Dirigenti Scolastici: valutazioni parte economica

Fonte: Cisl-Scuola 18-10-2001

 Le nostre valutazioni sulla parte economica

 Nella tarda serata di ieri, mercoledì 17 ottobre 2001, dopo una sequenza pressoché ininterrotta di due giorni, è stata sottoscritta la preintesa relativa al CCNL del personale dirigente dell'Area V, per il biennio 2000/2001.

La preintesa è stata sottoscritta da CGIL-CISL-UIL Scuola e dall'ANP/CIDA, registrando così un ampio consenso, pari all'85% dei soggetti rappresentativi.

Una prima considerazione sulla parte economica: la riapertura formale del tavolo contrattuale, dopo l'interruzione del 7 maggio scorso, è stata ottenuta grazie, ed esclusivamente, ad un'iniziativa politica dei Segretari Generali della CGIL CISL UIL Scuola e dei rispettivi Coordinamenti dei Dirigenti Scolastici, alla quale si era associata lo Snals, che nell'incontro del 12 settembre scorso con il Ministro Moratti, avevano - tra l'altro- esplicitamente richiesto, avendone formale assicurazione, la riapertura del negoziato per i Dirigenti Scolastici e adeguati finanziamenti per la positiva conclusione dello stesso.

In mancanza di riscontri, nell'ultima decade di settembre CGIL CISL UIL Scuola e Snals proclamarono lo sciopero della Categoria talché, il giorno precedente alla data di esperimento del tentativo di conciliazione, giunse la convocazione formale da parte dell'Aran che fissava al 4 ottobre la data di "prosecuzione" della trattativa per il CCNL della V Area dirigenziale.

La trattativa stessa, aggiornata all'11 ottobre, è stata successivamente ripresa e conclusa nella "tornata finale" del 16 e 17 scorsi.

Una cosa dunque è certa: se oggi, finalmente, dopo un intollerabile ritardo che diveniva sempre più incomprensibile e ingiustificabile, i Dirigenti Scolastici hanno un Contratto che, oltre alla parte normativa, prevede anche interessanti incrementi stipendiali, lo si deve alla caparbietà, alla coerenza e alla determinazione con le quali CGIL CISL e UIL, cui si è aggiunto lo Snals, si sono fatti carico della necessità improcrastinabile di chiudere una trattativa che rischiava di trascinarsi oltre il biennio di riferimento, utilizzando nel miglior modo possibile tutte le risorse finanziarie effettivamente disponibili e concretamente esigibili nell'arco temporale 2000-2001, senza attese "messianiche" che per altri divenivano condizione ineludibile di possibile conclusione del negoziato.

Una seconda considerazione : molti si chiedono se le risorse economiche sulla base delle quali abbiamo deciso ieri di "chiudere", sono aumentate rispetto a quelle sulle quali potevamo contare nella primavera scorsa, al momento della sospensione della trattativa (7 maggio), che pur aveva registrato avanzamenti condivisi sul piano normativo.

A maggio noi potevamo sicuramente contare sui 18 miliardi e mezzo, quale quota di copertura dell'inflazione programmata per il periodo agosto 2000-dicembre 2001; sui 200 miliardi (lordo- Stato, pari a 123 miliardi e 240 milioni lordo-dipendenti), nonché su ulteriori 40 miliardi resi disponibili con il secondo Atto di Indirizzo (aprile 2000) "…per il riconoscimento del rateo riferito agli automatismi stipendiali in corso di maturazione…".

La genericità dell'affermazione non consentiva di comprendere chiaramente se si trattasse di risorse "fresche" (che si potevano tranquillamente aggiungere ai 200 miliardi e utilizzare per l'incremento del tabellare), ovvero se costituivano una sorta di "anticipazione di cassa" per riconoscere e liquidare a ciascun dirigente scolastico i ratei di anzianità maturati all'interno del gradone di appartenenza alla data del 31 dicembre 2001.

Sempre a quella data, il divisore per la determinazione dell'incremento stipendiale a ciascuno spettante, veniva individuato in 10739 unità, secondo i dati forniti dalla Funzione pubblica e da questa all'ARAN.

