Docenti
vicari
L'Anp proclama lo stato di agitazione
Fonte:
sito web ANP – 12 giugno 2003
Siamo recentemente intervenuti con
un nostro commento) sulla questione dei
docenti vicari "dimenticati" nella
preintesa relativa al CCNL 2002/05 del comparto
scuola. Avevamo in precedenza chiesto al Governo -
con
una lettera indirizzata il 6 giugno scorso al
Presidente del Consiglio dei Ministri - che,
in sede di autorizzazione alla stipula, venga data
indicazione alle parti di prevedere una forma di
retribuzione per la figura del vicario e la
reintroduzione della precedente indennità di
funzioni superiori, che riguarda - oltretutto -
anche i presidi incaricati.
Tutto lo staff di collaborazione esce indebolito
dal contratto che si profila, con ovvie
conseguenze negative sull'azione di direzione del
capo di Istituto e sulla funzionalità della
scuola; la preintesa - infatti - non prevedendo
per queste figure (vicario e collaboratori)
un'adeguata e certa retribuzione, di fatto
costringe il dirigente a non nominarne più di due
(incluso il vicario), a meno che non si voglia
sostenere che dei lavoratori debbano svolgere una
funzione aggiuntiva rispetto al loro profilo
professionale…semplicemente gratis!
Per questi motivi, l'ANP proclama da oggi lo
stato di agitazione dei docenti vicari (si
veda la lettera
inviata oggi al Ministro Moratti ed il
contestuale comunicato
stampa) e chiede a tutti gli interessati di
sostenerla con le seguenti azioni:
1- invio, tramite fax, di
una lettera di protesta ai Ministri interessati da
parte dei vicari, dei dirigenti e degli altri
docenti che con loro collaborano, il
cui testo è scaricabile da questo sito
2- adesione del vicario allo stato di agitazione,
da comunicarsi al dirigente della scuola mediante
una comunicazione interna, di cui proponiamo il
modello, da inviare anche via fax, per
conoscenza, agli indirizzi indicati;
3- presa d'atto dello stato di agitazione da parte
del dirigente della scuola, mediante
comunicazione interna al vicario (vedi modello).
Ultimamente, sono circolate alcune
“giustificazioni” delle dimenticanze
contrattuali:
- si sostiene che il vicario è una
figura che giuridicamente non esiste più, per cui
non è possibile prevedere una retribuzione in
sede contrattuale; va osservato che la
funzione esiste eccome, è solo cambiata la
modalità di designazione (scelta da parte del
dirigente e rilascio di una delega);
- si sostiene che le figure del vicario
e dei collaboratori attengono all'organizzazione
degli uffici, per cui la questione va risolta in
sede legislativa, ivi compreso il reperimento
delle risorse per la loro retribuzione; siamo
pienamente d'accordo che tutta la questione vada
ridefinita in sede legislativa,
istituzionalizzando queste figure. Nel frattempo,
però, il contratto non può non prevedere una
qualche forma di retribuzione;
- si sostiene che non c'è bisogno di
normare nel contratto la retribuzione dei vicari e
dei presidi incaricati, in quanto a loro si
applica l'art.52 del D.lgs n. 165/2001, il quale
prevede che chi svolge funzioni superiori
percepisca la retribuzione spettante alla funzione
svolta; va osservato che l'art.52 riguarda
tutt'altra fattispecie e che il medesimo D.Lgs
165/2001 prevede che ogni emolumento debba essere
corrisposto per via contrattuale, salva esplicita
disposizione legislativa. Appare quindi molto
dubbia l'applicabilità dell'art.52 ai presidi
incaricati e ai vicari; certo, ci si può sempre
rivolgere al giudice, ma è assai strano che un
lavoratore per avere il suo normale stipendio,
rapportato alla funzione che svolge, debba
rivolgersi al giudice, anziché averne la
sicurezza a seguito di chiara ed esplicita norma
contrattuale; come minimo, andrebbe inserito nel
contratto un riferimento preciso all'applicazione
dell'art.52 del D.Lgs 165/2001;
- si sostiene che la questione della
retribuzione dei vicari debba essere affrontata
nel CCNL dell'Area V; se questo fosse vero,
bisognerebbe fare subito i complimenti ai colleghi
vicari, perché vorrebbe dire che…sono diventati
dirigenti! Il D.Lgs 165/2001, art.40, comma 2 è
infatti in merito chiarissimo: “I dirigenti
costituiscono un'area contrattuale autonoma
relativamente a uno o più comparti”. Ora è
indubbio che oggi i vicari siano giuridicamente
dei docenti che svolgono funzioni superiori, per
cui la loro posizione (come quella dei presidi
incaricati) deve essere normata dal contratto di
comparto.
