Trattativa sulla valutazione e code
contrattuali: non ci siamo!
Fonte:
sito web Cgil Scuola - 3 aprile 2003
Il Giorno 2 4
2003 si è tenuto il previsto incontro tra le
Organizzazioni Sindacali rappresentative della
Dirigenza Scolastica dell’Area V e
l’Amministrazione, presso il MIUR, sulla
retribuzione di risultato e sulla valutazione.
Si sono
affrontate in coda anche le questioni attinenti ai
ritardi dell’Amministrazione nell’applicazione
del Contratto circa gli arretrati, gli incarichi,
la ricostruzione della situazione economica dei
Dirigenti Scolastici andati in pensione ecc.
Criteri
per la retribuzione di risultato e valutazione
Il Dott.
Zucaro, in rappresentanza dell’Amministrazione,
ha introdotto il confronto proponendo di prendere
in esame l’estratto del documento di studio
della Bicocca consegnato in precedenza alle
organizzazioni Sindacali sulla cui base è
possibile trovare una sede concertativa da
affiancare alla trattativa sulla individuazione
dei criteri per l’attribuzione della
retribuzione di risultato.
Ciò anche al
fine di utilizzare il tempo che ci separa
dall’inizio dell’anno scolastico, fermo
restando che per l’anno in corso altro non c’è
da fare che una distribuzione egualitaria della
retribuzione di risultato, per preparare i
valutatori e gli stessi Dirigenti Scolastici alla
nuova valutazione.
La CGIL
Scuola, pur dicendosi disponibile ad agire tutte
le sedi di confronto ritenute utili e necessarie
per convenire su di uno strumento condiviso, e pur
concordando con la necessità che debbano essere
preparati sia i valutatori di prima istanza che
gli stessi Dirigenti Scolastici prima dell’avvio
dell’anno di riferimento valutativo, ha
puntualizzato le sue osservazioni e proposte che
sono le seguenti:
-
la valutazione deve mantenere i caratteri che ci siamo dati nel
Contratto, che, lungi dall’essere ridondante, è
invece puntuale e valido al fine di una buona
valutazione: una valutazione snella, priva di
lungaggini e di montagne di carte da presentare
(evitare la “cartaceità” della procedura),
condivisa e mite (nel senso che, trattandosi di
una prima applicazione, essa non deve essere fonte
di ansia e di ulteriore fatica per i Dirigenti
Scolastici), basata sulla partecipazione alla
valutazione da parte del valutato tramite
colloquio e sulla conoscenza diretta delle
situazioni scolastiche da parte del valutatore;
-
ai fini di cui sopra la valutazione deve avere due possibili esiti:
positivo e negativo;
-
in conseguenza di ciò il criterio della attribuzione della retribuzione
di risultato non può che essere la mancata
attribuzione per il risultato negativo e
l’attribuzione in parte eguale per il risultato
positivo;
-
la
valutazione deve avere carattere sperimentale e
deve coinvolgere tutti i Dirigenti Scolastici, con
il fine di “testare” lo strumento e non tanto,
in prima applicazione, di “graduare” su
livelli valutativi i Dirigenti Scolastici stessi:
solo alla fine della sperimentazione e con un
congruo ammontare retributivo potranno essere
fatte differenziazioni mirate, perché, nel
frattempo, lo strumento e la procedura valutativi
saranno stati sperimentati, modificati, conosciuti
e accolti, in una parola condivisi.
In sede di
replica i rappresentanti dell’Amministrazione
hanno osservato che la differenziazione per
livelli va mantenuta, perché una valutazione sia
pure sperimentale deve contenere esiti
differenziati o a tre o a cinque livelli,
ribadendo l’ipotesi di prevedere in sede
concertativa la definizione dello strumento di
valutazione.
Il MIUR ha ipotizzato che
nel prossimo incontro si possa addivenire ad un
accordo che preveda: la definizione dei criteri
per l’attribuzione della retribuzione di
risultato per l’anno scolastico 2002-2003, il
varo della sede concertativa per la messa a punto
dello strumento valutativo per l’anno scolastico
2003-2004, il rinvio della individuazione dei
criteri per l’attribuzione della retribuzione di
risultato per l’anno scolastico 2003-2004 agli
inizi o nel corso dello stesso anno scolastico
2003-2004.
La CGIL
Scuola ha ribadito la sua disponibilità a
discutere e a confrontarsi, sulla base delle
proposte presentate nel corso del confronto e
illustrate sopra, e ha precisato che comunque
vanno tenuti insieme nello stesso Accordo sia la
definizione del numero dei livelli sia i criteri
per l’attribuzione del risultato, non essendo
pensabile iniziare una valutazione con qualsiasi
strumento valutativo ignorando quali saranno i
criteri per l’attribuzione del salario di
risultato.
La CGIL
Scuola ha inoltre ribadito che la gradualità e la
sperimentalità della valutazione, con esiti
professionali (i livelli: positivo/negativo, al
posto di: da migliorare, apprezzabile, eccellente)
e retributivi (nessun salario per l’esito
negativo e un salario uguale per l’esito
positivo) “attenuati” sono peraltro
consigliabili per il fatto che il Contratto del 1
marzo 2002, per quanto riguarda il campo specifico
della valutazione, risulta fattualmente cambiato
dalla Legge Frattini (luglio 2002) che ci ha
consegnato un valutatore (il Direttore regionale)
imposto dallo spoils system e caratterizzato
dunque da affidamento politico, qualitativamente
diverso da un valutatore connotato da terzietà.
In attesa di
rivedere la situazione valutativa col prossimo
Contratto Nazionale dell’Area V(da rendere
coerente con le nuove norme), Contratto che il
Governo farebbe bene a favorire con l’Atto di
Indirizzo e le necessarie risorse da prevedere il
DPEF e in Finanziaria, la valutazione può essere
fatta con le caratteristiche sopra proposte.
Applicazione
del Contratto
In coda alla
discussione sulla valutazione sono state sollevate
le questioni che da sempre riportiamo
all’attenzione dell’Amministrazione (la
costruzione dei fondi regionali, gli incarichi
aggiuntivi, il ritardo nella corresponsione degli
arretrati contrattuali per le lentezze delle
Direzioni regionali, la 626, gli incarichi), con
l’aggiunta di una nuova problematica, la
costruzione su di uno schema, che risulta
discutibile,
predisposto dall’EDS per la liquidazione
degli emolumenti del personal andato in pensione.
A questo proposito non è stato agito lo strumento
dell’informazione preventiva per cui le
Organizzazioni Sindacali presenti hanno chiesto
spiegazioni e un confronto di merito.
E’ stato
sollevata inoltre la questione della possibilità
di ottenere l’affidamento di nuovi incarichi
anche in costanza di un incarico non scaduto. La
CGIL Scuola, in particolare, ha teso a
sottolineare come i Dirigenti Scolastici che
abbiano ottenuto la conferma in prima applicazione
mantengano il diritto di chiedere ed ottenere, ove
i posti siano liberi, l’affidamento di nuovi
incarichi; mentre coloro che abbiano ottenuto un
nuovo incarico nell’anno scolastico in corso
possono comunque chiedere ed ottenere un nuovo
incarico, sempre che vi sia il consenso del
Direttore Generale.
La seduta si
è conclusa con la fissazione di due appuntamenti:
-
l’11
aprile alle 10 sulle questioni tecniche
riguardanti le code contrattuali;
-
il 16
aprile alle ore 10 sulla valutazione e sulla
retribuzione di risultato.
Roma,
3 aprile 2003
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