Fuori o dentro il comparto ?
Il problema è molto più complesso

(Fonte: Direzione didattica di Pavone Canavese dal sito www.pavonerisorse.to.it)

13.05.2000


Dal responsabile dei dirigenti scolastici Cgil di Torino, Ignazio Sarlo, riceviamo le seguenti precisazioni che volentieri pubblichiamo.
In merito ad alcune osservazioni di Ignazio Sarlo relative alle modalità informative del nostro sito, mi pare opportuno precisare che questo pavonerisorse si limita per lo più a fornire informazioni molto succinte, molto più simili a "lanci" di agenzia stampa che non a interventi di riflessioni: i nostri mezzi e le nostre risorse non ci permettono di fare molto di più; spesso però i nostri "lanci" diventano occasione per approfondimenti e dibattiti che coinvolgono gli operatori del mondo della scuola; in qualche occasione vengono anche ripresi da organi di informazione ufficiali: è esattamente l'obiettivo che ci proponiamo e che - mi pare - stiamo raggiungendo anche in questo caso.


Caro Direttore,

ritengo interessanti i documenti sottoscritti dai corsi di formazione ISVOR e dal direttivo ANDIS di Torino, così come ritengo estremamente utile l'ampia discussione svoltasi all'interno della consulta dirigenti scolastici CGIL di Torino sul tema della collocazione dell'area dirigenziale.

Queste posizioni hanno un dato comune che io non posso non condividere e che coincide con la posizione della consulta nazionale dirigenti scolatici della CGIL scuola, ma che poco emerge dal tuo resoconto (probabilmente il tuo informatore ha omesso alcuni "particolari" per me importanti):

E' importante sottolineare (non viene fatto nel tuo breve resoconto) come questa posizione sia diversa da quella dell'ANP che finora ha chiesto la collocazione nella prima area contrattuale dei dirigenti pubblici e la conseguente determinazione della rappresentanza sulla base del numero complessivo di iscritti fra i dirigenti pubblici (se la posizione della CGIL era conosciuta, così come quella dell'ANDIS nazionale, documento contrattuale di A. Rossini, non era altrettanto scontato che queste fossero le posizioni di "base" torinesi, corsi Isvor e direttivo ANDIS provinciale).

Come dirigenti scolastici della CGIL scuola:

Posso condividere il giudizio di contraddittorietà di alcuni passaggi dell'amministrazione (che emerge da alcuni dei documenti citati ed è stato sottolineato nella riunione di consulta) aiutata in questo dall'ostinazione dell'ANP nel rivendicare la collocazione dell'area non solo fuori comparto, ma addirittura nella prima area.

La lettera del ministro Bassanini all'ARAN (mi pare ti sia nota, è stata trasmessa alle diverse sigle sindacali coinvolte nel contratto della dirigenza scolastica, ANP compresa) dovrebbe chiudere la diatriba: in merito alla collocazione richiama infatti proprio i contenuti del comma 17 dell'art.21 della L. 59/97.

E' questo che ho provato a spiegare nella riunione della consulta provinciale dei dirigenti scolastici della CGIL: è evidente che le mie posizioni non sono state comprese/accettate dalla maggioranza dei compagni della consulta, per altro comprensibilmente preoccupati dai ritardi dell'amministrazione nell'avviare il percorso contrattuale.

Il tuo riferimento alla riunione di consulta del 12 maggio u.s. è tuttavia incompleto (per il futuro ritieniti invitato permanente, potremmo assegnarti l'ingrato, ma forse utile, compito di verbalizzatore ,,,,):

Per quanto riguarda le questioni contrattuali è importante ricordare come la scelta della piena perequazione retributiva con le altre dirigenze pubbliche sia stata da tutti condivisa così come l'esigenza di richiedere l'accelerazione dei tempi contrattuali ed il rispetto delle scadenze prima fra tutte quella del 1° settembre 2000. Sarebbe inaccettabile che l'avvio dello status dirigenziale avvenisse non accompagnato dalle necessarie norme contrattuali e soprattutto dalla piena perequazione retributiva con le altre dirigenze pubbliche.

Da sottolineare, per finire, la condivisione (mi pare di tutti i presenti) dell'esigenza di intensificare il lavoro unitario: significativa sotto questo aspetto l'assemblea sindacale convocata per il 23 maggio che verrà gestita proprio dal coordinamento unitario dirigenti scolastici CGIL-CISL-UIL e ANDIS.

