FIRMATO IL CONTRATTO DEI DIRIGENTI
SCOLASTICI
IL SOTTOSEGRETARIO APREA:"E' UNO STRUMENTO ESSENZIALE PER L'AVVIO DEI
NUOVI ORDINAMENTI SCOLASTICI"
COMUNICATO STAMPA MIUR – 10 gennaio 2002
(Roma, 10 gennaio 2002) Il Sottosegretario Valentina Aprea esprime
grande soddisfazione per la positiva conclusione del primo contratto dei
Dirigenti Scolastici che ha visto un forte impegno del Governo.
"Il contratto dei Dirigenti Scolastici innova gli istituti contrattuali
fondamentali e rappresenta uno strumento essenziale in vista dell'avvio dei
nuovi ordinamenti scolastici. Il riconoscimento della piena dirigenza per i
Presidi ed i Direttori Didattici rappresenta una svolta ed un passaggio
fondamentale per l'attuazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche".
I punti essenziali del primo contratto dei dirigenti delle scuole autonome sono
i seguenti:
1) il Nuovo Governo ha investito ben 48,03 milioni di € rispetto
alla disponibilità (103 milioni di €) offerta dal precedente Esecutivo. Un
passo avanti che ha permesso la chiusura di una vertenza che si trascinava da
mesi;
2) i capi di istituto entrano nella dirigenza pubblica dopo
esserne stati "espulsi" nel 1972 con la prima legge sulla dirigenza
statale. Il loro stipendio base sarà ora di 36.150 € annui lordi, a un passo
dall'allineamento con la dirigenza amministrativa;
3) è stata cancellata l'anzianità; nessun dirigente - fatta salva
la retribuzione individuale maturata nella vecchia carriera - avrà più la
progressione AUTOMATICA DELLA CARRIERA. E' il superamento di un mito, dello
stipendio che "si fa da sé";
4) l'assunzione del dirigente avviene tramite incarico TEMPORANEO,
da 2 a 7 anni massimo (rinnovabile), conferito dal dirigente regionale
competente anche con criterio di ROTAZIONE. In tal modo è finalmente possibile
rendere effettiva la valutazione dell'azione direzionale che prima era
compromessa da una eccessiva mobilità a domanda;
5) la mobilità a domanda viene prevista solo in casi limitati, i
cui criteri sono definiti in sede di contrattazione integrativa nazionale;
6) la retribuzione del dirigente dipenderà da due FATTORI QUALITATIVI.
La posizione (l'importanza e il livello di responsabilità dell'incarico che gli
viene conferito dal dirigente regionale) e i risultati della usa azione
direzionale (responsabilità per i risultati raggiunti). Pertanto la
retribuzione del dirigente scolastico è ora articolata in: a) stipendio base,
b) retribuzione (variabile) di posizione e c) retribuzione (variabile)
di risultato (merito);
7) gli organici dei dirigenti scolastici (9.800) sono definitivamente
articolati a livello regionale (fino a ieri erano tutti dipendenti dal
Ministero). Tale livello diventa il riferimento reale per la definizione del
rapporto di lavoro, che sarà gestito dal dirigente generale regionale. Un altro
passo verso il decentramento dell'Amministrazione, che avrà conseguenze anche
sul reclutamento (prossimo concorso, di cui si attende il bando), la
valutazione, la retribuzione variabile, la mobilità, ecc.;
8) è stata meglio definita la valutazione, il cui meccanismo è
sottoposto a verifica annuale, per evitare che diventi irrilevante o poco
significativa sotto il profilo della carriera e della motivazione dei migliori;
9) per la prima volta in un contratto della scuola viene inserito
l'istituto del licenziamento (revoca dell'incarico) per giusta causa e
giustificato motivo (scarso rendimento, valutazione negativa, ecc., art. 2119
del c.c.), e così cessa l'attività della commissione di disciplina presso il
CNPI (consiglio nazionale della pubblica istruzione). Tutto con il sistema
disciplinare si ispira a quello privatistico con l'introduzione delle procedure
di conciliazione ed arbitrato. La restituzione al ruolo di provenienza (cioè
all'insegnamento) è previsto solo nel caso di non superamento del periodo di
prova;
10) il contratto dei dirigenti ha un'ultima positiva caratteristica: in
pochi articoli (51) viene definito interamente e con pochi rinvii ad
altre sedi contrattuali l'intero rapporto di lavoro, con l'eccezione della
mobilità (contrattazione integrativa nazionale) e della retribuzione di
posizione (l'incarico) e di merito, che vengono affidate alla contrattazione
con il dirigente regionale per garantire maggiore efficacia e realismo rispetto
alle diversificate realtà del Paese e della rete scolastica.