Materne
ed elementari, riforma alla Camera
Bimbi con meno di 6 anni
Corriere
della Sera - 14 gennaio 2003
ROMA - Iscrizioni in un clima di incertezza per le
decine di migliaia di famiglie che, in teoria,
potrebbero far entrare in anticipo i propri
bambini nella scuola materna ed elementare, come
prevede la riforma dell’istruzione in
discussione in Parlamento. Il disegno di legge,
approvato dal Senato, dovrà essere esaminato
dalla Camera. Potrebbe essere definitivamente
approvata tra febbraio e marzo. Se così sarà, il
ministero dell’Istruzione dovrà riaprire le
iscrizioni - scadono il 25 gennaio - limitatamente
ai bambini interessati all’anticipo facoltativo:
quelli cioè che compiranno tre e sei anni entro
il 28 febbraio. Oggi l’età utile è 3 anni
entro il 31 gennaio per la materna e 6 anni entro
il 31 dicembre per l’elementare. Nel precisare
questi criteri, il ministero dell’istruzione si
è riservato «di fornire ulteriori istruzioni e
indicazioni» in rapporto all’iter della
riforma, lasciando chiaramente intendere che
potrebbero essere riaperti i termini delle
iscrizioni. La pressione delle famiglie non è
diminuita. E così anche quest’anno sono
rispuntate le «liste di attesa». Ma non
dappertutto.
«Ancora una volta si lasciano i genitori nella
confusione perché il comportamento di molti
dirigenti scolastici lascia campo a più
interpretazioni - dice Angela Nava, presidente del
Coordinamento genitori democratici (Cgd) -. Mi
spiego: a coloro che, interpretando rigorosamente
le circolari, non accettano domande con riserva,
seguono molti altri che accolgono le domande degli
"anticipatari", forse anche pensando di
rimpolpare le scuole in calo demografico». «Questo
tuttavia - continua Angela Nava - non crea una
situazione omogenea nel nostro paese e talvolta
alimenta speranze non così sostenibili. E’
probabile che a settembre la riforma sia passata,
ma non vi è neppure una certezza assoluta. Forse
creare tante aspettative è solo deleterio».
«Alcune
scuole - spiega Maurizio Salvi, presidente
dell’Associazione italiana genitori (A.Ge) -
prendono con riserva le iscrizioni anticipate,
confidando che la legge passi. Altre invece non
accettano le liste di attesa. Poi ci sono le
scuole coinvolte nella sperimentazione
dell’anticipo che non hanno alcun problema. C’è,
insomma, un clima di incertezza. Ma tutto sommato
non è un grosso problema. Si deve tenere anche
conto che è coinvolto soltanto il due per cento
delle famiglie».
La leva dei nati tra gennaio e febbraio è di
circa 80 mila bambini. Ma quanti si avvarranno
dell’anticipo, che non è obbligatorio? Un certo
numero di bambini sono «anticipatari» di fatto,
anche se non di diritto. Si tratta degli «uditori»,
alunni che frequentano la prima elementare da «clandestini»,
senza essere iscritti. La cifra non è nota, ma
nelle grandi città, soprattutto del centro, ve ne
sono molti.
G. Ben. |