Per quanto mi riguarda auspico che il problema della collocazione dell'area sia risolto al più presto anche per togliere eventuali alibi all'amministrazione (per il 17 maggio è prevista l'apertura del tavolo contrattuale relativamente a questo aspetto).

Le difficoltà vere di avvio della contrattazione sono legate, infatti, non tanto alla collocazione dell'area quanto all'incertezza delle risorse ed ai ritardi dell'amministrazione:

Sicuramente la crisi di governo e l'attuale quadro di instabilità politica non aiutano, ma ulteriori ritardi non sono accettabili.

Per quanto riguarda i documenti dei corsi Isvor, condivido pienamente i punti 1, 2, 3 e mi preme sottolineare come dal punto di vista rivendicativo (una volta risolto il problema di collocazione dell'area) non vi siano differenze significative fra le diverse sigle sindacali/associative (Confederali+Andis, Anp, Snals) che parteciperanno alle trattative.

In particolare la rivendicazione della piena perequazione con le altre dirigenze pubbliche è un dato comune dei diversi documenti contrattuali.

Concludo affermando fin d'ora la disponibilità della consulta CGIL provinciale a gestire momenti informativi comuni della categoria sugli sviluppi contrattuali unitamente alle altre sigle sindacali/associative (una prima significativa scadenza sarà l'assemblea del 23 che verrà gestita dal coordinamento che unisce CGIL, CISL, UIL e ANDIS).

Il lavoro dell'ultimo anno della Consulta Dirigenti Scolastici CGIL scuola di Torino, il sito internet, le informazioni via e-mail che con una certa regolarità vengono trasmesse ai colleghi iscritti e spesso anche ai non iscritti, testimoniano in modo inequivocabili la nostra volontà di offrire un "servizio" a tutti i colleghi.

Cordialmente

Ignazio Sarlo
responsabile dirigenti scolastici CGIL provincia di Torino

Nella mattina del 14.05 abbiamo ricevuto una risposta di Valentino Favero (Anp) ad alcune considerazioni di Ignazio Sarlo

14.05.2000

Fuori o dentro il comparto ?
La posizione dell'ANP

Caro direttore

credo si possa polemizzare tra colleghi appartenenti ad organizzazioni sindacali diverse, anzi che si debba e che questo sia utile, a patto però che ci sia una correttezza di fondo nel rispettare la verità. Mi riferisco alla lettera di Sarlo sulla vexata quaestio della collocazione dell'area. Su un punto fondamentale Sarlo sbaglia. La dirigenza medica, quarta area, non è interna al comparto sanità.
Ciò significa che il contratto dei medici viene fatto solo dalle organizzazioni rappresentative (e in quanto rappresentative) dei medici con la presenza delle sole confederazioni rappresentative dei medici e che viene trattato e sottoscritto in tempi diversi rispetto sia al contratto del comparto sanità, sia al contratto dell'area della dirigenza sanitaria non medica. Significa, ancora, che viene avviato sulla base di una direttiva specifica e di un finanziamento proprio.
Nonostante questo, tuttavia, in ospedale e nelle sale operatorie lavorano fianco a fianco operatori con contratti diversi, alcuni appartenenti alle due aree esterne al comparto, altri con contratto di comparto senza che questo pregiudichi la collaborazione o la cooperazione. Questo perché un contratto di lavoro non è un patto fondativo o costitutivo dell'organizzazione di un'intera amministrazione, ma molto più semplicemente uno scambio economico tra prestazione di lavoro, comprese alcune garanzie, e retribuzione. E' evidente, dunque, che la richiesta di collocare l'area dentro il comparto scuola ha obiettivi diversi rispetto a quelli confessati, e tu puoi ben comprendere quali. Certamente uno dei risultati da prevedere è che perduri la penalizzazione economica della categoria, così come il pesante condizionamento dell'autonomia professionale dei dirigenti. Per nostra disgrazia trent'anni di permanenza dentro il comparto ci hanno reso edotti in materia.

Mi preme segnalare, infine, anche un'altra imprecisione del collega Sarlo riguardo alle richieste dell'Anp circa la collocazione dell'area. Sarebbe stato sufficiente leggere le linee guida contrattuali dell'Anp per cogliere che le tre ipotesi da noi formulate erano da intendersi in ordine di preferenza (collocazione nella prima area, oppure in un'area nuova con altre dirigenze come università e ricerca, oppure in una quinta area autonoma dal comparto).
Tale ordine sarà sicuramente da noi tenuto presente al tavolo negoziale. Sicuramente non abbiamo mai pensato, come altri hanno fatto e fanno, alla collocazione dell'area all'interno del comparto scuola.