L'analisi di queste “giustificazioni “
rafforza la convinzione che sia necessario sanare
le "dimenticanze" contrattuali da noi
evidenziate; di qui, la proclamazione dello stato
di agitazione a sostegno di questa rivendicazione.
Deve essere ben chiaro che lo stato di
agitazione non è attuato contro il dirigente o
contro gli altri docenti; si possono creare
dei disagi, com'è inevitabile per ogni forma di
lotta, ma invitiamo caldamente i dirigenti e i
docenti a sostenere i vicari nelle loro
rivendicazioni, perché qui sono in gioco non solo
le legittime aspettative di una categoria che
svolge un ruolo insostituibile nelle scuole, ma
anche quelle di tutte le alte professionalità
docenti, la possibilità per i dirigenti di
svolgere le loro funzioni secondo quanto stabilito
dalla legge, nonché la funzionalità della scuola
dell'autonomia. Per questo invitiamo i vicari,
i dirigenti e gli altri docenti del loro staff a
continuare la loro collaborazione in un clima di
reciproca fiducia, anche in questa occasione.
Roma,
12 giugno 2003
Dott.ssa
Letizia Brichetto Moratti
Ministro
dell'Istruzione, Università e Ricerca
Avv.
Luigi Mazzella
Ministro
per la Funzione Pubblica
On.
Valentina Aprea
Sottosegretario
di Stato MIUR
Avv.
Michele Dipace
Capo
di Gabinetto MIUR
Dott.
Pasquale Capo
Capo
Dipartimento MIUR
LORO
SEDI
Oggetto:
Stato di agitazione docenti
"vicari" delle istituzioni scolastiche.
E'
noto alle SS.LL. che il recente accordo sul CCNL
del comparto Scuola per il periodo 2002-2005
omette ogni riferimento alla figura del vicario e,
conseguentemente, al compenso spettante per il suo
impegno professionale. Riduce inoltre, di fatto, i
collaboratori che il dirigente può designare da
tre (due più
il vicario) a due (uno dei quali si presume,
ma non è detto, eserciterà appunto le funzioni
di sostituzione del dirigente in caso di assenza o
impedimento). Si registrano così: un aumento dei
carichi di lavoro individuali, una mortificazione
professionale per i vicari – dimenticati
in tutto il testo contrattuale – ed uno stato di
incertezza quanto alla misura e perfino alla
possibilità della retribuzione (le RSU
potrebbero, per questioni di principio, non
accettare di concordarla con il dirigente).
Tale
situazione è del tutto anomala e non può
lasciare indifferente questa organizzazione
sindacale, che
rappresenta e tutela un rilevante numero di
docenti che svolgono le funzioni vicarie del
dirigente. Sulla materia, l'Anp ha anche inviato
alcuni giorni fa all'attenzione delle SS.LL. un
analitico documento in cui vengono illustrati i
diversi profili di illegittimità da cui, a nostro
avviso, è inficiata l'ipotesi contrattuale:
profili sui quali viene richiesto l'autorevole
intervento delle SS.LL. per invitare le parti alla
riconsiderazione delle previsioni attuali.
