UN’IPOTESI SUGLI AUMENTI RETRIBUTIVI

 

Caro collega,

    vuoi vedere che alla fine la Moratti metterà d'accordo tutti concedendo ai D.S. il sospirato contratto da 1.500.000 lire nette con i 200 miliardi accantonati dal precedente governo?

    La soluzione è semplice se tale cifra sarà concessa negli ultimi mesi del bilancio 2001 e saldando il periodo intercorso tra Gennaio 2001 ed il contratto con un assegno "una tantum" fino al raggiungimento dei famosi 200 miliardi già stanziati.

    In tal modo il nuovo governo non avrà bisogno di ulteriori somme ( inesistenti ), i sindacati potranno dire che il nostro contratto non esce dalle cifre già concordate con il vecchio governo, l'ANP potrà dire che avremo ottenuto quel riconoscimento per il quale si è battuta.

    La categoria, poco avvezza alle grandi cifre, sarà felice di un assegno "milionario" e perdonerà tutti.

    Con stima, Suo

                            Costantino Mrakic,

        Direttore Didattico del 1° Circolo di Capannori ( Lu ).

        31 luglio 2001

 

    P.S. - Se la memoria non mi inganna, l'ultimo contratto serio che la scuola ha ottenuto venne siglato nel lontano 1963 con Fanfani ( raddoppio dello stipendio ) ed allora, per inciso, i Direttori Didattici avevano uno stipendio che era tre volte quello di un insegnante ma erano altri tempi, altri governi, altri sindacalisti, altra categoria.

 

Caro collega,

francamente non so quale sarà lo strumento tecnico che adotteranno per garantirci gli aumenti retributivi che ci spettano. E’ possibile e probabile che  debbano mettere in campo dei compromessi, spero accettabili.  Sicuramente non si tratterà di  un regalo che verrà calato dall’alto ma semplicemente di un riconoscimento economico dovuto a fronte dei nuovi impegni, doveri e responsabilità che ci hanno attribuito sul piano normativo.

Per quanto riguarda il differenziale retributivo tra dirigenti e docenti hai ragione. Non ne ho memoria diretta perché negli anni citati ero ancora bambino ma so per certo che un collega direttore didattico entrato nel ruolo direttivo nel 1970 passò dal suo stipendio di insegnante di circa 100 mila lire al suo primo stipendio di direttore didattico di 260 mila lire. E non era, ovviamente, ancora dirigente ma solo appartenente al personale direttivo! Posso testimoniare per esperienza personale, invece, che quando nel 1988 entrai nel ruolo direttivo passai da uno stipendio di circa 2 milioni in qualità di insegnante a 2.400.000 come direttore (passando, naturalmente, da 850 ore annuali tabellari di servizio come docente a quasi 1700 ore annuali tabellari di servizio come d.d.). Come si evince empiricamente da questi dati il differenziale retributivo direttore/docente è passato in percentuale da +160% del 1970 al +20% del 1988. Anche con gli aumenti che stanno per esserci  attribuiti come dirigenti saremo ben lontani dall’aver recuperato questo scarto rispetto al passato! (p.q.)