Prima di pubblicare il testo dell'emendamento 17.150, riguardante
alcune modifiche alle procedure di reclutamento dei Dirigenti Scolastici,
avevamo atteso di conoscere, attraverso la pubblicazione degli Atti
Parlamentari, l'insieme delle modifiche apportate dal disegno di legge
finanziaria (articolo 17) all'art. 29 del D.L.vo 165/2001.
Infatti, oltre all'accoglimento di alcune importanti modifiche che venivano
incontro alle più che legittime aspettative dei Presidi Incaricati, da noi
documentatamente assunte e sostenute, ci attendevamo che Governo e Parlamento
si facessero carico anche della rimozione dell'odiosa e ingiustificabile
previsione di uno specifico vincolo temporale di possesso della laurea quale
requisito d'accesso alla selezione per titoli. Previsione che, ove mantenuta
rigidamente in sede di interpretazione (da noi già contestata
all’Amministrazione), di fatto porterebbe all'esclusione dalle procedure di
reclutamento di migliaia e migliaia di docenti della scuola elementare che,
pur in possesso di laurea e della prescritta anzianità di servizio di ruolo,
per il quale il vigente ordinamento non richiedeva la laurea, non associano
una analoga "anzianità" di "possesso" della laurea
stessa.
Questi stessi docenti stanno peraltro pagando un'altra odiosa angheria
perpetrata nei loro confronti: l'esclusione pur avendone tutti i requisiti
culturali e di servizio, per non parlare delle competenze professionali dalla
possibilità di accedere alle graduatorie degli aspiranti agli incarichi di
presidenza presso le Istituzioni scolastiche elementari e gli Istituti
comprensivi, frutto di una dissennata e unilaterale scelta dell'Amministrazione
(già impugnata in sede giurisdizionale).
Alcuni Parlamentari (della maggioranza e dell'opposizione) da noi
unitariamente interpellati, ci hanno riferito di un impedimento tecnico che
non avrebbe consentito l'accoglimento dell'emendamento in questione, anche se
condiviso nella sostanza e che esiste una diffusa disponibilità politica a
recepirne in un apposito ordine del giorno che impegnerebbe il Governo a
tenerne conto in sede di emanazione del bando di concorso.
In questa vicenda noi denunciamo la grave responsabilità dell'Amministrazione
per il ritardo con il quale ci ha negato e ancora continua a negarci una sede
di informazione preventiva e di concertazione circa le modalità e i tempi di
emanazione del bando di concorso per il concreto avvio delle procedure di
reclutamento dei Dirigenti Scolastici.
Responsabilità tanto più grave in quanto la disponibilità all'attivazione del
suddetto "tavolo" era stata formalmente assicurata dal Ministro
Moratti ai Segretari Generali di CGIL CISL e UIL SCUOLA, fin dall'incontro
del 12 settembre scorso e ribadita in quelli successivi.
Il nostro sistema scolastico sconta l'insostenibile situazione di oltre 3000
Istituzioni Scolastiche prive di Dirigenti.
L'emanazione del bando assume quindi il carattere di una "emergenza"
nazionale. Ogni ulteriore ritardo risulterebbe ingiustificabile oltre che
colpevolmente omissivo.
All'interno di questa procedura generalizzata per la copertura del 100% dei
posti vacanti, va giustamente e naturalmente assicurata la copertura del 50%
dei posti riservati ai Presidi Incaricati, perseguendo così il contestuale
obiettivo di "normalizzazione" del governo delle istituzioni
scolastiche e di porre fine allo stato di "precarietà"
istituzionale e professionale degli oltre 1500 presidi incaricati che hanno
garantito con il loro impegno pluriennale il regolare funzionamento delle
scuole.
Lo snellimento delle procedure concorsuali, sia ordinarie che riservate,
ottenuto con l'emendamento approvato, ci trova naturalmente concordi perché
prefigura una condizione organizzativa per poterne completare l'iter in tempi
utili alla nomina dei vincitori fin dal prossimo 1° settembre 2002.
Altrettanto condivisibile appare la riduzione a 4 mesi della durata del
periodo di formazione per i Presidi Incaricati e addirittura doverosa la
sostituzione del previsto "tirocinio" con l'attività di servizio da
questi prestata, nell'effettivo governo delle istituzioni scolastiche alle
quali risultano preposti.
Per le ragioni sopraddette, tuttavia, temiamo che la possibilità di indizione
"separata" del corso-concorso riservato ai presidi incaricati possa
comportare uno slittamento dei tempi di gestione dell'intera procedura di
reclutamento, che deve concludersi con la copertura il più tempestivamente
possibile di tutti i posti vacanti.
Il nostro auspicio, lo ribadiamo, è l'avvio delle procedure concorsuali
immediatamente dopo l'approvazione della Finanziaria, senza perdere più
nemmeno un giorno.
Salutiamo con grande favore anche per la sua funzione perequativa la previsione
di utilizzare la graduatoria dei candidati ammessi al periodo di formazione
"con priorità" rispetto alle graduatorie provinciali degli
aspiranti agli incarichi di presidenza, previste dall'art. 477 del D.L.vo
297/94.
E' questa una ragione in più per sollecitare l'emanazione del bando!
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