UN CAUTO E TEMPERATO OTTIMISMO,

MA CON GLI OCCHI APERTI

di Paolo Quintavalla

EDITORIALE n. 14 del 2 marzo 2001

Le trattative contrattuali, dopo i due recenti rinvii e dopo mesi di frustrante attesa, sembra che abbiano finalmente ricevuto un impulso determinante, che abbiano imboccato la svolta decisiva.

Si può cogliere il segno di questo clima mutato e più fiducioso nei due comunicati emessi dall'ANP e dall'ANDIS a seguito dell'incontro del 1° marzo dai quali traspare un cauto e temperato ottimismo. Registriamo con piacere che il Sindacato e l'Associazione più rappresentativi dei DD.SS. esprimano "apprezzamento per il proficuo, intenso e concorde lavoro di oggi" (ANP) e la valutazione che"oggi è stata una giornata importante sia per i risultati raggiunti, sia per la confortante dimostrazione di impegno che tutte le delegazioni sindacali e l'Aran hanno dato" (ANDIS).

Finalmente l'ARAN ha presentato una bozza riguardante la parte normativa sulla quale si sono registrate ampie e significative convergenze. Resta ancora aperta la questione delicata della valutazione dei dirigenti ma, in sostanza, si tratta di un capitolo che nel complesso potrebbe essere chiuso presto e senza eccessive difficoltà.

Come era da aspettarsi, invece, l'incertezza sui tempi e sui modi regna nel versante del trattamento economico. I due rinvii consecutivi delle trattative degli ultimi 20 giorni molto probabilmente sono stati determinati, anche se nulla traspare dai comunicati ufficiali, dalla distanza presumibilmente ancora consistente tra la "domanda" delle OO.SS. e l'"offerta" della parte pubblica. A questo riguardo sosteniamo con forza che le legittime rivendicazioni della categoria non possono essere disattese. Chiediamo soltanto che vengano mantenuti i patti e che il principio dell'equiparazione retributiva con le altre dirigenze pubbliche, tanto solennemente e ripetutamente proclamato nell'Atto di Indirizzo del Governo all'Aran, sia coerentemente tradotto sul piano operativo. Non chiediamo la luna, come invece vanno ripetendo certi sindacalisti nelle assemblee dei docenti. Vogliamo semplicemente una busta paga da dirigenti ma solo perché, sul piano giuridico, ci hanno attribuito dal 1° settembre 2000 la funzione di dirigenti, con connessa responsabilità di risultati. Come si vede, ci accontenteremo solo del dovuto e non ruberemo nulla a nessuno!

A proposito del periodo 1° settembre - 31 dicembre 2000 qualcuno non penserà che ci siamo dimenticati dello "schiaffo" contenuto in merito nell'Atto di Indirizzo: una "conditio sine qua non" dovrà essere il reperimento di fondi aggiuntivi per retribuire fino in fondo l'intero periodo perché è francamente inaccettabile operare in qualità di dirigenti ed essere retribuiti come in precedenza, sia pure per quattro mesi.

Fra tanti motivi di disappunto e di frustrazione, tuttavia, occorre riconoscere che sono emersi anche alcuni fattori positivi. In primo luogo è da salutare con vivo apprezzamento l'ipotesi di stipula del CCNL dei dirigenti dell'Area 1, i quali rappresentano il nostro naturale riferimento sia per alcuni aspetti normativi, sia per le prospettive di aggancio retributivo. Il consistente miglioramento retributivo che sta per essere concesso ai colleghi dirigenti dei Ministeri non può che costituire un traino positivo per l'Area V, non solo nell'attuale fase contrattuale d'ingresso ma anche per la successiva (che, come è noto, decorrerà fra 10 mesi avendo il nostro primo contratto una vigenza fino al 31.12.2001).

Un altro aspetto positivo, senza dubbio, è rappresentato dall'improvvisa accelerazione impressa alle trattative. Il fatto che i prossimi incontri presso l'Aran siano stati fissati nei giorni 6, 7 e 8 marzo prossimi lascia presuppore una comune volontà di concludere in tempi rapidi la partita contrattuale, a conforto dei tanti che hanno atteso legittimamente il giusto riconoscimento del ruolo.

Per quanto il tempo volga al sereno, conviene tenere comunque gli occhi bene aperti, se non altro per evitare la sorpresa di qualche improvviso acquazzone!

Torna a INDICE