A sostegno di
tale richiesta, l'Anp proclama lo stato di
agitazione dei docenti incaricati di sostituire il
dirigente durante gli esami ed il prossimo periodo
estivo. Tale agitazione si concretizzerà
nell'astensione da tutti gli atti di competenza
del dirigente che abbiano rilevanza esterna
all'istituzione scolastica, mentre saranno
normalmente assicurate tutte le funzioni interne
ed il regolare andamento di scrutini ed esami. A
titolo di esempio, potranno non essere svolte le
attività di relazioni sindacali, di colloqui e
relazioni interistituzionali, di assunzione di
obblighi di spesa, ecc.
Il
Presidente nazionale
Giorgio
Rembado
Comunicato
stampa
L’Anp/CIDA
proclama lo stato di agitazione dei docenti vicari
L’Anp/CIDA
ha proclamato oggi lo stato di agitazione dei
docenti vicari, quelli, cioè, incaricati dal
dirigente della scuola di sostituirlo in caso di
sua assenza.
L’agitazione
- comunicata mediante una lettera indirizzata (vedi
allegato) ai Ministri dell’Istruzione e
della Funzione Pubblica - è motivata
dall’omissione, nella recente preintesa sul
contratto nazionale di lavoro del comparto scuola,
di qualunque riconoscimento economico delle
funzioni svolte dai docenti vicari, che pure erano
riconosciute e retribuite con un’apposita
indennità nel vigente (ormai ancora per poche
settimane) contratto di lavoro.
Ritenendo
che questa ed altre omissioni presenti nella
preintesa - che contiene inoltre ulteriori
limitazioni all’azione del dirigente della
scuola - indeboliscano sostanzialmente la
funzionalità, l’efficienza e l’efficacia
dell’azione delle scuole autonome, l’Anp/CIDA
chiede ai Ministri competenti di rimuoverle. A
sostegno della sua richiesta, invita i docenti
vicari ad attuare, come forma di protesta,
l’astensione - in assenza del dirigente - da
tutti gli atti che abbiano rilevanza esterna alla
scuola, come le relazioni sindacali, i colloqui e
le relazioni interistituzionali, l’assunzione
degli obblighi di spesa etc., assicurando peraltro
tutte le funzioni interne ed il regolare andamento
di scrutini ed esami.
Roma,
12 giugno 2003
(Su carta intestata della scuola)
Dott.ssa
Letizia Brichetto Moratti
Ministro
dell'Istruzione, Università e Ricerca
(fax
n. 06 5813515)
On.
Valentina Aprea
Sottosegretario
di Stato MIUR
(fax
n. 06 58492012)
Avv.
Luigi Mazzella
Ministro
per la Funzione Pubblica
(fax
n. 06 68997433)
e,
p.c. all’Anp/CIDA (fax n. 06 4871976)
LORO
SEDI
Oggetto: Docenti
vicari e collaboratori delle istituzioni
scolastiche. Stato di agitazione.
La funzione del docente vicario è
riconosciuta dall’ordinamento e lo stato investe
anche risorse non indifferenti nelle scuole più
complesse (esoneri totali o parziali) per
assicurare l’esercizio della funzione; d’altra
parte, crediamo che faccia parte dell’esperienza
comune la percezione dell’utilità di tale
figura per la funzionalità delle istituzioni
scolastiche autonome.
Se quanto detto è vero,
suscita meraviglia e sconcerto che il recente
accordo sul CCNL del comparto Scuola per il
periodo 2002-2005 ometta ogni riferimento alla
figura del vicario e alle altre figure
(responsabili di plesso, succursale, sezione
staccata) che, in collaborazione con il dirigente,
assicurano la gestione dell’istituzione
scolastica. In particolare, non si fa cenno
al compenso spettante per il loro impegno
professionale: si parla solo di due collaboratori
(uno dei quali si presume, ma non è detto,
eserciterà appunto le funzioni di sostituzione
del dirigente in caso di assenza o impedimento).
