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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

Il confronto sulla valutazione dei dirigenti: la conclusione a metà giugno.

 

Fonte: sito web Cgil Scuola – 28 maggio 2003


Il giorno 29. 5. 2003 si è svolto l’incontro di concertazione sulla valutazione dei Dirigenti Scolastici già fissato per il giorno 26 e rinviato, appunto al 29,  per motivi organizzativi da parte dell’Amministrazione.

Presenti per l’Amministrazione il Dottor Pasquale Capo, capo dei Dipartimenti del MIUR, il Dott. Zucaro, la dott.ssa Schietroma e il Dott. Pagliuso.

Il Dott. Zucaro, nel riassumere lo stato del confronto sulla materia in discussione, ha ricordato che l’Amministrazione ha concordato finora con le Organizzazioni Sindacali sulla sperimentalità della valutazione da iniziare dall’anno scolastico 2003-2004 (dando dalle due parti per acquisito che per l’anno in corso la valutazione non si effettua); sulla validità di massima del modello proposto dall’Università della Bicocca basato su cinque/sei campi di prestazione da valutare e sulla partecipazione del Dirigente Scolastico nella definizione degli obiettivi; sulla non espressione di un  giudizio finale sintetico; sulla preparazione preliminare del valutatore e dei valutati; sulla istituzione di un osservatorio bilaterale sul processo di valutazione.

Su questi aspetti, peraltro, l’Amministrazione sta già lavorando per individuare i valutatori nei territori, per costituire un gruppo di lavoro del Miur, per preparare incontri di preparazione dei valutatori e dei Dirigenti scolastici.

L’Amministrazione, e ciò costituisce indubbiamente un notevole passo avanti,  ha inoltre accolto di non far conseguire alla valutazione una attribuzione differenziata di retribuzione di risultato.

Ciò che invece il Miur ritiene importante ribadire è la necessità, sia pur in ambito sperimentale, di attribuire almeno tre livelli di giudizio (da migliorare, medio e da apprezzare) espressi in ogni singolo campo e obiettivo.

CGIL CISL UIL Scuola e Snals hanno espresso un giudizio positivo sulla prima parte delle proposte, come del resto avevano fatto in passato, ma hanno considerato non ancora condivisibile la proposta nel suo complesso, in modo particolare non condividono la riproposizione della segmentazione del giudizio su tre livelli.

La CGIL Scuola in modo particolare ha sostenuto che si stanno facendo dei passi in avanti, che però vanno completati, facendo assumere in pieno alla valutazione dei Dirigenti Scolastici una dimensione di sperimentalità e di promozione della professionalità: dimensione questa  che la modalità classificatoria del MIUR rischia di vanificare.

La CGIL Scuola ha ricordato soprattutto le seguenti questioni.

-         Il carattere sperimentale della valutazione non può centrare le sue ricadute sul Dirigente Scolastico ma sul sistema stesso: in altre parole la sperimentazione deve soprattutto proporsi di costruire il sistema di valutazione e ciò non può essere fatto, in assenza di certezze sulla capacità dei valutatori, sulla validità dello strumento, sulla condivisione dello stesso, prevedendo attribuzioni di giudizio che creano solo ansia e preoccupazione nella categoria.

In un momento particolare, poi,  come quello che stiamo vivendo, fatto di peggioramento della qualità del lavoro del Dirigente Scolastico, di estensione della legge Frattini alla Dirigenza Scolastica in merito al conferimento degli incarichi e su cui le Organizzazioni Sindacali inizieranno le operazioni di contrasto, di continue e assai discutibili sollecitazioni anche in merito all’attuazione della Legge 53/2003

-         La diversa nomenclatura dei livelli (da migliorare, medio, da apprezzare) non cambia la natura classificatoria del sistema.

-         Quel che deve prevalere è il carattere di sviluppo professionale della valutazione, che può essere perseguito solo se si descrivono, nel campo delle prestazioni del Dirigente Scolastico,  le attività da migliorare e le attività da apprezzare.

-         Tanto più ciò, nell’ambito di una categoria specifica come quella della Dirigenza Scolastica, il cui giudizio di valutazione non può gravare solo sugli aspetti di carattere amministrativo ma sugli aspetti di organizzazione e di gestione di una situazione complessa non assimilabile agli uffici.

-         La valutazione del Dirigente Scolastico, contrariamente a quanto può avvenire in altri contesti, ha anche una valenza da “esposizione  sociale” che non può essere sottovalutato, perché essa ha implicazione anche nella considerazione più larga, non solo  presso l’ambiente di scuola, ma anche presso la comunità in cui la scuola insiste.

-         La sperimentazione non esclude che, alla conclusione del percorso, si possa adottare il modello classificatorio su tre livelli: ma ciò è questione che si potrà valutare al momento dell’esame degli esiti della sperimentazione. Nel frattempo il Contratto, che dovrà necessariamente partire, avrà ridefinito meglio gli aspetti connessi alla valutazione anche in considerazione del fatto che la legge Frattini ha cambiato la natura del valutatore di prima e seconda istanza.

Il Dott. Zucaro, a conclusione della riunione, ha proposto alle delegazioni di incontrarsi in una seduta finale in cui la concertazione si potrà definire con un verbale riassuntivo delle questioni su cui vi è l’accordo delle parti e delle questioni su cui si registrerà il dissenso delle stesse.

La riunione è stata fissata alle ore 10 del 16 giugno 2003.

Roma, 28 maggio 2003

 

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