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25 luglio 2000

RESOCONTO DEI LAVORI DELLA CONSULTA NAZIONALE

DEI DIRIGENTI SCOLASTICI DELLA CGIL SCUOLA

Il giorno 18 luglio 2000 si è tenuta a Roma la riunione della Consulta Nazionale dei Dirigenti scolastici della CGIL Scuola per discutere della situazione contrattuale dell’area della dirigenza scolastica e della programmazione del lavoro di settembre in relazione ai numerosi impegni che attendono la scuola italiana e il personale dirigente in particolare.

La situazione contrattuale. Si è fatta estremamente preoccupante la situazione di stallo che si è venuta a creare circa l’apertura delle trattative per il contratto dell’area dirigenziale scolastica di recente definita come quinta area fra le altre dirigenze di stato. La difficoltà di una soluzione sulla composizione del tavolo di rappresentanza e il grave e intollerabile ritardo nell’emanazione dell’atto di indirizzo da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica stanno compromettendo la possibilità di una chiusura della contrattazione in tempo per una sua applicazione dal primo settembre. La CGIL Scuola rimane ferma e convinta che la cosa più utile per la scuola italiana, per lo sviluppo del processo di autonomia e per la valorizzazione del personale sia il rispetto dei tempi previsti dai Contratti e dalle leggi. Il protrarsi di situazioni in cui vigono contemporaneamente vecchie e nuove norme crea confusione e disordine, lacerazioni e contrasti che sono nocivi allo sviluppo sereno e corretto delle riforme che stanno cambiando dopo decenni il volto della scuola italiana.

I contenuti del Contratto. Si ritiene fondamentale affrontare il confronto negoziale con l’ ARAN partendo da alcune priorità molto sentite fra i Dirigenti scolastici. Innanzitutto la questione salariale che si identifica di fatto con l’entità delle risorse realmente disponibili per raggiungere la perequazione con le altre dirigenze e, nello specifico delle ripartizioni fra le voci salariali, con l’entità delle risorse che copriranno la retribuzione di posizione. Mentre è chiaro, infatti, che lo stipendio tabellare deve incrementarsi del differenziale di base oggi esistente tra il Capo d’Istituto e il Dirigente, diversa e più difficile è l’individuazione del livello medio della retribuzione di posizione su cui poi ridefinire le differenze in base alla complessità delle scuole dirette. La diversità retributiva della posizione peraltro non può non riprendere gli indici di complessità dell’ultimo Contratto, arricchiti di qualche altra voce, quale ad esempio il riconoscimento del carico di lavoro svolto nelle Direzioni su cui grava la gestione dei Centri territoriali per l’educazione degli adulti.

Il salario di risultato, da riconoscere per una consistente quota a tutti i Dirigenti valutati positivamente e per una quota ridotta ad una percentuale da definire in relazione alla qualità della prestazione individuale, in questo anno scolastico a venire, in assenza di un Servizio di valutazione dei risultati, non potrà che basarsi ancora sul sistema valutativo sperimentato quest’anno e che può essere, con qualche opportuna modifica, prorogato in una prosecuzione sperimentale: ciò anche al fine di cominciare l’anno scolastico con parametri certi di valutazione.

Il riconoscimento della facoltà di nomina dei collaboratori da parte del Dirigente scolastico è altra questione acutamente sentita da larga parte della categoria e avvertita come punto importante che attiene ai contenuti della dirigenza che viene conferita col primo settembre. Il contrasto fra le leggi, fra leggi recenti (quella sulla dirigenza scolastica) e leggi antiche (quella sugli Organi Collegiali), le diverse interpretazioni sui poteri di indirizzo e di gestione rischiano di lasciare ancora le cose come stanno e di mantenere incertezza e confusione all’inizio dell’anno, anno che si preannuncia per altri profili fra i più incerti e confusi. La Consulta su questo punto ribadisce la "sostanzialità" della prerogativa di nomina con il conferimento della qualifica e ritiene che al tavolo negoziale tale questione debba essere trattata nella direzione prevista dal D.L.vo 59/98. L’attesa dell’approvazione del ddl sugli Organi Collegiali può rivelarsi una illusione che la scuola pagherà caro di qui a poco tempo: l’attenzione del Parlamento su questo punto, contrariamente – e meritoriamente – di quanto non sia avvenuto per altri aspetti ben più duri risolti dalle leggi (cicli, parità, obbligo formativo), è con tutta evidenza pari a zero. Bloccare i cambiamenti, che sono possibili per via di interpretazioni avanzate delle norme appena varate e per via regolamentare magari con il supporto di autorevoli interventi degli organi dello Stato, come il Consiglio di Stato, può solo contribuire a prorogare la fase di stallo.

Altre questioni, fra le molte, che rimangono all’attenzione di tutti i Dirigenti scolastici sono relative al contenzioso e agli strumenti per un raffreddamento dello stesso, l’assicurazione per i rischi connessi con l’esercizio della funzione, gli incarichi e la mobilità da gestire con giudizio in questa fase di transizione, la eventuale costituzione delle RSU dei DS a livello regionale da connettere con contenuti specifici e non duplicativi di contenuti di altri livelli negoziali.

Il regolamento di contabilità delle scuole autonome. La mancata approvazione dello strumento regolamentare è un’altra delle cause per cui la scuola ancora per una anno zoppicherà fra vecchio e nuovo. Gran parte delle scuole italiane, toccate dal processo di dimensionamento ottimale, dovrà rinegoziare le convenzioni di cassa sulla base dell’antico D.I. del 1975 e dovrà lavorare con le antiche regole di bilancio. Sperando che nel contempo il nefasto Decreto sui flussi di cassa (recentemente al M.P.I. abbiamo sollecitato un serrato confronto con il Tesoro per una soluzione del problema) sia stato superato.

