Il
resoconto dell'audizione sul d.d.l. Moratti alla
VII Commissione della Camera
In evidenza le posizioni dell'Anp/CIDA
Fonte: sito web ANP - 23
dicembre 2002
Avevamo già dato notizia dell'audizione
- svoltasi il 4 dicembre scorso davanti alla VII
Commissione della Camera dei Deputati - del
Presidente Giorgio Rembado, Vicepresidente della
CIDA, sul d.d.l. delega di riforma degli
ordinamenti scolastici.
Pubblichiamo oggi alcuni
stralci tratti dal resoconto stenografico
finale dell'esito delle audizioni, evidenziando in
grassetto le numerose citazioni - riprese dal
relatore e dai commissari - dell'intervento svolto
dal Presidente Rembado in occasione dell'audizione
dell'Anp/CIDA.
Il testo completo del resoconto
è scaricabile
dal sito della Camera dei Deputati (seduta di
martedì 17 dicembre).
Camera
dei Deputati
VII
Commissione
Resoconto
di martedì 17 dicembre 2002
Martedì
17 dicembre 2002. - Presidenza del presidente
Ferdinando ADORNATO. - Intervengono il ministro
dell'istruzione, dell'università e della ricerca
Letizia Moratti ed il sottosegretario di Stato per
l'istruzione, l'università e la ricerca Valentina
Aprea.
La seduta comincia alle
14.50.
Definizione delle norme
generali sull'istruzione.
C. 3387 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame,
rinviato, da ultimo, nella seduta del 27 novembre
2002.
Angela
NAPOLI (AN), relatore, dopo aver
ringraziato il ministro Moratti e il
sottosegretario Aprea per la loro presenza, dà
conto dell'esito delle audizioni informali svolte
dalla VII Commissione.
……..
Rileva,
inoltre, che da parte di alcuni soggetti auditi (Anp/CIDA,
n.d.r.) sono state richieste garanzie
in merito al mantenimento dell'autonomia delle
singole istituzioni scolastiche. Rispetto alle
quote riservate alle regioni, rileva, altresì,
che è stata espressa la preoccupazione che
esse diventino di competenza esclusiva delle
regioni stesse.
…….
Osserva, quindi, che, oltre alla opportunità di
prevedere adeguate risorse finanziarie per
l'attuazione del provvedimento in titolo, sono
stati chiesti numerosi chiarimenti in merito
all'incidenza che avrà su questo ultimo il
disegno di legge costituzionale relativo alla
devoluzione, recentemente approvato dal
Senato.
In conclusione, sottolinea che è stata
espressa in maniera pressoché unanime l'esigenza
di una legge relativa alle istituzioni scolastiche
che sia attuata al più presto e che dia stabilità
al settore della scuola, che è stato oggetto di
numerose innovazioni legislative che hanno
generato un certo clima di confusione.
………
Antonio
RUSCONI (MARGH-U) dichiara di condividere la
sintesi effettuata dal relatore degli esiti delle
audizioni informali svolte dalla VII Commissione.
……….. Sottolinea, quindi, il fatto che, mentre
la Camera dei deputati sta esaminando la riforma
Moratti, per una scuola più unitaria, presso
l'altro ramo del Parlamento è stato approvato il
disegno di legge costituzionale sulla devoluzione,
che definisce l'istruzione di esclusiva competenza
regionale. Rispetto a tale questione, ricorda,
tra l'altro, che tra poche settimane scatteranno i
termini per le iscrizioni relative all'anno
scolastico 2003-2004 e che sarà necessario
definire con chiarezza i reali contenuti della
legge sulla scuola, al fine di inviare un
messaggio rassicurante ai dirigenti scolastici e
ai sindaci, che si dovranno occupare della
predisposizione delle strutture anche per le
scuole materne.
Ricorda che al Senato è stato approvato,
contemporaneamente al disegno di legge Moratti, un
ordine del giorno della maggioranza, con il quale
si chiedeva che nella finanziaria 2003 venissero
previste le risorse necessarie per la riforma
della scuola: sottolinea che tutto ciò si è
verificato nel momento in cui alla Camera, negli
stessi giorni, venivano previsti nella legge
finanziaria tagli per 465 milioni di euro per il
prossimo triennio. Ritiene che la riforma sia
in partenza mutilata sia dalla previsioni
contenute nella legge finanziaria per il 2002 sia
nella legge finanziaria in esame. A tale riguardo,
richiama i contenuti dei commi 1 e 3 dell'articolo
25 della legge finanziaria del 2003 che prevedono,
tra l'altro, che i docenti bibliotecari dovranno
essere riconvertiti in altri ruoli, la riduzione
del sostegno scolastico e la sostituzione del
personale ATA (bidelli e ausiliari) con
cooperative esterne di pulizia (si chiede,
peraltro, chi si occuperà della vigilanza
educativa).
Sottolinea, inoltre, che con la riforma Moratti
si metterà in crisi l'autonomia degli istituti
scolastici.
Chiede chiarimenti al Governo in merito agli
organi territoriali, rispetto ai quali è in
scadenza la relativa delega, e agli organi
collegiali della scuola, riguardo ai quali non si
conosce l'esito del provvedimento esaminato a
lungo dalla VII Commissione.
In conclusione, non ritiene possibile
migliorare la scuola italiana procedendo con
continui tagli dei finanziamenti previsti e,
soprattutto, senza dare risposte e risorse
adeguate alla sfida educativa e a quella della
modernità e della innovazione.
Alba
SASSO (DS-U), prima di avviare la discussione
sul disegno di legge in titolo, ritiene
necessario che il ministro Moratti fornisca
chiarimenti in merito al disegno di legge
costituzionale, recante modifiche dell'articolo
117 della Costituzione, recentemente approvato dal
Senato, che mette in crisi la «cornice
strutturale» del provvedimento oggi all'esame
della VII Commissione. Chiede al ministro di
fornire chiarimenti sul contesto giuridico ed
istituzionale nell'ambito del quale ci si sta
muovendo. Ritiene che la «proposta Bossi»
riproponga di fatto una sorta di centralismo:
quello delle regioni; non solo, ma, nel momento
in cui si accentrano i poteri nelle mani delle
assemblee regionali, essi vengono sottratti
all'autonomia delle scuole, come è stato
sottolineato sia dall'Associazione nazionale dei
presidi, sia dai rappresentanti di numerose
associazioni auditi dalla VII Commissione.
Ritiene, quindi, necessario affrontare questo tema
con grande serenità e chiarezza, per comprendere
anche se cambierà il ruolo degli enti locali e
degli enti costituzionali autonomi come la scuola.
In conclusione, si riserva di intervenire nel
merito del provvedimento nel prosieguo del
dibattito.
………
La
seduta termina alle 15.45.
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