Lo scalpore suscitato dalle anticipazioni giornalistiche sull'incremento di risorse
per il contratto dei Dirigenti Scolastici, ha avuto sicuramente il merito di
riportare l'attenzione generale su un problema che - dopo l'interruzione
della trattativa alla vigilia delle elezioni politiche - sembrava dovesse
esclusivamente riguardare gli "addetti ai lavori", cioè i Dirigenti
scolastici , l'ARAN e i Sindacati rappresentativi dell'Area V.
Accanto all’interesse le suddette notizie hanno riaperto un dibattito che
esige alcune precisazioni.
In effetti, nei giorni scorsi, a smuovere le acque avevano concorso due
circostanze:
- la richiesta di convocazione avanzata al Presidente dell'ARAN, Guido
Fantoni, da CGIL CISL UIL Scuola;
- le dichiarazioni programmatiche rese dal Ministro dell'Istruzione,
Università e Ricerca presso la 7ª Commissione Istruzione della Camera, tra le
quali viene garantita l'attenzione al contratto dei dirigenti scolastici
" …che attendono il riconoscimento sul piano economico e giuridico delle
nuove funzioni che ricoprono dal primo settembre 2000, all'interno dell'impianto
autonomistico delle scuole".
Quindi il primo, vero grande problema dei Dirigenti scolastici è questo:
l'assenza di un contratto che, in quanto strumento di definizione della
disciplina puntuale degli istituti del rapporto di lavoro, costituisce un
elemento indispensabile rispetto al completamento dell'assetto delle
prerogative e delle condizioni concrete di esercizio del ruolo e delle
connesse responsabilità, coerentemente con i principi ed i criteri contenuti
nel D.L.vo 59/98.
La ripresa e la conclusione della trattativa per il contratto d'ingresso
della V Area dirigenziale è per la CISL SCUOLA una priorità necessaria e
inderogabile.
Riprendere il negoziato e concluderlo, naturalmente, alle migliori condizioni
possibili che l'attuale contesto politico-istituzionale sarà in grado di
garantire.
In questo senso si era già espressa l'Assemblea Nazionale dei Dirigenti
Scolastici CISL SCUOLA del 16 maggio scorso che nel Documento conclusivo dei
lavori, approvato all'unanimità, sul piano economico poneva le seguenti
condizioni:
"…omissis
- la retribuzione base quale elemento primario per il riconoscimento del
profilo dirigenziale;
- il pieno riconoscimento delle anzianità, compresi gli eventuali ratei
maturati, per la definizione della R.I.A.;
la piena disponibilità dei 40 miliardi, quali risorse aggiuntive oggetto del
secondo atto di indirizzo, frutto della rottura della trattativa da parte di
tutte le delegazioni sindacali. Omissis…"
Noi eravamo e siamo consapevoli che le risorse a disposizione non consentono
- allo stato attuale - il perseguimento pieno dell'obiettivo
dell'allineamento retributivo ai Dirigenti della I Area, che era e resta
l'obiettivo della Piattaforma rivendicativa di CGIL CISL UIL Scuola, che
l’Assemblea Nazionale, massimo organo statutario della Cisl Scuola, approvò
all'unanimità, nella piena consapevolezza di cosa concretamente
rappresentasse, in termini economici, il principio contrattualmente
rivendicato dell'"allineamento".
La CISL SCUOLA respinge, dunque, qualsiasi tentativo di creare
contrapposizioni e polemiche tra le diverse professionalità che rappresenta.
A testimonianza di ciò citiamo la dichiarazione stampa,
di ieri, di Daniela Colturani (il cui testo integrale è rinvenibile dal
“link”) a proposito dell'intenzione attribuita al Ministro Moratti di
aumentare le risorse destinate al rinnovo contrattuale dei dirigenti
scolastici.
Il Segretario Generale esprime apprezzamento, in quanto come CISL SCUOLA
"… avevamo rivendicato un salario che riconoscesse i nuovi impegni e
responsabilità dei dirigenti scolastici"; nello stesso tempo sollecita,
giustamente, la stessa determinazione e fermezza del Ministro "…per
garantire un significativo incremento delle retribuzioni dei docenti e del
personale ATA".
Riportando una sola delle due affermazioni, come avvenuto in alcuni giornali
di oggi, si creano le premesse per attribuire al nostro sindacato una
posizione diversa da quella effettivamente assunta e cioè:
- i Dirigenti debbono avere, da subito, il migliore contratto possibile, cioè
quello maggiormente rispondente agli obiettivi della piattaforma
rivendicativa. In tal senso tutto ciò che concorre, fin dal primo biennio
contrattuale, ad avvicinare sempre più gli ottenimenti alle rivendicazioni,
deve essere considerato positivamente nella prospettiva inderogabile del
perseguimento pieno dell'obiettivo;
- ma nel mondo della scuola esiste un'altra grave emergenza rappresentata dallo
stato di sotto-retribuzione dei docenti e di disagio salariale del personale
ATA.
Anche queste emergenze debbono essere affrontate con la stessa attenzione e
sensibilità.
E' una posizione che riteniamo di estrema limpidezza e di incontestabile
coerenza tale da non prestarsi ad interessate e demagogiche
strumentalizzazioni.
Questo chiedevamo al precedente Governo; questo continuiamo a chiedere al
nuovo.
Come Coordinamento Nazionale dei
Dirigenti Scolastici CISL SCUOLA intendiamo innanzitutto
verificare in tempi strettissimi, anche attraverso il coinvolgimento della
nostra Confederazione, la fondatezza delle indiscrezioni giornalistiche circa
l'eventuale incremento delle risorse per il contratto della V Area per l’anno
finanziario 2001 e la relativa credibilità politico-istituzionale che può
fondarsi solo nella indicazione, ovviamente da parte del Governo, dello
strumento tecnico di intervento finanziario necessario al reperimento delle
risorse stesse e la loro quantificazione, al di fuori della Legge Finanziaria
2001 e delle connesse operazioni di bilancio diverse dall’assestamento.
Al di là di ogni pur legittima aspettativa, sono questi i passaggi
politico-sindacali e giuridico-istituzionali dai quali potrebbe scaturire un
nuovo (terzo) Atto di Indirizzo all'ARAN per riarticolare l'ipotesi salariale
su un budget di risorse diverso da quello finora reso disponibile.
Se così non è, e se non si vuole continuare sulla strada delle illazioni e
delle ambiguità, al governo non resterebbe altra strada che quella di una
solenne e formale dichiarazione di impegno di inserire nella prossima
Finanziaria l’iscrizione dei 160 miliardi necessari all’allineamento, cui si
perverrebbe però nell’esercizio finanziario 2001.
E la vicenda dei due recenti contratti respinti dalla Corte dei conti, in
sede di certificazione dei costi, per mancata indicazione delle fonti di
finanziamento di alcuni istituti salariali, in essi previsti, non lascia
adito ad illusioni di sorta.
Queste considerazioni rafforzano le ragioni che hanno spinto CGIL CISL e UIL
Scuola a sollecitare una convocazione da parte dell'ARAN per "mettere le
carte in tavola" su questa vicenda in una sede ufficiale e con una
registrazione puntuale delle posizioni dei Sindacati rappresentativi,
premessa indispensabile per uscire da questo paradossale "stallo",
di cui tutti declinano l'imputazione di responsabilità ma che forse stiamo
tollerando con eccessiva indulgenza.
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