In tal senso il comma 17 va preso come un'invasione di campo da parte del Parlamento in materia contrattuale e come tale può benissimo essere superata nell'accordo quadro.

Cordiali saluti .

Valentino Favero
Responsabile del Settore Contrattuale dell'Anp


14.05.2000

La risposta di Ignazio Sarlo è immediata. Eccola:

Caro direttore,

il collega Favero ha certamente maggiore esperienza sindacale del sottoscritto ed è in grado di giocare sulle sfumature delle mie delle sue argomentazioni (contratto sanità, area dirigenza medica, ecc.), non intendo aprire una disputa sul senso da dare alle cose da me dette o sulla loro interpretazione autentica, credo doverose tuttavia alcune precisazioni.

Anche il nostro contratto (a prescindere dalla collocazione dell'area) sarà avviato da una specifica direttiva, mi pare di averne parlato nel mio intervento, che inevitabilmente dovrà dare precise indicazioni sulle risorse economiche. Questa direttiva tarda ad uscire anche per le "code" sulla "collocazione" dell'area.

Anche per la CGIL la rappresentanza delle diverse sigle sindacali/associative ammesse al tavolo dovrà essere "pesata" sulla base del numero di dirigenti scolastici iscritti e conseguentemente alla trattativa dovranno poter partecipare organizzazioni e confederazioni sindacali rappresentative dei dirigenti scolastici.

La CGIL scuola è sicuramente rappresentativa dei dirigenti scolastici, il dato di iscritti nazionale è intorno al 16 % , a Torino abbiamo ~ 100 iscritti (credo tra l'altro qualcuno in più di quelli dell'ANP).
Un fatto inoltre è certo al tavolo di area specifica, come dirigenti scolastici CGIL, saremo rappresentati da Armando Catalano, dirigente scolastico, responsabile nazionale della consulta dirigenti scolastici CGIL, in stretto contatto con l'esecutivo nazionale della consulta medesima.
Capisco che il permanere nel comparto, in questo momento di ritardi ed incertezze sulle risorse a disposizione, possa essere visto come fattore limitante: verificheremo nei fatti.
Per quanto mi riguarda continuo ad essere convinto che, proprio per la complessità e la specificità del mondo della scuola, l'intreccio di competenze presenti all'interno di un sindacato come la CGIL possa essere una ricchezza e non una limitatezza.
Consentimi poi un esempio di interazione fra contratto dirigenti scolastici e contratto scuola: il d.lgs 59/98 ci attribuisce la possibilità di "scelta" dei nostri collaboratori nell'ambito gestionale organizzativo, il nostro contratto dovrà di fatto prendere atto di questa prerogativa (come CGIL dirigenti scolastici lo chiediamo), sarà però nei fatti il contratto scuola a stabilire le modalità di retribuzione, la definizione dei crediti professionali acquisibili con l'incarico e soprattutto ad individuare le risorse per la retribuzione.
Ho letto con sufficiente attenzione ed interesse le linee contrattuali ANP, convengo che è presente, ma per l'appunto come terza eventualità, l'ipotesi dell'area specifica per i soli dirigenti scolastici: per noi l'area specifica (quinta area, per intenderci) è la prima opzione.
Chiudo con una considerazione del tutto personale: in regime di libero mercato la "concorrenza" leale e la pluralità delle offerte sono garanzia di maggior qualità, credo che anche per i dirigenti scolastici la presenza di sigle e soprattutto le diverse modalità di rappresentanza sindacale/associative vadano considerate come una ricchezza piuttosto che come un fattore limitante. Una ricchezza non solo per i colleghi, ma anche per le stesse sigle sindacali/associative fra loro "concorrenti" costrette di fatto alla ricerca ed al continuo miglioramento di percorsi e di strategie.
Un esempio per quanto ci riguarda (volutamente fuori dal contesto contrattuale): la polizza assicurativa gratuita per tutti i colleghi iscritti con massimali e condizioni di assoluto valore rispetto alle proposte della "concorrenza" (sito internet dirigenti scolastici di Torino).

Cordialmente

Ignazio Sarlo