La
preside Fasiolo: garanzie di qualità al servizio
scolastico
A
proposito della riforma Moratti
Gazzettino Veneto – 26 aprile 2003
“Le politiche regionali sulla scuola dovranno
offrire garanzia di qualità al servizio
pubblico”. In un comunicato, la preside Laura
Fasiolo, dirigente scolastica goriziana, candidata
alle regionali nella lista Cittadini per il
presidente, lista Illy, esprime apprezzamento per
l’iniziativa voluta dall’assessore provinciale
all’istruzione, Luciano Migliorini, che ha
coinvolto il mondo della scuola sui problemi
legati alla riforma Moratti, “capitolo ancora
confuso e contraddittorio di un disegno che vede
impoverito e indebolito il sistema
dell’istruzione e della formazione”.
La Fasiolo dichiara la necessità di un serio
impegno culturale, tecnico e politico per
risolvere i punti di forte criticità della
riforma sulla scuola, a salvaguardia del servizio
pubblico, anche a livello regionale. «Sarà molto
importante – osserva la candidata dei
“cittadini per il presidente” – che la
Regione Fvg interpreti le proprie competenze in
modo rispettoso dell’autonomia decisionale delle
scuole, evitando un duplice rischio: quello di
scivolamenti in un neocentralismo regionale e
quello di chiusure in un localismo riduttivo.
«Il testo della riforma – prosegue la nota –
che prevede la possibilità dell’anticipo di
accesso alla scuola dell’infanzia (a 2 anni e
quattro mesi, ma è decisamente contraria l’Anci)
e all’elementare a 5 anni e 1/2 (il primo anno
della riforma partirà a settembre), si regge su
un precocismo scolastico pedagogicamente
criticabile, come pure su una precocità
preoccupante si fonda il momento della scelta e
canalizzazione imposta agli alunni dopo la
conclusione della secondaria di I grado verso il
sistema degli otto licei o dell’istruzione e
formazione professionale, filiere formative tra le
quali non sarà facile garantire il raccordo».
«Viene rimarcata – precisa la preside Fasiolo
– nel primo ciclo la separatezza tra primaria
(elementari) e secondario di primo grado (medie),
nonostante le positive esperienze di continuità
avviate da numerosi anni, facilitate
dall’assetto prevalente degli istituti
comprensivi. Un altro fondamentale aspetto tutto
da chiarire è ciò che si determinerà con
l’eliminazione del vincolo giuridico
dell’“obbligo” che viene sostituito dalla
vaghezza di un “diritto-dovere” di istruzione
e formazione».
Una filosofia scolastica, dunque, che rischia di
essere piegata su un impianto professionalizzante
ed economicistico, fatta su misura dei proclami di
Confindustria, che rischia di cancellare quanto di
positivo di un impianto già collaudato. I
risparmi sul personale e le risposte ai bisogni
non potranno certo migliorare la qualità del
servizio, comporteranno la penalizzazione delle
fasce socialmente deboli, del disagio e persino
dell’handicap. I tagli della dotazione organica
provinciale – prosegue la nota – indeboliranno
l’offerta formativa delle istituzioni
scolastiche, limitando la possibilità di dare
risposta ai bisogni delle famiglie: tutto lascia
intravedere scenari di trasformazione in senso
privatistico della scuola pubblica e costi
aggiuntivi per servizi aggiuntivi.
«Alle politiche regionali sulla scuola –
conclude la Fasiolo – spetta il delicato compito
di salvaguardare l’offerta formativa dei
progetti d’istituto avviati a livello
provinciale, di garantire un organico efficiente e
qualificato in risposta ai bisogni di qualità e
agli elevati standard europei, di assicurare
servizi adeguati agli utenti».
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