Contratto
integrativo Dirigenti Scolastici Trentino
Fonte:
sito web Cgil Scuola – 11 aprile 2003
Facendo
seguito alla pubblicazione del Contratto
Collettivo Provinciale 2000-2001 riportiamo il
conseguente Contratto Collettivo Integrativo della
stessa Provincia di Trento della Dirigenza
Scolastica.
Segnaliamo
in particolare alcuni dati di grande interesse
dell’Integrativo trentino.
Innanzitutto
la definizione di 6 fasce per la retribuzione di
posizione (si è discusso perfino di
individualizzare scuola per scuola la retribuzione
di posizione per evitare disparità di trattamento
fra scuole di poco diverse fra loro). In secondo
luogo la considerazione fra i dati di complessità
del numero di alunni e del personale anche
dell’educazione degli adulti. In terzo luogo la
determinazione di una retribuzione di posizione
significativa equiparata alle altre Dirigenze
della Provincia.
Naturalmente
ciò è stato possibile grazie al fatto che la
Provincia di Trento dispone di risorse autonome
per i Contratti dei suoi dipendenti e ha fatto la
scelta (scelta che il Governo Nazionale ha
promesso di fare perfino in campagna elettorale e
che ha ribadito in un atto di indirizzo senza
mantenere l’impegno) di mettere le risorse
adeguate sul tavolo contrattuale. Basti guardare a
tale proposito i Contratti precedenti alla stessa
acquisizione della Dirigenza: i Direttori e
Presidi della Provincia distanziavano di molte
lunghezze i colleghi del resto del Paese.
Da
questo punto di vista appaiono paralogistiche le
affermazioni di un Sindacato, che si attribuisce
il merito dell’equiparazione retributiva ai
Dirigenti amministrativi provinciali, come se le
risorse per l’equiparazione fossero state messe
sul tavolo da questo Sindacato e non dalla
Provincia .
La
CGIL Scuola ha proficuamente lavorato, peraltro,
per costituire l’Area specifica della Dirigenza
Scolastica di Trento ostacolando e non
condividendo né la posizione di chi voleva far
sparire i Dirigenti delle scuole facendoli
confluire fra i Dirigenti amministrativi
provinciali e annullando perfino la qualifica di
"scolastico", né la posizione di chi si
opponeva tout court alla stessa costituzione della
specifica autonoma area dei Dirigenti di scuola.
L’esito, che abbiamo condiviso e sottoscritto,
è stata la costituzione, una volta ottenuta la
qualifica dirigenziale, dell’autonoma specifica
Area della Dirigenza Scolastica. Questo era prima
impossibile dal momento che, come Direttivi, i
Direttori e i Presidi erano inquadrati
contrattualmente nel comparto scuola.
Ciò
consentirà di sviluppare e difendere
l’autonomia della scuola e dei suoi Dirigenti
altrimenti interdetta da diverse soluzioni
omologanti.
Roma,
11 aprile 2003
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