Sicurezza
nelle scuole: dalle punizioni alla cooperazione
(Comunicato
del Comitato di Coordinamento dei Dirigenti
scolastici Cgil Scuola)
Fonte:
sito web Cgil scuola - 13 gennaio 2003
Il
Comitato di Coordinamento Nazionale dei Dirigenti
Scolastici della CGIL Scuola ha esaminato, su
segnalazione del Coordinamento unitario
provinciale CGIL CISL Scuola dei dirigenti
Scolastici di Milano, il caso di una collega che
è stata – incredibile a credersi ! –
condannata a 30 giorni di carcere (con
commutazione in sanzione amministrativa di 1200
€) per un comportamento ritenuto omissivo, in
seguito al quale sarebbe occorso un incidente ad
un collaboratore scolastico della scuola.
Abbiamo
appreso che la Dirigente condannata, a cui va la
solidarietà professionale ed umana dei colleghi
della CGIL Scuola, aveva segnalato tempestivamente
la necessità di un intervento riparatore
all’Ente Comunale, preposto ed obbligato ad
operare per rimuovere i fattori di rischio e di
pericolo, e che il Comune aveva svolto un
sopralluogo senza peraltro procedere agli
interventi del caso.
La
condanna, nonostante ciò, si è scaricata non su
chi aveva obbligo e mezzi per intervenire ma su
chi non ha, nonostante il pomposo nome di datore
di lavoro che è stato attribuito oggi al
Dirigente Scolastico come ieri al
Direttore/Preside, né l’obbligo né i mezzi per
rimuovere i fattori di rischio e di pericolo.
Tale
fatto riapre clamorosamente (inaudita la condanna
al carcere, in un Paese in cui il rispetto delle
Leggi sta diventando un optional e in cui i reati
vengono derubricati a multe pecuniarie !) la
solitudine in cui viene lasciato il Dirigente
Scolastico, esposto alle denunce di chiunque e
vessato da interventi burocratici delle
istituzioni di controllo, interessate
più a svolgere un compito routinario e di
forma che non a risolvere i problemi rilevati.
Il
Comitato di
Coordinamento Nazionale dei
Dirigenti Scolastici della CGIL Scuola
ritiene che tutta la questione, lungi
dall’essere affrontata solo periodicamente e
solo sull’onda delle emozioni, come spesso
accade nel nostro Paese per lasciare poi tutto
allo stesso punto di prima,
debba essere portata a soluzione con
interventi immediati e di prospettiva, che sono i
seguenti:
·
immediata
apertura del tavolo contrattuale in ogni sede
regionale ai sensi dell’articolo 7 del CCNL
dell’Area della Dirigenza Scolastica del 1-3
2002, in cui la Direzione regionale venga chiamata
ad una assunzione di responsabilità verso tutte
le parti coinvolte (Ispettorato, Asl, Vigili del
Fuoco, Comuni, Province);
·
promozione
di conferenze di servizio con tutti i soggetti
interessati perché gli interventi delle
istituzioni siano volti a risolvere problemi e non
a punire, come se la punizione fosse “la”
soluzione dei problemi stessi
·
interventi
del Ministero dell’Istruzione che concerti col
Ministero dell’Interno e della Sanità
comportamenti coerenti e misurati sulle reali
responsabilità e sulla necessità di garantire la
sicurezza e non di comminare pene
·
intervento
sulla Legge Delega sulla semplificazione
normativa, affinché, come chiedono le
Confederazioni
CGIL CISL UIL, venga stralciata la materia
sulla sicurezza. Ciò al fine di non allentare i
controlli dove essi effettivamente sono necessari
e dove si registrano in un triste primato 4 morti
al giorno in media nel nostro Paese, ma nel
contempo di precisare le responsabilità che
debbono far capo a chi ha i poteri e le risorse
(finanziari, strumentali ed umani) del datore di
lavoro. Restituendo alla scuola soprattutto il
ruolo di luogo
che costruisce con l’insegnamento e
l’educazione la cultura della prevenzione
e della sicurezza.
Roma
13 gennaio 2003
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