LA FEDE NEL PROPRIO VALORE

 

Nuga n. 19 del 19 maggio 2001

 

di Paolo Quintavalla

 

 

In fondo l’uomo ha perduto la fede nel suo valore”.

Nietzsche intendeva registrare con questo aforisma, già nella seconda metà dell’Ottocento, il declino dei valori, la caduta della nostra civiltà.

Noi possiamo trasferire la frase ad un altro livello: quello della percezione che la nostra categoria ha di se stessa.

Leggendo certi comunicati di una parte dei rappresentanti sindacali si ha l’impressione che essi abbiano una scarsa considerazione del valore della nostra categoria. Accettano che sia visibilmente maltrattata, che sia addirittura dimezzata sul piano della considerazione sociale.

Ascoltando, tuttavia, le considerazioni povere di prospettiva di molti colleghi confesso che, talvolta, mi assale il dubbio che a certi comportamenti negativi di natura sindacale corrisponda specularmente, di fatto,  una rassegnata e inconsapevole acquiescenza, una riduttiva immagine di sé da parte di molti dirigenti.

Prima dei soldi, recuperiamo la fede nel nostro valore!