La Consulta continua a sostenere come coerente con la nuova organizzazione delle amministrazioni dello Stato la divisione fra compiti di indirizzo ( imputati agli organi di governo della scuola, come il Consiglio di Istituto) e compiti di gestione (propri della Dirigenza). Altre strade rischiano di condurre alla paralisi delle istituzioni scolastiche. La strada maestra rimane il rispetto, rinvenibile in qualsivoglia organizzazione, delle prerogative di chi assume le responsabilità degli atti, dettandone le direttive e riconoscendo l’autonomia di chi deve seguirle per raggiungere i risultati stabiliti: creare vincoli che non derivino dagli organi di governo e che spostino le decisioni, sia pur su singole materie che inevitabilmente sono interconnesse con le altre, ad altri centri monocratici e non collegiali porterà inevitabilmente all’inefficienza, all’inefficacia e all’improduttività. Compromettendo peraltro l’unitarietà di indirizzo e di coordinamento dell’istituzione che è un bene superiore a qualsiasi parzialità professionale.

Congressi e convegni. La Consulta accoglie positivamente l’avvio della fase congressuale lanciata di recente dalla Confederazione. Per quanto riguarda la Dirigenza scolastica si manifesta la volontà di partecipare con impegno per dare un contributo di elaborazione nello sviluppo delle professionalità della scuola e per lo sviluppo delle potenzialità sindacali nell’ambito della società. Tanto più in una fase in cui la nuova collocazione della Dirigenza scolastica anche in termini contrattuali consiglia di riesaminare le relazioni fra le aree che comunque devono impegnarsi a sviluppare ad un livello sempre più elevato il terreno della cooperazione che, in un ambiente quale quello di scuola, rimane alla base di ogni proficuo lavoro.

In questo quadro la Consulta ritiene di poter lavorare all’organizzazione, nel prossimo anno scolastico, di due convegni che vedano la partecipazione dei Dirigenti scolastici della CGIL Scuola su tematiche di carattere generale e che abbiano come punto di arrivo la crescita della consapevolezza professionale anche a beneficio di tutto il quadro dirigente e militante del nostro sindacato. I temi potrebbero riguardare la scuola come centro di cultura, formazione, ricerca e la scuola come rete di relazione nell’ambito del tessuto culturale, civile, produttivo dei territori.

Gli impegni di settembre. Nelle prime settimane di settembre in ogni città, insieme con le altre organizzazioni sindacali confederali, ove possibile, si dovranno tenere assemblee di informazione sulla situazione contrattuale. A tale proposito è da prendere in considerazione la proclamazione dello stato di agitazione dei dirigenti scolastici, ove dovesse presentarsi una situazione negativa sul piano delle trattative. E’ inoltre da confermare l’impegno più volte manifestato di preparare una Assemblea nazionale unitaria di discussione e di lotta sui temi contrattuali.

Dal primo settembre a scuola partirà la contrattazione integrativa: in attesa delle elezioni delle RSU (dicembre 2000) già con le RSA esistenti si dovrà dar seguito alle clausole contrattuali (art. 6 del CCNL) e all’applicazione della legge sulla dirigenza scolastica conferita a partire dal primo settembre (il Dirigente scolastico è titolare delle relazioni sindacali).

Stiamo predisponendo dei materiali di orientamento che potranno servire da guida ai nostri Dirigenti scolastici. Per la Consulta, come per tutta la CGIL Scuola, la contrattazione integrativa di scuola e la elezione delle RSU assumono un rilievo strategico nella costruzione di una scuola in cui il Collegio si riapproprierà totalmente delle sue prerogative pedagogico-didattiche lasciando correttamente ad altri organi (l’Amministrazione, rappresentata dal DS, e i Sindacati) l’esame e la soluzione di problemi connessi con il rapporto di lavoro.

In questo senso i nostri Dirigenti scolastici dovranno sentirsi impegnati a lavorare per il decollo della contrattazione di scuola e per la riuscita delle elezioni delle RSU.

Siamo inoltre impegnati ad ottenere che l’Amministrazione bandisca il primo corso-concorso per il reclutamento dei Dirigenti scolastici. La Consulta Nazionale invita le Consulte e i Coordinamenti territoriali della CGIL Scuola ad attivarsi affinché, in cooperazione con le Segreterie provinciali e regionali, i docenti aspiranti che a noi si rivolgono possano trovare, tramite la rete dei Proteo, un sostegno di preparazione al concorso. In questo senso è opportuno che in ogni situazione si individui un referente Dirigente scolastico per la cura degli aspetti professionali e organizzativi.

Il programma della Consulta. Alcune questioni impegnative sono state già esposte e su di esse si lavorerà come Consulta e come DS della CGIL Scuola. L’Esecutivo della Consulta è impegnato a sostenere e sviluppare il lavoro proficuo avviato e condotto quest’anno sul piano contrattuale, politico, professionale. Un vero e proprio programma di lavoro, che avrà alla base gli impegni già assunti, sarà formalizzato nella prima riunione utile della Consulta e fra le altre cose conterrà gli aspetti relativi al conferimento di incarichi ai compagni, l’organizzazione di una rete telematica fra i DS nostri iscritti, la produzione di un giornale di riflessione professionale dell’area in assenza di quello unitario. (Armando Catalano)

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