Solo questi possono essere retribuiti, mentre nel
precedente contratto erano due più il
vicario; la retribuzione, per di più, è
aleatoria, in quanto è sottoposta alla
contrattazione con le RSU e le risorse vanno
attinte dal fondo di istituto, mentre il
precedente CCNL prevedeva uno stanziamento ad hoc
per il vicario.
Per i
vicari e i collaboratori, si tratta di una vera e
propria mortificazione professionale; per la
scuola dell’autonomia, di un ulteriore attacco
alla sua stessa funzionalità, data la complessità
e le dimensioni che tutte le scuole ormai hanno; né
va dimenticato che nelle scuole c’è una
responsabilità precisa, in base al Codice Civile,
in merito alla tutela dei minori, con tutta la
mole di lavoro - e di responsabilità – che ne
consegue e che
dovrebbe essere sopportata dal dirigente,
più due soli collaboratori.
Per le ragioni sopra
esposte, i sottoscritti, rispettivamente
dirigente, docente vicario, collaboratori
del dirigente, dichiarano di condividere le motivazioni dello stato di
agitazione dei docenti vicari proclamato dall’ANP/CIDA
ed invitano i destinatari della presente
lettera a fare quanto possibile perché in sede di
stipula definitiva del CCNL sia assicurato il
pieno riconoscimento delle figure dei docenti
collaboratori del dirigente, a cominciare da chi
esercita la funzione vicaria.
IL DOCENTE VICARIO
IL DIRIGENTE
I DOCENTI COLLABORATORI
Al
Dirigente
de…………………………………………………………………
E,p.c.,
Al Dirigente dell’Ufficio Scolastico
Regionale (fax n. ………………………….)
Al Ministro
dell’Istruzione,Università e Ricerca (fax n. 06
5813515)
Al Sottosegretario di
Stato all’Istruzione
On.Valentina Aprea
(fax n. 06 58492012)
Al Ministro per la
Funzione Pubblica (fax n. 06 68997433)
All’Anp/CIDA (fax n. 06 4871976)
Oggetto:
Adesione allo stato di agitazione proclamato
dall’Anp/CIDA
Il/La sottoscritt…, avendo ricevuto dalla
S.V. la delega a svolgere le funzioni vicarie con
lettera prot……del………………………….,
comunica la propria adesione allo stato di
agitazione dei docenti vicari proclamato dall’ANP/CIDA.
Comunica perciò che,
in caso di Sua assenza, … i… sottoscritt….
svolgerà - fino al termine dell’anno scolastico
- le funzioni vicarie solo nell’ambito
dell’ordinaria amministrazione, al fine di
assicurare il funzionamento dell’istituzione
scolastica; in particolare si asterrà da:
-
firma di atti che
comportino impegni di spesa
-
gestione delle relazioni sindacali
-
rappresentanza esterna dell’istituzione.
Ben consapevole che dalla sua adesione
allo stato di agitazione potranno derivare alla
S.V. dei disagi, confida tuttavia che Lei
condivida le motivazioni che hanno portato
all’indizione dello stato di agitazione, ed
esprime l’auspicio che i rapporti di reciproca
fiducia e collaborazione permarranno anche per il
futuro.
In fede
Al
Prof…………………………
Oggetto:
Presa d’atto adesione stato di agitazione
Con riferimento alla Sua del……..……prot………….con
cui mi comunica l’adesione allo stato di
agitazione dei docenti vicari indetto dall’ANP/CIDA,
prendo atto della Sua determinazione e riconfermo
la delega a suo tempo espressa alla S.V. a
svolgere le funzioni vicarie, nei limiti da lei
indicati nella nota sopra citata.
Confido che la nostra
collaborazione possa continuare anche in futuro in
spirito di reciproca fiducia.
Il Dirigente
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