I MULINI DELLA STORIA
Nuga
n. 18 del 18 maggio 2001
di
Paolo Quintavalla
Il
grande Freud in un carteggio con Einstein del 1931 scriveva che “i mulini
della storia macinano talmente adagio che la gente muore di fame prima di
ricevere la farina”.
Dedico
questa frase, mutatis mutandis, a tutti coloro che fino a dieci giorni
fa volevano rimandare al secondo contratto il completo allineamento retributivo
e ancora oggi pervicacemente insistono, con la naturale avvertenza che nel
nostro caso non è certamente in gioco la fame ma, semplicemente, il
riconoscimento sociale del nostro ruolo.
Ciò
che conta nel nostro caso non è la lentezza con cui il mulino gira quanto la
farina che esso produce.