PIU’ REALISTI DEL RE!

 

Nuga n. 57  del 14 maggio 2002

 

di Paolo Quintavalla

 

Udite, udite! Un neonato sindacato di dirigenti scolastici ha dato e sta dando controversi segni di sé.

Nei mesi scorsi ha dichiarato di aderire allo sciopero dei sindacati confederali è non è male, quanto a coerenza, per un organismo che sostiene, fin dalla nascita, come tratto distintivo, di voler perseguire una fantomatica “terza via” tra questi ultimi e l’ANP.

Ora, addirittura, rubando il mestiere al MIUR e al Ministero dell’Economia, ipotizza e propone (in uno studio anonimo comparso nelle pagine web del suo sito che si trascrive parzialmente a margine) il taglio secco – nientemeno – di altre 2000 presidenze scolastiche, dopo le 5000 degli ultimi anni, in nome di fantomatiche e presunte “funzionalità del sistema”. Con il non trascurabile corollario, ovviamente, che tali “funzionalità” sarebbero ricavate sulla pelle dei D.S. superstiti. Ma che ottima idea per i Ministri Moratti e Tremonti che, quanto a noeliberismo, come è noto già in proprio non scherzano!

Evidentemente i neosindacalisti si ispirano ad un neodarwinismo scolastico che pone come esito finale luminoso la pura sopravvivenza dei dirigenti più forti, che in questo modo potranno entrare a far parte di una razza temprata ed eletta.

Visto che ogni sindacato che si rispetti ha – o dovrebbe avere – un motto che ne identifichi le azioni o le intenzioni ci permettiamo umilmente di suggerirne uno glorioso, sicuramente adatto a questo genere di “imprese”: “più realisti del re!

 

 

Allegato: ecco uno stralcio delle fulgide argomentazioni dei colleghi aspiranti sindacalisti! Mica male come prima uscita del loro “prodotto” (in termini di elaborazione culturale, s’intende) sul mercato!

“In ordine alle attuali 10.800 istituzioni scolastiche esistenti, non appare superfluo rilevare che il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, all’interno del compasso 500-900 alunni, ha comportato, in molte province, un appiattimento sul parametro inferiore, con motivazioni non sempre plausibili.

Nessuno potrebbe scandalizzarsi se si desse il via ad una revisione dell’attuale dimensionamento, anche alla luce delle prime esperienze in regime di autonomia scolastica, che dimostrano una migliore gestibilità dell'"impresa scuola" su parametri 800-1200 (per evidenti ragioni di migliore utilizzazione delle risorse umane e finanziarie).

 

Facciamo delle ipotesi:

a) una riduzione di 1000 Direzioni comporterebbe (considerata l’economia di almeno £ 300.000.000 annui per unità scolastica, ( pari ad € 154937) un risparmio annuale pari a £ 300 Miliardi, in Euro 154.937.000.

b) Una riduzione di 2000 direzioni porterebbe ad un risparmio annuo pari a £ 600 miliardi (€309.810.000)

 

Le ipotesi di cui sopra appaiono pienamente praticabili: servirebbero ad eliminare l’attuale situazione di sottodimensionamento o di esistenza ai limiti della norma di parecchie istituzioni scolastiche (basti dare uno sguardo, a titolo esemplificativo, alla situazione della provincia di Messina).

In ogni caso, basterebbe immaginare le attuali istituzioni, dotate di Dirigente Scolastico titolare, con un’utenza aumentata del 10% o del 20%.