Oggi, 12 febbraio 2001, ha avuto luogo al Cinema Barberini di Roma, la Manifestazione
nazionale di protesta sul riordino della dirigenza pubblica organizzata dalla
CIDA.
Dopo l'apertura dei lavori del Presidente Confederale, Gian Paolo Carrozza, ha
preso la parola il presidente della CIDA F.P., Giorgio Rembado, che nella
sua relazione ha condotto una approfondita analisi del ddl 1052 A.S. di
riordino della dirigenza.
E' intervenuto, quindi, il presidente della Federazione ANAAO-ASSOMED, Serafino
Zucchelli, per rivendicare anche alla dirigenza medica spazi di autonomia
professionale che rischiano di essere compromessi dai provvedimenti che il
ministro della sanità ha intenzione di mettere in campo. Hanno preso la parola,
poi, il Senatore Malan, relatore di maggioranza del ddl, e il Senatore Luigi
Berlinguer, in rappresentanza dell'opposizione.
Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa della nostra Confederazione in
proposito.
FEDERDIRIGENTI FUNZIONE
PUBBLICA
COMUNICATO STAMPA
Roma 12 febbraio 2002
DIRIGENZA PUBBLICA: DOPO LA SOSPENSIONE DELLO SCIOPERO FORTE GRIDO D'ALLARME
ALLA MANIFESTAZIONE SUL RIORDINO DELLA DIRIGENZA PUBBLICA ORGANIZZATA DALLA
CIDA
"E' in gioco per tutti i dirigenti l'autonomia della
loro funzione e perciò la loro stessa dignità personale e professionale.
Bisogna far capire all'opinione pubblica, oltre che al Governo, che un
dirigente irresponsabile, subordinato agli interessi di questo o di quel
partito di Governo, privo di strumenti di gestione, valutato non per le sue
capacità ma per il suo conformismo non giova certo alla comunità che ha bisogno
di una pubblica amministrazione sempre più efficiente e disponibile nei
confronti di tutti. Ma, purtroppo, se dovesse essere approvato così com'è il
DDL 1052 sul riordino della dirigenza pubblica attualmente in discussione in
Senato i cittadini, oltre che i dirigenti, saranno coloro che pagheranno il
conto più salato."
E' questo il grido d'allarme lanciato alla manifestazione della CIDA (la
Confederazione dei Dirigenti di Azienda), svoltasi oggi a Roma, da Giorgio
Rembado, vice presidente della CIDA e presidente della Federdirigenti Funzione
pubblica .
"Siamo fortemente critici -- prosegue Rembado - a molti dei punti che
compongono il testo di legge. Principalmente siamo contrari alla riduzione
della durata degli incarichi e l'azzeramento degli stessi per i dirigenti
generali con effetto a cascata su altri dirigenti; alla soppressione del ruolo
unico e alla riesumazione dei ruoli delle singole amministrazioni;
all'introduzione dell'area della vice dirigenza mirata ai direttivi delle
amministrazioni dello Stato (e in primo luogo dei ministeri) che svolgono
funzioni delegate dai dirigenti mentre non si introduce un'area contrattuale
autonoma per i quadri e dei professionisti che svolgono funzioni dì
responsabilità non delegate dai dirigenti."
"Ci adopereremo affinché questi e tutti gli altri punti che indeboliscono
fortemente l'autonomia della funzione dirigenziale non vengano modificatì. Siamo
pronti -- conclude Rembado - a promuovere in tutte le sedi competenti e con
idonee forme di protesta ad intraprendere ulteriori azioni di contrasto a
livello politico-sindacale nei confronti del Disegno di Legge 1052 sul riordino
della dirigenza statale."