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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

 

Errore nel testo, la riforma Moratti torna al Senato

Corriere della Sera - 7 febbraio 2003


Scuola: sbagliati gli anni del piano finanziario, la legge non può avere il sì definitivo della Camera


ROMA - La Riforma della scuola non potrà essere approvata definitivamente dalla Camera. Dovrà tornare al Senato. Nonostante la «blindatura». Nel settimo e ultimo articolo c’è un errore redazionale. Una svista da segnare con la matita blu. Gli anni del piano finanziario sono sbagliati. L’aula di Montecitorio sarà costretta a modificare le date inesatte con un emendamento. Un intervento che assomiglia a un autogol, dopo che la Casa delle Libertà si era imposta di ritirare tutti i suoi emendamenti per accelerare l’iter della riforma. A questo punto un nuovo passaggio a Palazzo Madama appare inevitabile. E i tempi? «Nessun problema, si tratta di una semplice formalità», dicono al ministero dell’Istruzione. Ma nei corridoi di viale Trastevere l’irritazione è forte. Nel testo approvato dal Senato lo scorso autunno, dopo sei mesi di discussione, si faceva riferimento alla finanziaria vigente, cioè alla manovra del 2002. Ma per l’aula di Montecitorio, che tra pochi giorni approverà la legge delega, la Finanziaria di riferimento è quella del 2003. Se Palazzo Madama avesse licenziato prima la proposta, non sarebbe successo nulla. Ma così non è stato. Comunque nessuno ha previsto le conseguenze, nè al ministero nè alla Camera. E la riforma della scuola è uscita dalla commissione Cultura di Montecitorio come se il tempo si fosse fermato. Risultato: un rinvio di dieci giorni. Se tutto andrà bene.

G.Ben.
 

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