Concorso Dirigenti Scolastici
18-12-2001


Dalla Finanziaria 2002: buone notizie per i Presidi incaricati; ancora dubbi per i docenti laureati da meno di sette anni


Prima di pubblicare il testo dell'emendamento 17.150, riguardante alcune modifiche alle procedure di reclutamento dei Dirigenti Scolastici, avevamo atteso di conoscere, attraverso la pubblicazione degli Atti Parlamentari, l'insieme delle modifiche apportate dal disegno di legge finanziaria (articolo 17) all'art. 29 del D.L.vo 165/2001.

Infatti, oltre all'accoglimento di alcune importanti modifiche che venivano incontro alle più che legittime aspettative dei Presidi Incaricati, da noi documentatamente assunte e sostenute, ci attendevamo che Governo e Parlamento si facessero carico anche della rimozione dell'odiosa e ingiustificabile previsione di uno specifico vincolo temporale di possesso della laurea quale requisito d'accesso alla selezione per titoli. Previsione che, ove mantenuta rigidamente in sede di interpretazione (da noi già contestata all’Amministrazione), di fatto porterebbe all'esclusione dalle procedure di reclutamento di migliaia e migliaia di docenti della scuola elementare che, pur in possesso di laurea e della prescritta anzianità di servizio di ruolo, per il quale il vigente ordinamento non richiedeva la laurea, non associano una analoga "anzianità" di "possesso" della laurea stessa.

Questi stessi docenti stanno peraltro pagando un'altra odiosa angheria perpetrata nei loro confronti: l'esclusione pur avendone tutti i requisiti culturali e di servizio, per non parlare delle competenze professionali dalla possibilità di accedere alle graduatorie degli aspiranti agli incarichi di presidenza presso le Istituzioni scolastiche elementari e gli Istituti comprensivi, frutto di una dissennata e unilaterale scelta dell'Amministrazione (già impugnata in sede giurisdizionale).

Alcuni Parlamentari (della maggioranza e dell'opposizione) da noi unitariamente interpellati, ci hanno riferito di un impedimento tecnico che non avrebbe consentito l'accoglimento dell'emendamento in questione, anche se condiviso nella sostanza e che esiste una diffusa disponibilità politica a recepirne in un apposito ordine del giorno che impegnerebbe il Governo a tenerne conto in sede di emanazione del bando di concorso.

In questa vicenda noi denunciamo la grave responsabilità dell'Amministrazione per il ritardo con il quale ci ha negato e ancora continua a negarci una sede di informazione preventiva e di concertazione circa le modalità e i tempi di emanazione del bando di concorso per il concreto avvio delle procedure di reclutamento dei Dirigenti Scolastici.

Responsabilità tanto più grave in quanto la disponibilità all'attivazione del suddetto "tavolo" era stata formalmente assicurata dal Ministro Moratti ai Segretari Generali di CGIL CISL e UIL SCUOLA, fin dall'incontro del 12 settembre scorso e ribadita in quelli successivi.

Il nostro sistema scolastico sconta l'insostenibile situazione di oltre 3000 Istituzioni Scolastiche prive di Dirigenti.

L'emanazione del bando assume quindi il carattere di una "emergenza" nazionale. Ogni ulteriore ritardo risulterebbe ingiustificabile oltre che colpevolmente omissivo.

All'interno di questa procedura generalizzata per la copertura del 100% dei posti vacanti, va giustamente e naturalmente assicurata la copertura del 50% dei posti riservati ai Presidi Incaricati, perseguendo così il contestuale obiettivo di "normalizzazione" del governo delle istituzioni scolastiche e di porre fine allo stato di "precarietà" istituzionale e professionale degli oltre 1500 presidi incaricati che hanno garantito con il loro impegno pluriennale il regolare funzionamento delle scuole.

Lo snellimento delle procedure concorsuali, sia ordinarie che riservate, ottenuto con l'emendamento approvato, ci trova naturalmente concordi perché prefigura una condizione organizzativa per poterne completare l'iter in tempi utili alla nomina dei vincitori fin dal prossimo 1° settembre 2002.

Altrettanto condivisibile appare la riduzione a 4 mesi della durata del periodo di formazione per i Presidi Incaricati e addirittura doverosa la sostituzione del previsto "tirocinio" con l'attività di servizio da questi prestata, nell'effettivo governo delle istituzioni scolastiche alle quali risultano preposti.

Per le ragioni sopraddette, tuttavia, temiamo che la possibilità di indizione "separata" del corso-concorso riservato ai presidi incaricati possa comportare uno slittamento dei tempi di gestione dell'intera procedura di reclutamento, che deve concludersi con la copertura il più tempestivamente possibile di tutti i posti vacanti.

Il nostro auspicio, lo ribadiamo, è l'avvio delle procedure concorsuali immediatamente dopo l'approvazione della Finanziaria, senza perdere più nemmeno un giorno.

Salutiamo con grande favore anche per la sua funzione perequativa la previsione di utilizzare la graduatoria dei candidati ammessi al periodo di formazione "con priorità" rispetto alle graduatorie provinciali degli aspiranti agli incarichi di presidenza, previste dall'art. 477 del D.L.vo 297/94.

E' questa una ragione in più per sollecitare l'emanazione del bando!