Polemiche paracontrattuali

Dove eravamo . . . dove eravate

Fonte: Sito Web ANP - 28 aprile 2001

La CGIL scuola ha emesso, nella serata di ieri 27 aprile, un comunicato dai toni aspri nei confronti di presunti "atteggiamenti dilatori" tenuti dall'ANP al tavolo delle trattative. Ci corre a questo punto l'obbligo di ricordare alcune cose:

 

·         dal 24 aprile si sono già tenuti, o sono stati calendarizzati, i seguenti incontri: 24 - 26 - 27 aprile; 2 e 7 maggio. Si tratta di cinque incontri nell'arco di quattordici giorni, quattro dei quali festivi e quattro prefestivi. Parlando di dilazione, la CGIL vuole lamentare che non siano state ancora fissate sedute notturne?

 

·         chi trova che questi ritmi siano "dilatori", quale posizione ha assunto nei mesi passati, quando c'era tutto il tempo per negoziare? Ci limitiamo a ricordare che l'Anp ha indetto, da sola, uno sciopero il 15 marzo 2000, per sollecitare l'apertura del tavolo; che ha organizzato, insieme con gli altri dirigenti pubblici privi di contratto, una manifestazione nazionale a Roma il 15 dicembre scorso, per sollecitare l'atto di indirizzo. Dov'erano e cosa facevano in quel momento quelli che adesso premono per una firma ad horas, a qualunque prezzo? Quale atteggiamento hanno assunto, quando era tempo, nei confronti di una controparte (il Governo) che ha emanato l'atto di indirizzo solo a dicembre, cioè quattro mesi dopo il momento in cui il contratto dei dirigenti della scuola avrebbe dovuto entrare in vigore? Agli immemori, ricordiamo che siamo stati i soli a chiedere che la contrattazione si concludesse prima del 1° settembre 2000 e ad assumere concrete iniziative di lotta in questa direzione;

 

·         l'area I ha aspettato tre anni per avere il suo contratto, ma l'ha avuto a condizioni vantaggiose, perché la trattativa ha permesso di acquisire le risorse aggiuntive inizialmente negate. Il nostro negoziato è iniziato solo da tre mesi (17 gennaio 2001): e la CGIL non vede l'ora di chiuderlo subito, praticamente sulla prima offerta della controparte. Perchè?

 

·         per parte nostra, non ci sono ostacoli ad una firma, anche domani: ma non a qualunque contratto e non a qualunque retribuzione. I colleghi non ignorano che, negli ultimi tre anni, il loro carico di lavoro è enormemente cresciuto, sia per qualità (responsabilità per i risultati, relazioni sindacali, sicurezza, ecc.) che per quantità (i diecimila dirigenti "superstiti" si dividono il lavoro che, tre anni fa, era svolto da tredicimila). In quale altro ambito di lavoro si è già visto un sindacato accettare - anzi esigere - la chiusura immediata di un contratto sulla base di condizioni quali: passaggio di qualifica subito, responsabilità e doveri aggiuntivi subito, retribuzione differita per metà al prossimo quadriennio? E' molto dubbio che questa sia una scelta dettata da ragioni sindacali. Noi siamo certi che essa non risponde ai reali interessi della categoria.

 

 

La CGIL dichiara adesso - unica sigla sindacale - che " il tempo dello sciopero si sta avvicinando a passi veloci e decisi". E' lecito chiedere:

 

·         considerati i tempi "tecnici" per l'indizione dello sciopero, questo non potrà aver luogo prima del 13 maggio: a quale controparte, allora, intende rivolgersi? a un governo anche formalmente decaduto? ad uno non ancora costituito? è con questi mezzi e con questa scelta di tempi che pensa di tutelare la categoria? o ci sono altre spiegazioni?

 

·         per quale obiettivo vuole scioperare? per l'urgenza di chiudere, a qualunque costo? per costringere la categoria ad accontentarsi di una retribuzione inferiore a quella di tutti gli altri dirigenti, quale quella che è disponibile in questo momento?

Noi abbiamo già dimostrato con i fatti - in tempi non sospetti e cioè ben lontani da scadenze politiche - di volere e di attuare la mobilitazione dei colleghi, con vere azioni di lotta, realizzate nei confronti di governi nella pienezza dei loro poteri ed in grado di assumere impegni, e con l'obiettivo di ottenere un contratto autenticamente dirigenziale, sia nel profilo normativo che nella retribuzione. Questo Governo non ce le ha fornite, se non in misura molto inadeguata (il 57% di quanto sarebbe servito). Noi non siamo intenzionati a fare sconti a nessun futuro governo, a qualunque schieramento politico appartenga. Si può dire lo stesso di tutti gli altri?

Ai colleghi la valutazione.