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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

Conferenza nazionale dell’alta dirigenza statale

Roma, Palazzo dei congressi,  3-5 Febbraio 2002

resoconto dell'Isp. MIUR Gabriele Boselli

Fonte: sito web Direzione Scolastica Regionale dell'Emilia-Romagna

 marzo 2003

Le parti in corsivo o tra parentesi sono commenti e interpretazioni dello scrivente

Inizio  Prima giornata dell’importantissimo convegno, il primo organizzato da questo governo sulla dirigenza dello Stato.  Presenti quasi tutti i dirigenti generali e molti dirigenti di seconda fascia.

S’inizia in perfetto orario, si inizia alla presenza di Ciampi, il cui ingresso era stato applaudito da un pubblico tutto in piedi. Ci sono Fisichella (davvero un peccato che non abbia parlato, era forse quello che avrebbe avuto più cose da dire) e numerosi ministri. Inizia la conferenza con due relazioni brevi e dense di Manzella e Fini.

Manzella

La burocrazia di Stato (termine che quasi tutti i relatori hanno “pronunciato con la maiuscola”), nel tempo della globalizzazione (asimmetrica, ndr) e delle valute immateriali, deve innovarsi profondamente o perire. L’alimentazione del pregiudizio antiburocratico ( il dirigente pubblico “palla al piede” dell’ homo aeconomicus) s’incontra a volte con l’impreparazione nostra a smentirlo con la comunicazione. Occorre confutare con fatti e comunicazioni la percezione dello Stato stesso come un peso anziché come un fattore di garanzia e di sviluppo.

Sta cominciando un periodo in cui il dirigente dello Stato può tornare ad essere orgoglioso perché lo Stato torna a rivelarsi una necessità della storia (il che detto da un ministro di questo governo fa particolarmente piacere).

Il relatore rileva la necessità di ampliare e irradiare meglio le pratiche di e-government e di comunicazione telematica. Va evitato da un lato l’asservimento alla politica, dall’altro il corporativismo. Essere leali, neutrali, imparziali, non ideologici, ma assecondare gli eletti del popolo laddove perseguano il pubblico interesse.

E’ una buona relazione ma occorre distinguere fra Stato, entità perenne di cui si deve essere fedeli servitori, e governi, per cui è sufficiente la lealtà.

Fini

Il mutamento della forma-stato e del ruolo dei dirigenti non comincia con questo governo ma dura da una decina d’anni almeno. Va reso omaggio alla grande quanto bistrattata tradizione dell’Amministrazione italiana ma anche all’innovatività mostrata recentemente.  

Il relatore sottolinea la tipicità e specificità della dirigenza statale “al servizio esclusivo dello Stato” rispetto al management che esercita prevalentemente in regime di diritto privato. Lo Stato va visto come sistema complesso da gestire con pratiche modernizzate e risultati visibili, possibilmente concreti e (soprattutto) comunicabili.

E’ buon dirigente colui che dall’attenzione tecnicamente raffinata sa configurare scenari utili alle decisioni dell’autorità politica e tradurre in atti di gestione nel contempo rigorosa e creativa le sue direttive.

Forti e ricorrenti nel discorso del Vicepresidente del Consiglio i riferimenti all’Europa, nessuno all’Impero. Occorre costruire la libertà attraverso il lavoro di miglioramento dello Stato, organo che la rende concretamente possibile (evidente la citazione gentiliana). Lo Stato non è solo macchina di dispositivi ma luogo ove si addensa lo spirito della Nazione.

Il discorso di Gianfranco Fini risulterà alla fine quello più ricco in termini di filosofia politica

Tema del II giorno Modernizzazione e gestione per obiettivi

Ermolli  presidente Sinergetica

Il “capitale” umano ( ovvero l’umanità come capitale o merce ?) va sfruttato adeguatamente attraverso pratiche di attenzione ai risultati e gestione per obiettivi ed ampio raggio articolati secondo la specificità dei campi di intervento e delle possibilità della forza-lavoro.

 Non si possono trascurare gli obiettivi strategici (li chiamerei fini) per seguire quelli operativi, più facilmente misurabili e dunque valutabili.  Occorre innovarsi anche attraverso incarichi temporanei all’estero o nel privato, per la stessa legge dello spoil sistem. Evitare duplicazione di interventi, migliorare i servizi risparmiando.

Presto  vi sarà l’e-government senza la e perché resterà solo il government ovvero sparirà il governo secondo pratiche semplicemente moderne.

 Omaggi all’approccio sistemico.  Questo però collassa molto facilmente perché richiede il funzionamento regolare  di tutti i pezzi, cosa concretamente impensabile.  Le nostre” macchine” sono fatalmente piene di elementi anormalmente e variabilmente  funzionanti, in bene e in male.

Stanca  ministro Innovazione

L’oratore perora le modernizzazione  di mezzi, strumenti, procedure e tecnologie. Invita a governare i processi evolutivi del sistema-ambiente (da Luhman?). Sostiene l’ (equivoco ) concetto di e-democracy.

