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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 

 

Materne ed elementari, riforma alla Camera
Bimbi con meno di 6 anni

Corriere della Sera - 14 gennaio 2003


ROMA - Iscrizioni in un clima di incertezza per le decine di migliaia di famiglie che, in teoria, potrebbero far entrare in anticipo i propri bambini nella scuola materna ed elementare, come prevede la riforma dell’istruzione in discussione in Parlamento. Il disegno di legge, approvato dal Senato, dovrà essere esaminato dalla Camera. Potrebbe essere definitivamente approvata tra febbraio e marzo. Se così sarà, il ministero dell’Istruzione dovrà riaprire le iscrizioni - scadono il 25 gennaio - limitatamente ai bambini interessati all’anticipo facoltativo: quelli cioè che compiranno tre e sei anni entro il 28 febbraio. Oggi l’età utile è 3 anni entro il 31 gennaio per la materna e 6 anni entro il 31 dicembre per l’elementare. Nel precisare questi criteri, il ministero dell’istruzione si è riservato «di fornire ulteriori istruzioni e indicazioni» in rapporto all’iter della riforma, lasciando chiaramente intendere che potrebbero essere riaperti i termini delle iscrizioni. La pressione delle famiglie non è diminuita. E così anche quest’anno sono rispuntate le «liste di attesa». Ma non dappertutto.
«Ancora una volta si lasciano i genitori nella confusione perché il comportamento di molti dirigenti scolastici lascia campo a più interpretazioni - dice Angela Nava, presidente del Coordinamento genitori democratici (Cgd) -. Mi spiego: a coloro che, interpretando rigorosamente le circolari, non accettano domande con riserva, seguono molti altri che accolgono le domande degli "anticipatari", forse anche pensando di rimpolpare le scuole in calo demografico». «Questo tuttavia - continua Angela Nava - non crea una situazione omogenea nel nostro paese e talvolta alimenta speranze non così sostenibili. E’ probabile che a settembre la riforma sia passata, ma non vi è neppure una certezza assoluta. Forse creare tante aspettative è solo deleterio».

«Alcune scuole - spiega Maurizio Salvi, presidente dell’Associazione italiana genitori (A.Ge) - prendono con riserva le iscrizioni anticipate, confidando che la legge passi. Altre invece non accettano le liste di attesa. Poi ci sono le scuole coinvolte nella sperimentazione dell’anticipo che non hanno alcun problema. C’è, insomma, un clima di incertezza. Ma tutto sommato non è un grosso problema. Si deve tenere anche conto che è coinvolto soltanto il due per cento delle famiglie».
La leva dei nati tra gennaio e febbraio è di circa 80 mila bambini. Ma quanti si avvarranno dell’anticipo, che non è obbligatorio? Un certo numero di bambini sono «anticipatari» di fatto, anche se non di diritto. Si tratta degli «uditori», alunni che frequentano la prima elementare da «clandestini», senza essere iscritti. La cifra non è nota, ma nelle grandi città, soprattutto del centro, ve ne sono molti.

G. Ben.

 

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