Valutazione
dirigenti scolastici: verso un esito negativo
della concertazione.
Fonte:
sito web Cgil Scuola - 7 maggio 2003
La riunione del 6 maggio doveva approfondire
e concludere il processo di avvicinamento tra
OO.SS. e parte ministeriale sulle procedure
valutative dei dirigenti scolastici.
L’incontro
precedente aveva permesso di arrivare ad un punto
di condivisione che consisteva in un esito della
valutazione che non si risolvesse in giudizi di
tipo classificatorio: tre livelli in riferimento a
3 standard (da migliorare, di apprezzamento, di
eccellenza). Il punto di condivisione tendeva a
privilegiare invece gli elementi descrittivi del
processo valutativo e quindi la rilevazione per
ciascuna area e ciascun obiettivo degli elementi
di criticità o
di posività-apprezzamento, in relazione a
prestazioni e risultati dell’azione del
dirigente scolastico. L’orientamento era quello
di evitare in questa fase di prima applicazione,
sperimentazione e validazione del modello
valutativo, una classificazione degli esiti sui
tre livelli non del tutto comprensibile e
giustificabile. E ciò anche in relazione alle
ricadute sulla retribuzione di risultato.
Invece
il documento della parte ministeriale, pur
recependo alcuni elementi del dibattito
dell’incontro precedente, riproponeva i tre
livelli e una impostazione classificatoria rigida
e formale ( i 3 giudizi conclusivi) che si
riteneva superata. La logica della riproposizione
risultava evidente dal collegamento con
l’attribuzione della retribuzione di risultato.
La nuova proposta ministeriale è così
sintetizzabile:attribuzione del 20% della
Retribuzione di risultato in tutti i casi di
risultati che si collocassero nell’area della
positività ai primi due livelli (da migliorare e
da apprezzare);
recupero della retribuzione di risultato
non attribuita (i casi “patologici”, di
valutazione negativa) e utilizzo di quel fondo, a
livello regionale, per premiare
l’eccellenza propria del terzo livello.
Questa
nuova proposta è stata valutata negativamente
dalla Cgil scuola e da altre OO.SS. che hanno
ribadito l’importanza dei punti di arrivo
dell’incontro precedente e in ogni caso la
necessità di evitare differenziazioni retributive
per i Dirigenti scolastici che avessero conseguito
in ogni caso una valutazione positiva (per
quanto diversamente articolata e con contenuti
descrittivi differenziati rispetto agli
esiti
di prestazione e di risultato).
Nel
prossimo incontro probabilmente si sancirà la
inconciliabilità delle nuove posizioni registrate
nell’incontro del 6 maggio.
Code contrattuali
La
seconda parte della riunione è servita a
riproporre alcune questioni aperte del
“vecchio” contratto, ad acquisire alcune
informazioni utili e a sollecitare
l’amministrazione rispetto ad alcuni impegni ad
esso legati.
- Assicurazione
(art. 36 del CCNL): il testo del bando è
stato finalmente licenziato. Questo accelera
la conclusione dell’iter.
L’accordo finale verrà sottoposto
alle organizzazioni sindacali dei Dirigenti
scolastici nel giro di poche settimane.
- Contratto
2002-2005: sollecitato a verificare la
disponibilità del MIUR a richiedere
l’inserimento nel prossimo DPEF delle
risorse per il contratto dei D.S., il dottor
Zucaro si è impegnato personalmente a
risollevare la questione con il Capo
Gabinetto.
- Lettera
dell’Amministrazione alle direzioni
Regionali per sbloccare le situazioni ancora
ferme per quanto riguarda le Retribuzioni di
posizione: anche qui c’è un impegno diretto
del Direttore generale che dovrebbe permettere
di licenziare tale lettera entro la settimana.
- Mobilità
e incarichi dei Dirigenti Scolastici:
inaccettabile nota del MIUR. In chiusura, i
rappresentanti dell’Amministrazione hanno
voluto anticipare alle Organizzazioni
Sindacali il contenuto di una Nota che
intendono inviare alle Direzioni Regionali per
puntualizzare le norme legislative e
contrattuali sugli incarichi e la mobilità
dei Dirigenti Scolastici.
Poiché
tale Nota non si limita a fare una ricognizione
chiarificatrice delle norme ma di fatto dà spazio
ad una errata interpretazione della legge Frattini,
che finisce per estendere alla Dirigenza
Scolastica l’unilateralità degli incarichi
dirigenziali in ordine alla durata e ai contenuti
degli incarichi stessi, conferendo per tale via
una discrezionalità assoluta al Dirigente
Regionale, la CGIL Scuola ha consigliato
all’Amministrazione di non inviare tale
Circolare.
Infatti la legge Frattini
non riguarda la Dirigenza Scolastica, il Contratto
non conferisce all’arbitrio del Direttore
regionale l’affidamento degli incarichi,
il Contratto deve vigere sia per i vecchi
che per i nuovi incarichi.
Una interpretazione delle
norme contrattuali, sia pure alla luce della Legge
Frattini che peraltro un ordine del giorno del
Parlamento ha escluso per la Dirigenza Scolastica,
ad opera del solo MIUR sul conferimento degli
incarichi tutto in mano al Dirigente
Regionale sarebbe un atto unilaterale che
limiterebbe l’autonomia del Dirigente
e delle stesse istituzioni scolastiche.
Le OO.SS. sono state
riconvocate per Mercoledì 14 maggio alle ore
15.30.
Roma, 7 maggio 2003
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