Scuole
in bolletta, sos ai genitori
Con
la pagella una lettera alle famiglie: «Protestate
contro i tagli o dovrete pagare»
Gazzettino Veneto – 10 gennaio 2003
«Genitori,
preoccupatevi e datevi da fare per sostenere la
vostra scuola. Mobilitatevi, perché con il
pesante taglio alle risorse destinate alla scuola
pubblica diventerà difficilissimo continuare a
garantire i servizi che ora la nostra scuola
eroga. E perché per continuare a goderne dovrete
necessariamente pagarli di tasca vostra». Questo
il tono della lettera-documento approvata ieri dai
consigli di classe dei licei scientifico, classico
e psicopedagogico Leopardi-Majorana e che sarà
recapitata a tutte le famiglie degli alunni
assieme alla pagella.
«Unanimemente - spiega il dirigente scolastico
dei tre licei riuniti, Sergio Chiarotto - abbiamo
deciso di sensibilizzare le famiglie sui gravi
problemi che minacciano la scuola e che finiranno
inevitabilmente con il mettere in discussione la
sua qualità. Gli insegnanti si sono impegnati a
non fare lo sciopero degli scrutini, a continuare
a lavorare per il bene comune, ma esigono, e
giustamente - sottolinea il preside - che le
famiglie sappiano a cosa stanno andando incontro,
rimanendo passive e supine alle decisioni del
governo. Non è una questione
"politica", ma culturale. Con meno
risorse a disposizione e più ore a carico del
personale non potremo certo continuare a fare
educazione alla salute, i corsi di recupero, di
informatica, di lingua pomeridiani e quant'altro.
Il meccanismo, insomma, è il medesimo che è
stato azionato per la Sanità. E pertanto, chi
vorrà continuare a contare su una scuola
democratica e pluralista, dovrà prepararsi a
pagare...Come per la scuola privata. Una cosa
assurda».
Nel documento che sarà inviato alle famiglie si
annunciano anche disagi a breve. «A fronte dei
reali pericoli che sta correndo la scuola pubblica
- si dice - ci saranno azioni di dissenso e di
protesta che potranno contemplare anche la
sospensione dei viaggi di istruzione e il blocco
della adozioni dei libri di testo. Il blocco degli
scrutini, già indetto dalle organizzazioni
sindacali ci coglie invece nell'impossibilità di
aderirvi a causa dell'anticipo del nostro
calendario rispetto alle altre scuole. Auspichiamo
- si conclude - nel sostegno di studenti e
genitori per chiedere finanziamenti adeguati; per
sostenere una scuola pluralista, democratica e
coerente con i valori della Costituzione; per
invocare riforme migliorative del servizio; contro
un progressivo trasferimento del servizio al
settore privato; contro una scuola dequalificata,
svuotata di risorse e immobilizzata; contro i
tagli del personale docente (e di sostegno) e Ata,
che rispondono solo a logiche di risparmio».
Infine,
conclude Chiarotto, «per essere protagonisti
della protesta, senza per questo interferire con
l'operato sindacale, nei prossimi giorni ci
troveremo tutti (docenti e Ata) attorno ad un
tavolo per studiare i testi di riforma proposti e
già approvati. Discuteremo così di finanziaria,
della riforma della scuola e della legge sulla
Devolution».Novanta milioni di euro per le scuole
private; meno insegnanti di sostegno,
canalizzazione precoce a 14 anni, blocco delle
sperimentazioni, proposte di censura ai libri di
testo, partecipazione degli studenti annullata,
introduzione dei buoni scuola: queste, si ricorda,
sono alcune pillole del disegno politico della
Moratti al Ministero.
Antonella Santarelli
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