ASSOCIAZIONE
NAZIONALE VICARI
Il
vicario tra docenza e dirigenza
Fonte:
sito web ANVI
- 1
febbraio 2003
Prendendo
spunto dalle recenti tensioni che si stanno
manifestando attorno alla figura del collaboratore
vicario vorrei proporre le seguenti
considerazioni.
Sono
d’accordo con chi afferma che il problema di
fondo, per il vicario, non è l’esonero o il
semi esonero dall’insegnamento. Ciò è invece,
se vogliamo, un semplice corollario, rispetto alla
questione, ben più importante, e risolutiva,
della sua funzione nella scuola dell’autonomia0
.
E’
ormai evidente, infatti, e l’evoluzione
normativa relativa a tale questione lo rivela1
, che oltre alla funzione docente e
alla funzione dirigenziale sia necessario
distinguere una funzione vicariale, da
intendere come un complesso di compiti e
competenze (allo stato attuale ancora indefinito,
ma non per questo inesistente, anzi, sempre più
esplicito e operante) non riconducibile alla mera
attività docente da una parte né, dall’altra,
all’attività dirigenziale.
E’
questo complesso di compiti e competenze che deve
essere chiarito, in sede legislativa innanzitutto,
dal punto di vista normativo, per un corretto
funzionamento dell’istituzione scolastica, pena
la confusione dei ruoli, con le immancabili
conseguenze negative sul piano organizzativo,
operativo e gestionale.
Ma
questo doveroso chiarimento non potrà aver luogo
senza una preliminare accettazione della suddetta
distinzione da parte del mondo politico e
sindacale. In questo senso, il confronto tra
sindacati e governo sul rinnovo del contratto
scuola è emblematico, se riferito alla figura del
collaboratore vicario; tale confronto sembra,
infatti, andare nella direzione opposta, perché,
imputandosi sulla questione dell’esonero e del
suo annullamento2 , dimostra di non
voler accettare il principio della distinzione
delle funzioni e, quindi, l’esistenza stessa del
vicario come soggetto scolastico definito nei suoi
compiti e nelle sue competenze, nei suoi diritti e
nei suoi doveri.
E
in questo senso vorrei sottolineare come anche la
pur originale e condivisibile scelta dell’ANP di
aprirsi alle cosiddette alte professionalità, nonché
a tutti i docenti interessati alla realizzazione
di una distinzione delle carriere, potrebbe
risultare, per i vicari, paradossalmente,
controproducente, se non sostenuta da un
preliminare chiarimento sul principio della
distinzione delle funzioni oltre che, appunto,
delle carriere. Una distinzione delle carriere
basata sul mantenimento dell’unica funzione
giuridicamente definita, quella docente, non
credo, infatti, che gioverebbe gran che alla causa
dei collaboratori vicari.
Bene
dunque l’associazione di ANP, ANVI, APEF etc.,
purchè non si perda di vista la premessa
strategica delle rivendicazioni dei collaboratori
vicari: quella ormai non più procrastinabile
definizione della funzione vicariale, con tutte le
conseguenze e i corollari ad essa collegati sul
piano giuridico.
Marco
Saba
Collaboratore
vicario del Liceo Scientifico Statale
“Pitagora” di Isili (NU)
e-mail
sabab@tiscalinet.it
0 Con
questo non intendo affermare, sia chiaro, che la
battaglia sul mantenimento dell’istituto
dell’esonero sia di retroguardia, anzi, auspico
una sua estensione a tutti i vicari, attraverso il
superamento degli attuali parametri normativi,
appartenenti ad un modello scolastico ormai
superato.
1 Nella
recente normativa contrattuale, infatti, la figura
del vicario è stata assimilata, per gli aspetti
puramente economici, alle cosiddette funzioni
obiettivo, mentre, per ciò che concerne gli
aspetti giuridici, si è ritenuto di dover
ancorare, soprattutto riguardo alla sua
scelta, tale figura alla normativa inerente la
definizione della funzione dirigente.
2 Tralascio
qui, perché ci porterebbe troppo lontano, il
discorso sulla discutibile correttezza del legame
causale stabilito tra annullamento
dell’esonero e recupero di posti di lavoro che
sembra essere stata adombrato nell’attuale
tornata contrattuale; dico solo che è quantomeno
sconcertante che tale posizione non abbia
suscitato l’immediata e universale
disapprovazione da parte dei sindacati. Aggiungo
che se ciò si dimostrasse veritiero ci sarebbero
gli estremi per una immediato annullamento della
propria tessera sindacale
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