LETTERA AD AMATO

di Armando Rossini - Presidente Nazionale ANDIS

Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri

e p.c. Sig. Ministro della Pubblica Istruzione

Sento il dovere di rappresentarLe, in quanto presidente della maggiore associazione italiana di dirigenti scolastici, il profondo stato di disagio nel quale potrebbero trovarsi i colleghi all’avvio del nuovo anno scolastico.

Come certamente ad Ella noto, proprio dal 1° settembre c.a. i direttori didattici e i presidi di tutte le scuole italiane, diventeranno dirigenti scolastici e, in quanto tali, dovranno assumere impegni e responsabilità ben diversi rispetto al passato.

Con l’avvio del nuovo anno, inoltre, scatterà l’autonomia delle unità scolastiche e, proprio con l’autonomia, si avvierà in maniera generalizzata il grande processo di rinnovamento della scuola italiana.

E’ evidente che un percorso del rilievo di quello progettato, porterà al miglioramento del servizio educativo e formativo se, oltre all’azione di insegnanti capaci e preparati, il sistema potrà contare su dirigenti scolastici veri, motivati e pronti a valorizzare le risorse umane e strumentali affidate alle singole scuole.

Purtroppo, nonostante che il contratto del comparto scuola siglato nello scorso anno, prevedesse l’avvio della trattativa per la definizione del primo contratto dei dirigenti scolastici nel marzo 2000, a tutt’oggi tutto è fermo e sussiste, a questo punto, il fondato timore che il 1° settembre 2000 prenderanno servizio, a capo delle scuole, dirigenti scolastici privi dei fondamentali strumenti normativi e operativi che il contratto dovrà loro garantire, e ignari persino di come sarà retribuito il loro nuovo rilevante impegno lavorativo.

Le assicuro, Signor Presidente che l’impegno convinto e costante dell’Associazione che rappresento sarà sempre e comunque rivolto a sollecitare e sostenere al massimo la professionalità e la disponibilità dei dirigenti scolastici italiani per la realizzazione delle grandi riforme in cantiere; devo però segnalarLe che sta montando un pericoloso clima di insoddisfazione tra i colleghi, che giustamente non comprendono lo stallo attuale, visto che da tempo è stata definita l’area contrattuale e da poco è stata anche concordata la composizione del tavolo negoziale.

L’ulteriore ritardo nell’invio dell’atto di indirizzo all’ARAN, e quindi il mancato avvio della contrattazione prima del prossimo settembre, potrebbe rivelarsi un atto politicamente molto grave, perché renderebbe inagibile la funzione dirigenziale nelle scuole e demotiverebbe i colleghi proprio nel momento in cui, invece, dovranno garantire al meglio le loro capacità professionali e personali nell’esclusivo interesse dei nostri giovani cittadini.

La ringrazio per l’attenzione che riserverà alla presente e La saluto con viva cordialità.

Roma 27.7.2000

Il Presidente Nazionale

Armando Rossini

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