Scuola,
più poteri ai presidi
Italia
Oggi - 28 aprile 2003
Carriera
di merito accantonata per gli insegnanti
Lo prevede
l'ipotesi di contratto su cui sono iniziate le
trattative per il
rinnovo.
Il contratto scuola fa saltare la contrattazione
nelle singole scuole, attribuendo più poteri ai presidi. E
accantona la
carriera per gli insegnanti, che continueranno ad avere aumenti
legati all'anzianità di servizio e non al merito. È quanto prevede
l'ipotesi di contratto su cui sono iniziate martedì scorso le trattative per il
rinnovo, che andranno avanti fino alla prossima settimana.
Il testo su cui i sindacati si sono confrontati
con l'Aran, l'agenzia per la contrattazione nel
pubblico impiego, rafforza il potere dei dirigenti
scolastici, riducendo le competenze del collegio
dei docenti e la contrattazione con le Rsu.
Ai dirigenti scolastici spetterà il potere
unilaterale di gestire le risorse del fondo di istituto, di attribuire incarichi
aggiuntivi agli insegnanti e agli Ata, il personale ausiliario, tecnico e
amministrativo, e di trasferire i dipendenti a eventuali sedi distaccate.
Il preside sarà tenuto infatti a fornire
semplicemente un'informazione preventiva o successiva sulle attività e i
progetti retribuiti con il fondo di istituto o con altre risorse, i criteri utili
per la retribuzione e l'utilizzazione del personale impiegato in attività
aggiuntive, sull'assegnazione a sezioni e plessi distaccati.
Anche i nominativi dei dipendenti da utilizzare in progetti aggiuntivi
saranno decisi esclusivamente dal preside. Per le funzioni
obiettivo, inoltre, anch'esse legate a compensi aggiuntivi, l'attribuzione sarà
decisa dal dirigente scolastico ´sentito il collegio dei docenti'
(articolo 30). Tutte materie, queste, su cui finora il dirigente doveva
confrontarsi con le rappresentanze sindacali scolastiche, oppure con il collegio
degli insegnanti.
Il
verticismo proposto dall'Aran è stato fortemente
contestato dai
sindacati, che si battono per ripristinare un
meccanismo di scelte condivise tra dirigente e
rappresentanti dei lavoratori. La contrattazione
d'istituto, se l'articolato non dovesse subire
modifiche, avrebbe a oggetto l'utilizzazione dei
servizi sociali, la modalità e i criteri di
applicazione dei diritti sindacali, l'attuazione
della normativa in materia di sicurezza sul lavoro
e la definizione della misura dei compensi
accessori, di cui all'articolo 45 del decreto
legislativo n. 165/2001. Materie giudicate dalla
parte sindacale di residuale importanza per la
gestione e il funzionamento delle istituzioni
scolastiche.
Sul fronte retributivo, poi, l'ipotesi di accordo
lascia gli aumenti in
busta paga legati all'anzianità di servizio e non
al merito. E questo non
solo per la retribuzione base ma anche per la
quota destinata alla
valorizzazione professionale.
Viste le risorse disponibili, le parti hanno
infatti deciso di optare per
aumenti a pioggia, allo scopo di fronteggiare la
perdita di potere
d'acquisto dei salari. La bozza prevede tra le
norme comuni la necessità di sviluppare strumenti che valutino il
raggiungimento dei livelli di apprendimenti da parte degli allievi e che questo
´deve anche costituire uno degli indicatori
principali per valutare nel merito la qualità
dell'insegnamento erogato dalle singole scuole,
così come pure la costruzione di un percorso
docente non dovrà prescindere dall'incidenza di
questi stessi elementi qualitativi.
Ma il tutto è rinviato al contratto che sarà
sottoscritto per il 2004/2005.
A questo scopo sindacati e Aran si impegnano a
formare una commissione di studio con il ministero dell'istruzione, entro un
mese dalla firma dell'intesa, per individuare ´le soluzioni
possibili per istituire i meccanismi di carriera professionale e di
valutazione. Per il momento,
insomma, si tratta di una ´linea programmatica
che punta a innalzare
´progressivamente verso la media europea le
retribuzioni, contestualmente, precisa l'articolo
9, comma 1, al raggiungimento della ´media delle
prestazioni rilevabili nell'ambito della stessa
Unione europea. Sempre che lo consentano le
condizioni di finanza nazionale dei prossimi due
anni.
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