CONTRATTO DIRIGENTI: occorre chiarezza!!!

Fonte: CISL Scuola

26-07-2001
 

 Quale strumento tecnico per l'incremento delle risorse economiche?
Alcune nostre riflessioni

 
Lo scalpore suscitato dalle anticipazioni giornalistiche sull'incremento di risorse per il contratto dei Dirigenti Scolastici, ha avuto sicuramente il merito di riportare l'attenzione generale su un problema che - dopo l'interruzione della trattativa alla vigilia delle elezioni politiche - sembrava dovesse esclusivamente riguardare gli "addetti ai lavori", cioè i Dirigenti scolastici , l'ARAN e i Sindacati rappresentativi dell'Area V.

Accanto all’interesse le suddette notizie hanno riaperto un dibattito che esige alcune precisazioni.

In effetti, nei giorni scorsi, a smuovere le acque avevano concorso due circostanze:

- la richiesta di convocazione avanzata al Presidente dell'ARAN, Guido Fantoni, da CGIL CISL UIL Scuola;

- le dichiarazioni programmatiche rese dal Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca presso la 7ª Commissione Istruzione della Camera, tra le quali viene garantita l'attenzione al contratto dei dirigenti scolastici " …che attendono il riconoscimento sul piano economico e giuridico delle nuove funzioni che ricoprono dal primo settembre 2000, all'interno dell'impianto autonomistico delle scuole".

Quindi il primo, vero grande problema dei Dirigenti scolastici è questo: l'assenza di un contratto che, in quanto strumento di definizione della disciplina puntuale degli istituti del rapporto di lavoro, costituisce un elemento indispensabile rispetto al completamento dell'assetto delle prerogative e delle condizioni concrete di esercizio del ruolo e delle connesse responsabilità, coerentemente con i principi ed i criteri contenuti nel D.L.vo 59/98.

La ripresa e la conclusione della trattativa per il contratto d'ingresso della V Area dirigenziale è per la CISL SCUOLA una priorità necessaria e inderogabile.

Riprendere il negoziato e concluderlo, naturalmente, alle migliori condizioni possibili che l'attuale contesto politico-istituzionale sarà in grado di garantire.

In questo senso si era già espressa l'Assemblea Nazionale dei Dirigenti Scolastici CISL SCUOLA del 16 maggio scorso che nel Documento conclusivo dei lavori, approvato all'unanimità, sul piano economico poneva le seguenti condizioni:
"…omissis
- la retribuzione base quale elemento primario per il riconoscimento del profilo dirigenziale;
- il pieno riconoscimento delle anzianità, compresi gli eventuali ratei maturati, per la definizione della R.I.A.;
la piena disponibilità dei 40 miliardi, quali risorse aggiuntive oggetto del secondo atto di indirizzo, frutto della rottura della trattativa da parte di tutte le delegazioni sindacali. Omissis…"

Noi eravamo e siamo consapevoli che le risorse a disposizione non consentono - allo stato attuale - il perseguimento pieno dell'obiettivo dell'allineamento retributivo ai Dirigenti della I Area, che era e resta l'obiettivo della Piattaforma rivendicativa di CGIL CISL UIL Scuola, che l’Assemblea Nazionale, massimo organo statutario della Cisl Scuola, approvò all'unanimità, nella piena consapevolezza di cosa concretamente rappresentasse, in termini economici, il principio contrattualmente rivendicato dell'"allineamento".

La CISL SCUOLA respinge, dunque, qualsiasi tentativo di creare contrapposizioni e polemiche tra le diverse professionalità che rappresenta.

A testimonianza di ciò citiamo la dichiarazione stampa, di ieri, di Daniela Colturani (il cui testo integrale è rinvenibile dal “link”) a proposito dell'intenzione attribuita al Ministro Moratti di aumentare le risorse destinate al rinnovo contrattuale dei dirigenti scolastici.

Il Segretario Generale esprime apprezzamento, in quanto come CISL SCUOLA "… avevamo rivendicato un salario che riconoscesse i nuovi impegni e responsabilità dei dirigenti scolastici"; nello stesso tempo sollecita, giustamente, la stessa determinazione e fermezza del Ministro "…per garantire un significativo incremento delle retribuzioni dei docenti e del personale ATA".

Riportando una sola delle due affermazioni, come avvenuto in alcuni giornali di oggi, si creano le premesse per attribuire al nostro sindacato una posizione diversa da quella effettivamente assunta e cioè:

- i Dirigenti debbono avere, da subito, il migliore contratto possibile, cioè quello maggiormente rispondente agli obiettivi della piattaforma rivendicativa. In tal senso tutto ciò che concorre, fin dal primo biennio contrattuale, ad avvicinare sempre più gli ottenimenti alle rivendicazioni, deve essere considerato positivamente nella prospettiva inderogabile del perseguimento pieno dell'obiettivo;

- ma nel mondo della scuola esiste un'altra grave emergenza rappresentata dallo stato di sotto-retribuzione dei docenti e di disagio salariale del personale ATA.
Anche queste emergenze debbono essere affrontate con la stessa attenzione e sensibilità.

E' una posizione che riteniamo di estrema limpidezza e di incontestabile coerenza tale da non prestarsi ad interessate e demagogiche strumentalizzazioni.

Questo chiedevamo al precedente Governo; questo continuiamo a chiedere al nuovo.


Come Coordinamento Nazionale dei Dirigenti Scolastici CISL SCUOLA intendiamo innanzitutto verificare in tempi strettissimi, anche attraverso il coinvolgimento della nostra Confederazione, la fondatezza delle indiscrezioni giornalistiche circa l'eventuale incremento delle risorse per il contratto della V Area per l’anno finanziario 2001 e la relativa credibilità politico-istituzionale che può fondarsi solo nella indicazione, ovviamente da parte del Governo, dello strumento tecnico di intervento finanziario necessario al reperimento delle risorse stesse e la loro quantificazione, al di fuori della Legge Finanziaria 2001 e delle connesse operazioni di bilancio diverse dall’assestamento.

Al di là di ogni pur legittima aspettativa, sono questi i passaggi politico-sindacali e giuridico-istituzionali dai quali potrebbe scaturire un nuovo (terzo) Atto di Indirizzo all'ARAN per riarticolare l'ipotesi salariale su un budget di risorse diverso da quello finora reso disponibile.

Se così non è, e se non si vuole continuare sulla strada delle illazioni e delle ambiguità, al governo non resterebbe altra strada che quella di una solenne e formale dichiarazione di impegno di inserire nella prossima Finanziaria l’iscrizione dei 160 miliardi necessari all’allineamento, cui si perverrebbe però nell’esercizio finanziario 2001.

E la vicenda dei due recenti contratti respinti dalla Corte dei conti, in sede di certificazione dei costi, per mancata indicazione delle fonti di finanziamento di alcuni istituti salariali, in essi previsti, non lascia adito ad illusioni di sorta.
Queste considerazioni rafforzano le ragioni che hanno spinto CGIL CISL e UIL Scuola a sollecitare una convocazione da parte dell'ARAN per "mettere le carte in tavola" su questa vicenda in una sede ufficiale e con una registrazione puntuale delle posizioni dei Sindacati rappresentativi, premessa indispensabile per uscire da questo paradossale "stallo", di cui tutti declinano l'imputazione di responsabilità ma che forse stiamo tollerando con eccessiva indulgenza.