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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

La preside Fasiolo: garanzie di qualità al servizio scolastico

A proposito della riforma Moratti

Gazzettino Veneto – 26 aprile 2003


“Le politiche regionali sulla scuola dovranno offrire garanzia di qualità al servizio pubblico”. In un comunicato, la preside Laura Fasiolo, dirigente scolastica goriziana, candidata alle regionali nella lista Cittadini per il presidente, lista Illy, esprime apprezzamento per l’iniziativa voluta dall’assessore provinciale all’istruzione, Luciano Migliorini, che ha coinvolto il mondo della scuola sui problemi legati alla riforma Moratti, “capitolo ancora confuso e contraddittorio di un disegno che vede impoverito e indebolito il sistema dell’istruzione e della formazione”.
La Fasiolo dichiara la necessità di un serio impegno culturale, tecnico e politico per risolvere i punti di forte criticità della riforma sulla scuola, a salvaguardia del servizio pubblico, anche a livello regionale. «Sarà molto importante – osserva la candidata dei “cittadini per il presidente” – che la Regione Fvg interpreti le proprie competenze in modo rispettoso dell’autonomia decisionale delle scuole, evitando un duplice rischio: quello di scivolamenti in un neocentralismo regionale e quello di chiusure in un localismo riduttivo.
«Il testo della riforma – prosegue la nota – che prevede la possibilità dell’anticipo di accesso alla scuola dell’infanzia (a 2 anni e quattro mesi, ma è decisamente contraria l’Anci) e all’elementare a 5 anni e 1/2 (il primo anno della riforma partirà a settembre), si regge su un precocismo scolastico pedagogicamente criticabile, come pure su una precocità preoccupante si fonda il momento della scelta e canalizzazione imposta agli alunni dopo la conclusione della secondaria di I grado verso il sistema degli otto licei o dell’istruzione e formazione professionale, filiere formative tra le quali non sarà facile garantire il raccordo».
«Viene rimarcata – precisa la preside Fasiolo – nel primo ciclo la separatezza tra primaria (elementari) e secondario di primo grado (medie), nonostante le positive esperienze di continuità avviate da numerosi anni, facilitate dall’assetto prevalente degli istituti comprensivi. Un altro fondamentale aspetto tutto da chiarire è ciò che si determinerà con l’eliminazione del vincolo giuridico dell’“obbligo” che viene sostituito dalla vaghezza di un “diritto-dovere” di istruzione e formazione».
Una filosofia scolastica, dunque, che rischia di essere piegata su un impianto professionalizzante ed economicistico, fatta su misura dei proclami di Confindustria, che rischia di cancellare quanto di positivo di un impianto già collaudato. I risparmi sul personale e le risposte ai bisogni non potranno certo migliorare la qualità del servizio, comporteranno la penalizzazione delle fasce socialmente deboli, del disagio e persino dell’handicap. I tagli della dotazione organica provinciale – prosegue la nota – indeboliranno l’offerta formativa delle istituzioni scolastiche, limitando la possibilità di dare risposta ai bisogni delle famiglie: tutto lascia intravedere scenari di trasformazione in senso privatistico della scuola pubblica e costi aggiuntivi per servizi aggiuntivi.
«Alle politiche regionali sulla scuola – conclude la Fasiolo – spetta il delicato compito di salvaguardare l’offerta formativa dei progetti d’istituto avviati a livello provinciale, di garantire un organico efficiente e qualificato in risposta ai bisogni di qualità e agli elevati standard europei, di assicurare servizi adeguati agli utenti».

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