CCNI DIRIGENTI SCOLASTICI: PROSEGUE IL CONFRONTO AL
MINISTERO SU RISORSE E MOBILITA’
Fonte: Sito web Cgil scuola – 18 aprile
2002
Nell’incontro del 17 aprile sono state
affrontate essenzialmente due questioni:
l’entità delle risorse per il fondo accessorio ai fini della
retribuzione di posizione e di risultato e la modalità di costituzione dei
fondi regionali;
i problemi connessi con la gestione dell’intesa sulla mobilità
professionale e l’attribuzione degli incarichi dirigenziali.
Rispetto al primo punto, le informazioni
fornite sono ancora abbastanza parziali. L’elemento di novità è costituito
dalla definizione delle quote di retribuzione individuale di anzianità dei
dirigenti scolastici "cessati" dal servizio. Si tratta di una somma
pari a 10 miliardi 826 milioni per un numero di 548 dirigenti a livello
nazionale. La rilevazione ha fatto emergere, a questo proposito, squilibri di
una certa consistenza tra le regioni, su cui successivamente si è aperto un
confronto tra le delegazioni. Per quanto riguarda l’effettivo ammontare della
fonte di finanziamento costituita dalla voce "indennità di direzione"
del precedente trattamento economico non sono state fornite informazioni. Su
altre fonti quali: incarichi aggiuntivi e aree a rischio, la considerazione è
che si tratta di una fonte, in questa situazione, di fatto
"virtuale", dal momento che le retribuzioni aggiuntive. legate a
queste realtà, per quest’anno vanno ancora corrisposte per intero.
E’ stato affrontato anche il problema della
costituzione dei fondi regionali. Si sono confrontate due ipotesi: una prima
che - sulla base di una lettura parziale del testo contrattuale (art. 42, c.1)
- esclude la costituzione di un fondo nazionale e preferisce parlare di soli
fondi regionali che, a partire dalle fonti già riconosciute a livello nazionale
(per la valutazione, per l’ex indennità di direzione …), tendono ad
autoalimentarsi soprattutto attraverso voci come la RIA o gli incarichi
aggiuntivi); una seconda che punta sulla costituzione del fondo nazionale -
comprensivo delle varie fonti - da distribuire tra le diverse regioni sulla
base di criteri che assicurino una adeguata perequazione tra le stesse. La
CGIL, assieme a CISL e UIL, ha sostenuto questa seconda posizione, anche se si
è dimostrata aperta a soluzioni diverse, purchè venga salvaguardato il
principio della snellezza e semplificazione, oltre che della perequazione. In
assenza di opportuni meccanismi a quest’ultimo proposito, si può correre il
rischio che a medesime fasce retributive – definite a livello nazionale -
possano corrispondere - a livello regionale - retribuzioni effettive troppo
sperequate.
Sono state ulteriormente approfondite le
questioni relative alla costituzione delle posizioni dirigenziali (3-4 fasce
retributive) sulla base dei parametri di complessità
da definire a livello nazionale e il cui
peso specifico va invece determinato a livello regionale.
La seconda parte dell’incontro è stato
dedicato ai problemi legati all’intesa sulla mobilità professionale.
Si è partiti da una rappresentazione dei
problemi emersi a seguito delle segnalazioni pervenute da più parti e dalla
necessità di garantire una gestione omogenea e corretta a livello nazionale
della normativa. E’ soprattutto importante che l’amministrazione metta - a
livello regionale - a disposizione dei dirigenti scolastici le sedi libere per
gli incarichi.
Anche a questo proposito, l’attenzione si è
appuntata sulle "posizioni di stato" particolari e sui casi dei
dirigenti utilizzati presso l’amministrazione centrale e regionale.
E’ emersa una indicazione condivisa
riguardante la posizione di chi conclude il proprio mandato entro quest’anno
scolastico. A questo personale viene riconosciuta la possibilità di conferma,
conservando essi fino al 31 agosto di quest’anno titolarità di sede.
Per quanto riguarda i movimenti
interregionali, è emersa la necessità di armonizzare i tempi delle operazione
per permettere trasparenza e maggiore semplificazione delle stesse.
In relazione poi alle modalità delle domande
di incarichi, si sta lavorando su procedure che permettono l’espressione delle
richieste degli interessati, dentro un quadro certe di disponibilità.
E’ stato infine affrontata la questione
degli atti bilaterali. E’ emersa a questo proposito l’opportunità di ricorrere
a schemi generali "aperti" che consentano integrazioni e spazi di
negoziazione (su durata, obiettivi, programmi e risorse) da apportare e
ridefinire anche in corso di incarico.
Il prossimo incontro è previsto per il 3
maggio, ore 15. L’obiettivo è quello di avere un serrato confronto che permetta
di arrivare a conclusioni condivise in tempi brevi.
Roma, 18 aprile 2002