. .

Cerca  

CLICCA PER INIZIARE

 

HOME PAGE

NEWS

EDITORIALI

DOCUMENTI

NUGAE

TARSU

POSTA

VALUTAZIONE D.S.

D.S. IN EUROPA

ARCHIVIO

FINALITA' SITO

COMMENTI EVENTI

LINKS

 

 

SCRIVICI

   
   
   
 

 

ottimizzato per I.E 6.0 e Netscape 6 a tutte le risoluzioni

 

.

Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 

 

Dutto: «A 16 anni non basta uno stipendio, anche se buono»

Corriere della Sera - 14 gennaio 2003

Il responsabile dell’Ufficio scolastico: «Decisivo il rinnovamento delle materie»


MILANO - A naso, a fiuto , le famiglie decidono dove iscrivere i figli. Spesso il curriculum scolastico non segue più le mode del momento. Le scelte percorrono binari molto pratici. E più si allarga la base della popolazione scolastica non è detto che l’orientamento debba rivolgersi verso sofisticati studi superiori o master. Anzi. La tendenza che muove i giovani, o le loro famiglie, sembra essere quella di sbrigarsi con la scuola. L’obiettivo è «presto, tanto e subito». I dati presentano un quadro contradditorio. Dove sembrava che il benessere ormai consolidato dovesse invitare a studi elitari, succede il contrario. Il ragioniere batte il geometra e persino l’ingegnere. Il diplomato taglia in fretta il traguardo del posto fisso, il ragazzo con la licenza di scuola media sorpassa i coetanei ancora chini sui libri, nel comune obiettivo del posto e di uno stipendio sicuro. A soffrire sembrano i laureati, i possessori di licenze liceali umanistiche o chi sceglie discipline magari raffinate ma poco appetite dal mercato. Mario Dutto, direttore dell’Ufficio scolastico per la Lombardia, conferma in parte il quadro.
«La prevalenza dell’indirizzo amministrativo si spiega però anche con il rinnovamento immesso nelle materie scolastiche, più inerente alle esigenze del mercato. Uno spettro di riferimento più ampio, che so, rispetto a quello di un geometra e , al limite, anche di un ingegnere. Il diploma che resta un mercato intermedio, riflette così alcuni aspetti paradossali della Lombardia. Contrassegnati dall’alta qualità della vita con le relative esigenze, che non corrispondono a fenomeni culturali adeguati. Il nostro sforzo è trovare un ritorno a scuola anche per gli adulti. Un rapporto di sinergia, di alternanza, tra studio e lavoro. Non basta il buon stipendio a sedici anni».

Pietro Pacchioni

 

CHIUDI