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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

Lettera aperta ai docenti italiani

Fonte: sito web ANP - 18 febbraio 2003

Il Presidente dell'Anp Giorgio Rembado, facendo seguito ai deliberati del VI Congresso dell'Anp, ha inviato oggi una lettera aperta ai docenti italiani.
La pubblichiamo di seguito in versione html, ma è disponibile anche nei formati
doc
pdf.


associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola
ADERENTE ALL'ESHA EUROPEAN SCHOOL HEADS ASSOCIATION


LETTERA APERTA AI DOCENTI ITALIANI

Le scrivo mentre sta per essere firmato un altro contratto della scuola, che non promette di essere migliore di quelli che lo hanno preceduto: le magre risorse saranno distribuite con il criterio consueto, un po' a tutti e chi s'è visto s'è visto. Sappiamo bene che, se il sistema scuola ancora in qualche modo regge, è perché c'è chi si spende, in quantità e qualità di lavoro, ben oltre il dovere. Nonostante ciò, rivendicare il diritto alla differenza retributiva e di carriera appare politicamente scorretto; chiedere il riconoscimento della professionalità suona come un'utopia, in un contesto in cui l'anagrafe tiene luogo di merito ed un malinteso egualitarismo - peraltro sostenuto dai sindacati del personale - impone l'appiattimento dei compensi e delle carriere a fronte di pesanti disparità nella misura di lavoro individuale.
Eppure non c'è in questo nulla di fatale. Se ne convinsero per primi, quindici anni fa, gli allora presidi, che costituirono l'Anp ed iniziarono la battaglia per il riconoscimento della dignità della loro funzione. Quella scelta è risultata vincente perché si è legata fin dall'inizio ad obiettivi di qualità per la scuola ed ha rifiutato il fatalismo ed il conformismo, anche in quel tempo puntellato da un sindacato incapace di visione strategica ed innovatrice.
Quel passaggio può oggi ripetersi a beneficio dei docenti: in particolare, di quelli fra loro che, consapevoli di dare di più, vogliono mettersi in gioco; che comprendono come dietro le apparenze della solidarietà si celi in realtà lo sfruttamento del lavoro e dell'intelligenza dei migliori fra di loro.
In risposta alle pressanti sollecitazioni di molti, l'Anp ha ripetuto, nelle scorse settimane, il gesto di coraggio di quindici anni fa, aprendosi alle alte professionalità docenti - cambiando la sua denominazione in “Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola” - quelle che già la legge di riforma dell'autonomia, tuttora in larga misura inattuata, indicava come strettamente collegate al lavoro del dirigente. Chi sono, oggi, queste alte professionalità? Potenzialmente ed augurabilmente, sono tutti i docenti; ma, qui ed ora, sono soprattutto coloro che si riconoscono tali; che si ritrovano nell'obiettivo di non trattare in modo eguale situazioni che uguali non sono; che non temono di essere valutati per il proprio lavoro perché sono consapevoli di svolgerlo bene, ma che esigono, a fronte di questo, eque differenziazioni di carriera e di retribuzione. Alcuni di loro svolgono da tempo funzioni complesse (docenti vicari e collaboratori del dirigente, responsabili della progettazione didattica e di dipartimenti, docenti attivi nella ricerca e nella formazione, supervisori del tirocinio, …) senza averne corrispettivi sostanziali; altri, invece, hanno scelto di ricercare l'eccellenza nel quotidiano compito di insegnare. Le loro aspettative di riconoscimento professionale sono legittimamente diverse ed accomunate solo, finora, dal fatto di non trovare una sede ed una voce per essere riconosciute.
Da oggi questa sede e questa voce esistono e sono quelle offerte dall'Anp: che però ha bisogno, per condurre questa battaglia, della forza che sola può venirle dalla convinta e numerosa adesione di chi si riconosce in essa. Il cammino è già iniziato, con la sottoscrizione di intese fra l'Anp e alcune associazioni professionali di docenti. Altre seguiranno. L'obiettivo è quello di sedere - di qui a due anni - al tavolo contrattuale, per far udire e pesare la voce di chi oggi svolge un lavoro di qualità nella scuola, senza altra prospettiva che quella di un'avara mancia prelevata annualmente dal fondo di istituto. Noi ci impegniamo a chiedere per loro riconoscimenti non effimeri, sia di status normativo che di livello retributivo: ma per far questo abbiamo la necessità di ricevere un mandato quanto più ampio e convinto possibile.
E' per questo che le chiediamo di non farci mancare il suo appoggio ed il contributo delle sue idee: sottoscriva la delega sindacale all'Anp e si unisca a noi per il riconoscimento del merito e per far uscire finalmente la scuola dalla mortificante condizione in cui è stata sospinta.

Il Presidente Nazionale dell'Anp
F.to Giorgio Rembado

   

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