Occorre modernizzare (senza destoricizzare). Lo Stato deve organizzarsi in rete come ordinatore del federalismo.

Informatizzazione è da vedersi non solo come mezzo per l’incremento della quantità delle prestazioni ma della loro qualità

Gli ostacoli alla modernizzazione: il modello operativo per competenze e adempimenti.

Con 750.000.000€ che stanno per essere investiti in inf tecnology si creerà il campo materiale per l’e-government. La casella di posta certificata diverrà presto realtà diffusa nella PA.

Importanza della comunicazione: il reale, ovvero l’inartefatto, è troppo difficile da controllare. Meglio evocare un campo di rappresentazioni gestibile che ne erediti gravità e masse vettoriali. Quel che conta non è il mondo ma –si direbbe ascoltando il dott.Stanca-  il costituirsi intorno all’elite del potere di un’icona elettronica credibile di capacità di governo.

Catrica segretario gen  Presidenza del consiglio

Ci fidiamo di voi (grazie, troppo buono, ma quando uno avverte il bisogno di dire che si fida….).

Bisogna guardare al costo del personale e al costo per unità di prodotto. Va adottata la turnazione per aperture prolungate degli uffici.  Praticare l’outsoucing (la mala pratica del lavoro affidato all’esterno attraverso incarichi, senza concorso)

Racconta che lui, a fronte di un aumento di spesa del 4 % ha avuto un aumento di rendimento del 50.

Occorre razionalizzare e verificare in noi e negli altri le qualità: l’inventiva, il coraggio, la disciplina oltrechè la competenza.   Saper ascoltare senza fingere e decidere con agilità. Conseguire i risultati anche in carenza di mezzi. Non lamentarsi mai. Se non ce la fai con quel che hai vuol dire che non sei abbastanza bravo.

Zorza   Dirigente  dipartimento Funzione pubblica 

E’ necessario passare da logiche di azione procedurale a logiche per obiettivi adeguatamente trasformate secondo il campo.

Contemperare garanzie ed efficienza con un sempre più ridotto tasso di diseconomia

L’oratore rileva la coesistenza di controlli giuridico amministrativi e di mera efficienza.

Il cambiamento va visto come regola gestionale continua.

Grilli   Ragioniere generale dello Stato 

Rileva il valore dello spirito di appartenenza (anche a una storia e non solo alla contingenza) e di servizio.  Evidenzia i concetti di circolarità e compenetrazione dei flussi di comunicazione e controllo. Concetto di unitarietà della p a  e difficoltà delle relazioni con l’economia di mercato.

Il tempo deve  essere meno autoreferenziale e sempre più fare riferimento all’ esterno

La cultura del cambiamento e della comunicazione va resa centrale. 

Gli obiettivi non possono essere il nuovo nome di quel che abitualmente si fa ma qualcosa di veramente ulteriore (allora dovranno assumere anche un nome diverso)

La Ragioneria generale sta adeguandosi sul doppio fronte della europeizzazione e della regionalizzazione. Tutti dovranno farlo. 

Pisanu, Ministro dell interno

Dobbiamo continuare a separare la politica dall’Amministrazione. Definire autonomamente piani e programmi. 

L’e-democracy richiede solidità di conoscenze scientifiche, coraggio e volontà di cambiamento (ma che democrazia sarà?).

Produrre atti non basto, sopra tutto si devono fabbricare risultati ostensibili.  Obiettivo del governo è trasformare la publica amministrazione da elica a motore dell’agire dello Stato.

Priorità politiche: sicurezza, potenziare gli uffici di prefettura, immigrazione, integrazione tra polizia pubblica e privata.

Il Ministro individua nella Prefettura o ufficio territoriale di governo  una vera e propria “amministrazione generale di prossimità”, il luogo di incontro dei processi codecisionali delle amministrazioni periferiche

Massolo vicesegretario gen Affari esteri

Nella complessità occorre semplificare, modificare mentalità e consuetudini

di lavoro, misurare l’immisurabile (o limitarsi a collegarlo a valori?). Ogni ambasciatore  è chiamato a delineare un progetto di sviluppo del business italiano nella nazione ospite e a render conto periodicamente della sua evoluzione.  

Saporito, sottosegretario alla Funzione pubblica

“Ora voi della PA non siete più un peso” (grazie!) . 

Dopo il testo unico come elemento di semplificazione bisogna andare oltre con la codificazione: selezionare la normativa annullando quel che è divenuto inessenziale (non più generativo di comportamenti produttivi).

Tutto cambia, noi siamo la continuità dello Stato.

La legge sullo spoil syst:  su 445 direttori generali solo 41 hanno avuto incarichi studio (ma concentrati in prevalenza nell’istruzione, perché?).

Bisogna dinamizzare la dirigenza con movimenti a livello interno e internazionale e introdurre l’istituto della vicedirigenza come nuovo importante elemento di differenziazione di ruolo.

