Sbaglia Favero ?

o sbagliano Rembado, Panini e l'ARAN ?

(Comparazione di testi a cura del Dirigente Scolastico Ignazio SARLO

della CGIL di Torino. Testo messo a disposizione dall'autore.

Disponibile anche presso il sito www.pavonerisorse.to.it )

Prima del 17 maggio

di Valentino Favero

Responsabile del Settore Contrattuale dell'Anp

(intervento su www.pavonerisorse.to.it )

Fuori o dentro il comparto ?
La posizione dell'ANP

Caro direttore

credo si possa polemizzare tra colleghi appartenenti ad organizzazioni sindacali diverse, anzi che si debba e che questo sia utile, a patto però che ci sia una correttezza di fondo nel rispettare la verità. Mi riferisco alla lettera di Sarlo sulla vexata quaestio della collocazione dell'area. Su un punto fondamentale Sarlo sbaglia. La dirigenza medica, quarta area, non è interna al comparto sanità.
Ciò significa che il contratto dei medici viene fatto solo dalle organizzazioni rappresentative (e in quanto rappresentative) dei medici con la presenza delle sole confederazioni rappresentative dei medici e che viene trattato e sottoscritto in tempi diversi rispetto sia al contratto del comparto sanità, sia al contratto dell'area della dirigenza sanitaria non medica. Significa, ancora, che viene avviato sulla base di una direttiva specifica e di un finanziamento proprio.
Nonostante questo, tuttavia, in ospedale e nelle sale operatorie lavorano fianco a fianco operatori con contratti diversi, alcuni appartenenti alle due aree esterne al comparto, altri con contratto di comparto senza che questo pregiudichi la collaborazione o la cooperazione. Questo perché un contratto di lavoro non è un patto fondativo o costitutivo dell'organizzazione di un'intera amministrazione, ma molto più semplicemente uno scambio economico tra prestazione di lavoro, comprese alcune garanzie, e retribuzione. E' evidente, dunque, che la richiesta di collocare l'area dentro il comparto scuola ha obiettivi diversi rispetto a quelli confessati, e tu puoi ben comprendere quali. Certamente uno dei risultati da prevedere è che perduri la penalizzazione economica della categoria, così come il pesante condizionamento dell'autonomia professionale dei dirigenti. Per nostra disgrazia trent'anni di permanenza dentro il comparto ci hanno reso edotti in materia.

Mi preme segnalare, infine, anche un'altra imprecisione del collega Sarlo riguardo alle richieste dell'Anp circa la collocazione dell'area. Sarebbe stato sufficiente leggere le linee guida contrattuali dell'Anp per cogliere che le tre ipotesi da noi formulate erano da intendersi in ordine di preferenza (collocazione nella prima area, oppure in un'area nuova con altre dirigenze come università e ricerca, oppure in una quinta area autonoma dal comparto).
Tale ordine sarà sicuramente da noi tenuto presente al tavolo negoziale. Sicuramente non abbiamo mai pensato, come altri hanno fatto e fanno, alla collocazione dell'area all'interno del comparto scuola.

In tal senso il comma 17 va preso come un'invasione di campo da parte del Parlamento in materia contrattuale e come tale può benissimo essere superata nell'accordo quadro.

Cordiali saluti

Dopo del 17 maggio

ACCORDO QUADRO 17 MAGGIO 2000
… E L'AREA FU
di Giorgio Rembado

(intervento sulla rivista ANP - www.anp.it)

A conclusione di una trattativa rapida nella fase negoziale, ma successiva ad un lungo e faticoso travaglio nella interpretazione della normativa di riferimento e nel confronto interno al mondo sindacale, si è definita la collocazione dell'area relativa alla dirigenza delle scuole all'interno delle aree dirigenziali già determinate con apposito accordo quadro del 25 novembre 1998. La scelta delle parti si è orientata per la costituzione di una "quinta area autonoma", che si aggiunge alle precedenti quattro, comprendenti i dirigenti degli altri comparti del pubblico impiego.

La nuova area, come le altre, è caratterizzata dall'avere un contratto separato rispetto a quello del personale del comparto scuola, con tutto quello che ne consegue in termini di determinazione di un autonomo atto di indirizzo da parte del Governo, di individuazione di un apposito "budget", di rappresentanza delle organizzazioni sindacali rappresentative dell'area. Si configura pertanto come una contrattazione di area a pieno titolo, a riconoscimento della tipicità dirigenziale dei capi di istituto coll'entrata a regime dell'autonomia delle scuole.

