Valutazione e code contrattuali
Fonte:
sito web Cgil Scuola - 28 aprile 2003
Si
è svolto nel pomeriggio del 23 c.m. il previsto
incontro di “concertazione” sulla la
valutazione dei dirigenti scolastici.
Prima dell’inizio del confronto sulla
valutazione la CGIL Scuola, assieme alle altre
Organizzazioni Sindacali, ha posto però la
questione delle contraddittorie misure che stanno
prendendo gli organi dell’Amministrazione (Miur
e INPDAP) sul calcolo delle pensioni dei Dirigenti
Scolastici.
Il trattamento pensionistico
Le misure al riguardo, relative al
calcolo dell’indennità integrativa
speciale e della retribuzione di posizione
nell’ambito dell’importo pensionabile,
rischiano di creare serie penalizzazioni al
personale cessato dal servizio.
L’ informativa
Inpdap che esclude l’indennità
integrativa speciale dalla maggiorazione del 18 %
effettuata sugli emolumenti tabellari scaturisce
da analoghe misure che riguarderebbero il
personale dei Ministeri che hanno da poco firmato
il Contratto e
che avrebbero conseguenze sugli altri
comparti. In via cautelativa e in attesa di
chiarimenti richiesti all’ARAN, l’Inpdap ha
dato una disposizione che appare superflua dal
momento che tutto ciò rimetterebbe in discussione
Contratti già firmati e andati a regime, quali a
d esempio quelli dei Dirigenti Amministrativi e
dei Dirigenti Scolastici.
Analogo discorso viene fatto, questa volta
per iniziativa del MIUR, per quanto riguarda la
retribuzione di posizione.
I
rappresentanti dell’Amministrazione hanno preso
impegno formale di chiarire con l’EDS la
correttezza dei calcoli effettuati sulle voci
pensionabili a beneficio dei Dirigenti Scolastici.
La valutazione
Rispetto
alla valutazione, è ripresa la concertazione, già
avviata prima di Pasqua, sulla base di un nuovo
documento di chiarimento sui seguenti aspetti:
-
definizione degli obiettivi: si precisa che
gli stessi sono sì proposti dal dirigente
scolastico, ma nell’ambito delle sei aree di
attività indicate già nel documento
“Bicocca”;
-
criteri di valutazione per la
determinazione dello standard per ogni area di
valutazione: viene introdotta una precisazione –
da migliorare però ulteriormente - circa gli
obiettivi; precisazione volta ad eliminare i
rischi di “cartaceità” delle proposte
precedenti;
-
tipologie valutative: è stato inserito nel
testo un passaggio che fa esplicito riferimento
alla valutazione negativa così come prevista dal
nostro Contratto (comma 9 dell’art. 27). Tale
tipologia valutativa – relativa a situazioni
definite “patologiche” – non ha però niente
a che vedere, è stato chiarito,
con gli
esiti della valutazione
così come prospettati dal documento. Il quale,
come è risaputo, prevede tre livelli di standard
(“da migliorare” - che va considerato come
primo livello positivo -; “di apprezzamento”;
“di eccellenza”).
Sui
nodi politici della proposta (gli esiti della
valutazione con i tre “livelli di standard” e
la differenziazione conseguente della retribuzione
di risultato) è ripreso il confronto. Nel corso
del quale la CGIL scuola ha sostenuto le posizioni
che già nei precedenti incontri aveva portato
alla discussione. E cioè che
-
il documento Bicocca e le successive
rielaborazioni dell’Amministrazione
costituiscono una buona ipotesi di lavoro per
quanto attiene a strumenti e procedure;
-
la situazione attuale - caratterizzata da: a) irrisorietà delle risorse
disponibili; b) strumento valutativo ancora tutto
da sperimentare e validare; c) incertezze
derivanti dai
cambiamenti del quadro legislativo - con la Legge
Frattini -, per quanto attiene la figura del
valutatore di seconda istanza, cioè il direttore
regionale; d) contratto scaduto da un pezzo - non
consente accordi su proposte
che non sarebbero comprese dalla categoria
perchè introdurrebbero contraddizioni e
sperequazioni ingiustificate e probabilmente
inique. Pertanto la posizione ribadita è stata
prospettata nei seguenti punti: 1.
la proposta presentata può partire come
sperimentazione già dal prossimo anno come
sperimentazione di strumenti, procedure,
contenuti; 2. l’esito conclusivo di ciascuna
valutazione non dovrà dar luogo a classificazione
sui tre livelli in relazione a ciascuna area, ma a
una descrizione di quanto emerge dalle
verifiche; 3. retribuzione di risultato su due
livelli: a) non attribuzione, nel caso di
valutazione negativa e con le garanzie previste
dall’art. 27 del contratto; b) attribuzione
senza differenziazioni, in seguito a valutazione
positiva; 4. l’eventuale accordo su strumento,
procedura e contenuti della valutazione va
coerentemente e conseguentemente correlato con
quello sulla retribuzione di risultato.
Il
confronto è stato costruttivo con aperture
reciproche che hanno permesso un avvicinamento
significativo delle posizioni,
almeno per quanto riguarda gli esiti della
valutazione (che rappresenta anche il nodo più
importante). Il Direttore Generale, dott. Zucaro,
per conto dell’Amministrazione,
ha riformulato la proposta ministeriale
prospettando esiti della valutazione articolati
per ciascuna area in modo da fare emergere
le criticità e i punti di forza
dell’attività dei dirigente scolastico e
superando l’idea di una classificazione formale
differenziata dei risultati sui tre livelli. Il
dott. Zucaro ha anche prospettato un incontro di
approfondimento sugli esiti emersi dai processi
valutativi dopo ogni anno scolastico. E ciò ai
fini della validazione dello strumento e della
individuazione degli elementi di debolezza più
diffusi nella categoria per gli opportuni
correttivi attraverso la formazione.
Sulla
proposta - avanzata dai sindacati - di una
retribuzione di risultato che non dia luogo a
differenziazioni in presenza di valutazione
positiva, il Direttore si è riservato di dare una
riposta nel prossimo incontro. Che è stato
fissato per martedì 6 maggio alle ore 15.30
Roma,
28 aprile 2003
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