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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

Scuola, protestano i dirigenti

 Il Nuovo - 2 aprile 2003  

Assemblea nazionale con il sapore di manifestazione. Uil: "Siamo stanchi del silenzio della Moratti". Si agita la possibilità di uno sciopero. Anche se non tutti sono d'accordo. "Il nostro contratto è scaduto nel 2001".
di Simone Navarra


ROMA - Un'assemblea nazionale con il sapore di manifestazione, di "ultimo grido contro chi non ascolta". Il coordinamento nazionale dirigenti scolastici di Cgil, Cisl e Uil si incontrano di nuovo per discutere del federalismo che ne minaccia l'autonomia, del contratto di categoria che continua a languire scaduto com'è, e del fantasma di un altro possibile sciopero generale dell'intero settore che agita i sonni di tutti. "Si chiederebbe troppo ai lavoratori", spiega il cauto Massimo Di Menna della Uil. Dalla Cgil, invece, sono più disposti al muro contro muro. "Perché con questo governo...".

L'appello al dialogo è in primo luogo per il Ministero dell’Istruzione poi per quello dell’Economia e insieme della Funzione Pubblica. "Si sono tutti ritirati dal tavolo e continuano a far mancare la loro voce - spiega Di Menna - Le nostre richieste rimangono inascoltate e noi non sappiamo come spiegare un tale silenzio. Perché dietro non credo ci voglia essere un disegno di creare un deserto per poi poter ricostruire qualcosa. Visto anche i progetti che vengono sventolati a ogni passo".

Lo spauracchio del "federalismo scolastico", in pratica di una ingerenza delle regioni nei programmi delle diverse scuole, è il tema che i responsabili degli istituti sostengono e rifuggono. "Non ci possiamo trovare soli quando la riforma partirà - dicono dall'organizzazione del meeting - perché a quel punto sarà troppo tardi per avere anche un minimo margine di trattativa". I tagli al personale e alle risorse, oltre alla "richiesta di stabilizzazione dei precari" sono gli ingredienti che completano un piatto di sicuro indigesto. "Il settore ha bisogno di certezze e queste mancano".

Di Menna, anche per questo ritorna sulla questione soldi: "Il 31 dicembre 2001 è scaduto il contratto e non sono state stanziate le risorse in Finanziaria, non essendo stato emanato l’Atto di Indirizzo. Inoltre le passate spettanze ancora sono appese a un filo". A rinfocolare il dibattito, qualora ce ne fosse bisogno, concorre anche l'associazione Astrid, associazione studi e ricerche riforma istituzioni democratiche, che lancia un allarme sul rischio devolution e stila un libro bianco firmato e presentato dai senatori dell'Ulivo Giuliano Amato e Franco Bassanini. "L'istruzione - dice Bassanini - è un sistema nazionale che sarebbe disarticolato dalla devolution. C'è bisogno invece di un sistema scolastico dell'intero nostro paese inquadrato nel sistema europeo". Con il federalismo applicato si potrebbe verificare il rischio, ha aggiunto, di "tanti sistemi regionali di istruzione che potrebbero dare dignità di stato nazionale alle regioni che non ce l'hanno perche' la Lombadia - ha esemplificato - non è la Catalogna".

 

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