Come ampiamente e pubblicamente dichiarato in quei giorni, la CISL SCUOLA esigeva chiarimenti in merito, mai ricevuti a causa dell'avvenuta sospensione della trattativa - per ragioni sicuramente non ad essa imputabili.

La riapertura del tavolo ha riproposto le stesse questioni sollevate al momento della sospensione.

Di veramente nuovo, rispetto al maggio scorso, abbiamo registrato una maggiore disponibilità dell'ARAN a considerare la possibilità di utilizzare i 40 miliardi del secondo Atto di Indirizzo sul tabellare, a condizione- però- della dichiarata volontà delle delegazioni trattanti a concludere positivamente il negoziato; abbiamo verificato l'effettiva consistenza delle risorse non utilizzate per la valutazione 1999/2000 e 2000/2001, ammontanti a complessivi 30 miliardi, ed infine abbiamo accertato, desumendolo direttamente dai tabulati del Tesoro, in 9.939 unità, il numero dei dirigenti scolastici in servizio alla data del 10 ottobre 2001, dato assunto per la ripartizione delle risorse contrattuali.

Di risorse effettivamente "aggiuntive" rispetto a questo quadro, non ce ne sono!

La maggiore consistenza dei benefici economici esposti nelle Tabelle A e B allegate all'Accordo rispetto ai calcoli che approssimativamente ipotizzavamo nella primavera scorsa, deriva sia dalla redistribuzione delle risorse "fresche" sia da alcune "brillanti" operazioni contrattuali che, senza falsa modestia, siamo riusciti a portare a termine ieri, senza dimenticare i vantaggi derivanti, ai fini pensionistici e della buonuscita, dal conglobamento nella retribuzione tabellare di voci stipendiali già in godimento (I.I.S.) ma che, pur concorrendo alla determinazione dei 70 milioni lordi annui, non vi erano precedentemente comprese. Per completezza di informazione va aggiunto che alla determinazione della retribuzione annua lorda si perviene sommando ai predetti 70 milioni la Retribuzione Individuale di Anzianità (RIA), che ciascuno può calcolare sottraendo allo stipendio annuo lordo in godimento la misura dell'iniziale.

Una considerazione a parte merita l'operazione di natura finanziaria, al momento tutta "virtuale", che l'ARAN è stata autorizzata a compiere espressamente dal Comitato di Settore, e quindi dal Governo, attraverso un Atto di Indirizzo di cui l'ARAN stessa ha dichiarato l'esistenza.

Si tratta della previsione di far confluire, "a valere sull'anno 2002", nel Fondo per la retribuzione di posizione e di risultato (art. 42), le risorse che la Legge Finanziaria 2002 stabilirà in favore dei dirigenti scolastici (che attualmente consistono in 40 miliardi).

Per poter destinare questa posta attraverso il contratto 2000/2001, è stato necessario prevedere la decorrenza di questa disponibilità al 31 dicembre 2001.

A noi è sembrata una "forzatura" negoziale alquanto discutibile anche se abbiamo verificato (in ciò confortati da un'autorevole conferma di fonte confederale )che anche in altri contratti di Area è stato utilizzato questo espediente per poter già allocare contrattualmente risorse non immediatamente esigibili, anche se ragionevolmente prevedibili.

La necessità di questa operazione è stata imposta dalla circostanza che, per raggiungere il limite dei 70 milioni annui tabellari, di cui tutti conosciamo il significato anche simbolico, sono stati prelevati 2.140.000, dai 5 milioni annui precedentemente individuati quale risorsa di alimentazione del Fondo, (e già esistente quale quota uguale per tutti attualmente percepita sotto forma di Indennità di Direzione) al ripristino dei quali vengono riservati i 40 miliardi della Finanziaria 2002. Una mera partita di giro, quindi, proposta dall'ARAN e dai noi "tollerata", comunque necessaria per approdare alla firma della preintesa con il largo consenso esplicitato in premessa.

Conclusivamente un buon contratto, che la Categoria, osiamo sperare, apprezzerà nel suo complesso.

Non solo perché si riferisce al primo biennio contrattuale, ma anche perché ci mette ora nelle condizioni di puntare decisamente al pieno allineamento retributivo con le altre aree dirigenziali, che rimane obiettivo irrinunciabile della nostra strategia rivendicativa.