Incarichi
speciali, tutto il potere ai presidi-manager
Fonte:
Corriere della Sera del 13 maggio 2003
Gli insegnanti da destinare agli incarichi di
funzione obiettivo saranno scelti direttamente dal
preside. Lo dice l’articolo 30 della bozza
del nuovo contratto, ancora sul tavolo delle
trattative. Dunque, più «potere» ai presidi
e meno al collegio dei docenti, che esprimerà
solo un parere non vincolante.
Tra i docenti che ricoprono incarichi di «funzione
obiettivo» troviamo figure importanti nel
microsistema di istituto. Il vicepreside, per
esempio, o chi cura l’offerta formativa, lo
sviluppo informatico, l’orientamento.
Attualmente, questi docenti sono scelti dai
colleghi, sulla disponibilità degli interessati e
su «titoli» valutati da un’apposita
commissione. Nell’ipotesi proposta nel nuovo
contratto, invece, il collegio dei docenti si
limiterà a prendere atto delle scelte del capo di
istituto. E il preside-manager fa un altro
passo avanti. Ma, vediamo cosa dice
l’articolo 30 della bozza contrattuale, che
conferma la stessa retribuzione aggiuntiva per il
vicepreside (diciamo tre milioni delle vecchie
lire all’anno). La premessa recita: «Per la
realizzazione delle finalità istituzionali della
scuola in regime di autonomia, la risorsa
fondamentale è costituita dal patrimonio
professionale dei docenti (...). Tali funzioni
strumentali sono identificate dal piano
dell’offerta formativa ed attribuite dal
dirigente scolastico, sentito il collegio dei
docenti. Le stesse non possono comportare
esoneri totali dall’insegnamento, e non sono
valutabili a qualsiasi fine di carriera». Dunque,
il collegio deciderà quali settori privilegiare e
il preside sceglierà i docenti a cui affidarli.
Se non sono previsti esoneri totali, vuol dire che
potranno essere previsti esoneri parziali. Nota
per i vice: «Non potranno far valere il titolo
professionale per eventuali progressioni di
carriera o per il concorso a preside». (G.Tes.)
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