Con questo accordo ci auguriamo possano venir definitivamente archiviate "le guerre di religione" che hanno contrassegnato l'intero percorso dell'approvazione della legge sulla dirigenza prima e di tutti i provvedimenti attuativi subito dopo, per poter concentrare finalmente gli sforzi nella costruzione di un primo contratto della dirigenza che affronti i veri nodi della disciplina pattizia, da quello della definizione degli istituti normativi a quello del trattamento retributivo.

Quella della "quinta area" era una delle opzioni ipotizzate dall'Associazione fin dai primi confronti in materia e la soddisfazione di veder coronato uno dei nostri traguardi non ci fa dimenticare che le nostre preferenze andavano verso la "prima area", comprendente i dirigenti dei comparti dei ministeri, degli enti pubblici non economici, delle aziende ed amministrazioni dello Stato anche ad ordinamento autonomo, delle istituzioni ed enti di ricerca e delle università. Ciò non tanto per quello che sostiene una "vulgata" intenzionalmente distorsiva della verità circa l'obiettivo, a noi caparbiamente attribuito nonostante le nostre numerose smentite, di voler assimilare la dirigenza delle scuole alla dirigenza amministrativa. Lasciamo ai nostri avversari a corto di idee, anche sul piano polemico, di volersi rappresentare la realtà secondo i loro schemi precostituiti. I motivi della nostra preferenza erano di altro tipo e si riferivano per esempio ad una più agile disciplina in tema di mobilità, come pure all'opportunità di superare definitivamente il problema della collocazione del contratto degli ispettori tecnici - quelli davvero assimilati alla dirigenza amministrativa - essendo rimasto in tal modo il loro contratto all'interno di quello dei ministeriali. Ma tant'è; è chiaro, ed è sicuramente superfluo ripeterlo, ogni accordo discende da una mediazione politica, perché tutti i soggetti (in questo caso CGIL, CISL, UIL e CIDA) debbono ritrovarsi su di un testo che non riproduce la posizione di partenza di nessuno ed in cui tutti possano almeno in parte riconoscersi.

Quest'ultima, insieme al condizionamento discendente dalla legge istitutiva della nostra dirigenza, è la ragione che ha fatto inserire nel testo dell'accordo il riferimento al comparto scuola. Ciò che importa, comunque, è la sostanza del problema che sta, è bene ribadirlo, nella separatezza dei contratti e nella diversità dei soggetti trattanti. Ed ancor più interessa che con la firma dell'accordo sia stato rimosso l'ostacolo che impediva l'apertura della contrattazione vera e propria, rispetto alla quale la collocazione dell'area fra le altre dirigenziali rappresentava un passaggio obbligato.

Ora il problema vero resta quello delle risorse, che il Governo dovrà individuare per consentire alle parti di avere concreta materia negoziale da discutere.

 

 

************************************

 

Prima del 17 maggio

Dall'intervento di Enrico Panini su www.pavonerisorse.to.it:

Caro Direttore,

visto il vivace dibattito sulla collocazione contrattuale dei Dirigenti scolastici, da Lei puntualmente riportato, mi consenta di precisare in modo stringato le posizioni che sosterremo Mercoledì 17 all’Aran.

Noi chiederemo, coerentemente con quanto affermato in tutti questi anni, l’istituzione di una quinta area della dirigenza (la dirigenza scolastica) nell’ambito del comparto scuola.

Ciò comporterà, se la nostra tesi verrà accolta:

1. uno specifico e separato Atto di indirizzo per la definizione del primo contratto dei Dirigenti scolastici;

2. uno specifico e separato finanziamento;

3. uno specifico e separato contratto;

4. la presenza alla trattativa delle sole organizzazioni sindacali che avranno la percentuale di rappresentatività fra i Dirigenti scolastici prevista dalle norme di Legge in materia.

 

************************************

Dal sito www.aranagenzia.it a proposito delle aree di contrattazione e della collocazione dentro/fuori comparto delle dirigenze: "cliccare" prima su attività e successivamente su aree contrattuali, si visualizza la tabella sotto riprodotta:

Accordi quadro

Non dirigenti

Dirigenti

Ministeri

Enti pubblici non economici

Aziende

Ricerca

Università

Regioni ed autonomie locali

 

AREA I

Regioni ed autonomie locali

AREA II

Sanità

AREA III

AREA IV

Enti art. 73

ENTI ART. 73

Scuola

AREA V *

TORNA A DOCUMENTAZIONE