Si riconosce la necessità di una moratoria normativa,  di stabilità.

No alla privatizzazione della dirigenza, conservare il  servizio esclusivo dello stato costituzionalmente previsto.

Siamo a un bivio, O si va avanti con la privatizzazione  o si torna a un ordinamento nettamente pubblicistico.


Perrone  Direttore  generale  ISTAT

Lo Stato esteso impiega 3400000 dipendenti agli ordini di 1100 direttori generali .La  mobilità interna ed esterna è ancora bassa. 

Va fatto uso sistematico della nozione di controllo strategico oltre che di gestione e naturalmente di legittimità.

La Legge finanziaria dovrà essere attenta ai costi dei prodotti e non solo degli organismi produttori (concetto importante, ma va indagata e ricostruita la nozione di “prodotto”)

Piantelli  servizio controllo interno Giustizia 

Le organizzazioni valgono le persone che le compongono  insieme alla loro capacità di generare un’ immagine pari al loro valore.

Zampini Comitato scientifico come Sistema di controlli interni

E’ necessario assumere grandi manager dall’esterno con stipendi adeguati; quelli che abbiamo hanno consuetudini inadeguate. E’stato il discorso meno condiviso dal pubblico.

Tema del III giorno Problematiche europee

Frattini ministro Affari esteri

Rileva la continuità fra Politica promossa dalla presidenza greca e interessi italiani. Va promossa l’unificazione del continente europeo, non il semplice allagamento UE. Vanno definite le strutture istituzionali dell’Europa prima del voto del 2004.

Più l’Europa si allarga, più è difficile decidere dal centro,

Occorre incrementare la competitività dell’Europa attraverso grandi reti materiali e immateriali e politiche di coesione non assistenzialistica.

Il ministro prospetta una proiezione internazionale unitaria della  difesa e della  sicurezza.  L’immigrazione va vista come problema comune. 

Nel contesto di una relazione con USA rafforzata  e ora anche con la Russia,  (membro del consiglio Nato), l’asse della nuova politica estera italiana è saldamente collegato a due poli di solidarietà, quello atlantico con baricentro Washington e quello europeo, purtroppo acentrico. Pare diminuire il valore dato dalla tradizione diplomatica della Farnesina alla contestualizzazione mediterranea.

Buttiglione  Ministro delle Politiche comunitarie 

Vi è gia un diritto europeo, prevalente  su quello nazionale e direttamente applicabile

Bisogna spingere sull’europeizzazione della dirigenza, passare periodi di lavoro in Europa, incrementare il riferimento e la costruzione di reti di saperi e di ricerca

Frequenti e applauditi i richiami del ministro all’Europa come soggetto costruttore di pace.

Baldocci  Segretario gen esteri

È attiva la legge 145 02 per la formazione dei dirigenti. Bisognerà studiarla

Berlusconi  Presidente del consiglio

Ha fatto tardi –dice- per il Kazakistan. Complimenti a Letta, a Buttiglione. 

“Sono molto stressato per la guerra.  Bush e Putin sono molto attenti alle posizioni italiane”.

Speriamo –prosegue-  che oltre alla pace non venga prossimamente sovvertito l’ordine internazionale che ha garantito all’Italia sessant’anni di pace.

Sono personalmente impegnato con gli elettori a rinnovare profondamente lo Stato e dunque a cambiare la pubblica amministrazione.  Gli stessi codici e i testi unici sono superati dalla realtà.

La  PA dev’essere più organicamente al servizio dello Stato, deve collaborare attivamente alla sua riforma. Occorre seguire senza ideologismi, con forte spirito di squadra, le direttive politiche.

Conclusioni personali

-La programmazione per obiettivi a elevata definizione e misurabili si afferma come teoria egemone della pubblica amministrazione. Purtroppo si basa su un’epistemologia tardomoderna e non tien conto dei paradigmi postmoderni della complessità, delle interazioni deboli e dell’ermeneutica. Poiché  il governo e la gestione richiedono filosofie e metodologie di complessità adeguata agli eventi, andrebbero al contrario introdotti scenari epistemologici, di filosofia del diritto e politologici più avanzati rispetto a quelli emersi nel convegno.

-Di fatto occorrerà assumere nell’immediato una concezione del lavoro meno amministrativistica e giuridicistica e più funzionalistica e tecnica. Più netta dovrà essere la correlazione agli indirizzi politici e più marcata l’autonomia sul piano tecnico.

--Inevitabile che la progettazione regionale dell’azione dell’USR  sia nel prossimo futuro  articolata per obiettivi. E’ un’articolazione che può andar bene per certi settori dello Stato (finanze, infrastrutture etc.) ma va profondamente ripensata in altri (es. beni culturali, ricerca, giustizia, difesa, esteri, istruzione).

---La componente europea e internazionale dell’attività dei ministeri e degli USR è destinata ad accrescersi per quantità e importanza.

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