità?

 

Paolo Quintavalla