Incontro con il Ministro Moratti
Le proposte dell'Anp per i dirigenti delle scuole

Fonte: Sito Web ANP - 12 luglio 2001

Il giorno 11 luglio 2001, il presidente Anp-CIDA, Giorgio Rembado, ha incontrato il Ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, cui ha esposto le linee di intervento in materia di dirigenza delle scuole che l'Associazione considera assolutamente prioritarie. Si riporta di seguito il testo del documento che, al termine dell'incontro, è stato rimesso a mani del Ministro.

Definizione della linea generale di intervento
La missione strategica affidata ai dirigenti delle scuole deve essere centrata sui seguenti punti:

·         piena attuazione dell'autonomia scolastica

·         riqualificazione del sistema dell'istruzione

Per svolgere questo compito, è richiesto loro di:

·         curare il costante aggiornamento della propria professionalità

·         assumere l'impegno di attuare le linee di indirizzo del sistema

·         assumere tutte le responsabilità connesse con il ruolo

e si deve garantire:

·         la disponibilità di strumenti organizzativi moderni ed efficaci

·         la semplificazione delle procedure e lo snellimento della normativa primaria e secondaria

·         la possibilità di avvalersi di collaborazioni individuate su base fiduciaria

·         un adeguato riconoscimento contrattuale a fronte degli impegni richiesti

I settori nei quali il governo dovrà agire per conseguire gli obiettivi sopra indicati sono:

a) coerenza nella definizione normativa delle funzioni
La definizione dei compiti dei dirigenti delle scuole contenuta nell'art. 25 del Decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165 viene considerata tuttora adeguata e corrispondente agli obiettivi da assegnare ai responsabili delle scuole. Va invece detto che molta della normativa secondaria - sia di fonte pubblica che contrattuale - sviluppatasi successivamente si è mossa in una linea contraddittoria o ambigua rispetto a quanto ivi enunciato. E' necessario che il governo intervenga in questo ambito per rendere le norme di attuazione coerenti con il dettato principale, anche attraverso opportune direttive all'ARAN per quanto riguarda i futuri accordi.
E' il caso, ad esempio, della recente C.M. 109 del 11 giugno 2001, che detta regole per la contrattazione integrativa a livello di singola istituzione scolastica, disponendo che ogni ipotesi di accordo debba essere sottoposta ad una certificazione di compatibilità finanziaria da parte della competente Ragioneria provinciale dello Stato. [N.B.: L'ANP e l'ANQUAP (Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche - Sindacato di riferimento dei Direttori SGA) hanno inviato in data odierna una lettera per chiedere la modifica della suddetta circolare].
E' necessario che il governo intervenga in questo ambito per rendere le norme di attuazione coerenti con il dettato principale, anche attraverso opportune direttive all'ARAN per quanto riguarda i futuri accordi.

b)
reclutamento
Giace da troppo tempo negli uffici del Ministero dell'Istruzione la bozza di decreto relativo al primo corso-concorso per il reclutamento dei dirigenti delle scuole. Già ora si stima che il numero dei posti da mettere a concorso per la prima tornata si avvicini alle tremila unità, che si incrementeranno al ritmo di sei-settecento ulteriori disponibilità l'anno. Il governo deve assumere l'impegno formale di avviare subito le procedure concorsuali relative, previa una revisione della bozza di bando relativamente alle modalità di svolgimento ed ai contenuti delle singole prove, per assicurare la massima coerenza fra i criteri di selezione e la missione che si intende attribuire al personale da reclutare. L'obiettivo deve essere quello di immettere nelle proprie funzioni i primi vincitori con il 1° settembre 2002.

c)
chiusura del contratto collettivo di lavoro degli attuali dirigenti (area V)
Non va dimenticato che circa diecimila sono gli attuali dirigenti delle scuole che svolgono da molti mesi le proprie funzioni senza un corrispondente riconoscimento economico ed in assenza di un inquadramento contrattuale coerente con i loro compiti. Il precedente governo, dopo aver assunto l'impegno di assicurare il loro pieno allineamento normativo e retributivo alla corrispondente dirigenza dello Stato operante in altre aree, non ha però reso disponibili le risorse finanziarie necessarie. Si chiede al nuovo governo di onorare l'impegno contratto con i propri dirigenti, stanziando nei primi cento giorni del suo mandato le somme necessarie a garantire un trattamento economico pari a quello dei loro colleghi delle altre amministrazioni. In pari tempo, la parte normativa del contratto dovrà garantire la piena assunzione di responsabilità dirigenziale sotto tutti i profili rilevanti per garantire l'efficacia dell'azione di gestione.

d)
valutazione dei risultati
L'esperienza di valutazione dell'azione di direzione delle scuole, condotta in via sperimentale relativamente all'anno scolastico 1999-2000, non ha dato risultati convincenti, sia perché gli esiti formali sono stati troppo spesso in contrasto con quelli desumibili da monitoraggi condotti da altre agenzie (IRRSAE, CEDE) o anche solo dalla pubblica opinione, sia perché non hanno fornito alcuna indicazione in ordine all'efficacia della gestione. Il riconoscimento - anzi il rafforzamento - del ruolo dei dirigenti delle scuole deve andare di pari passo con una valutazione attendibile e verificabile dei risultati da ciascuno di essi conseguiti nell'ambito della propria sfera di responsabilità operativa. In tal senso, il governo dovrà impartire direttive all'ARAN perché questa linea sia seguita nella trattativa contrattuale dell'area V.

e)
staff del dirigente
Al dirigente va attribuita piena responsabilità per l'azione di gestione, ma va anche riconosciuta la disponibilità degli strumenti necessari, a cominciare dalle risorse umane e professionali chiamate alla diretta collaborazione. Va affermato il principio del rapporto fiduciario fra il dirigente ed i suoi più stretti collaboratori, scelti in totale autonomia di giudizio e con facoltà di interrompere in qualunque momento il rapporto. Al riconoscimento economico del lavoro aggiuntivo svolto da tale personale sarà riservato un fondo finalizzato, distinto da quello destinato al rimanente personale, iscritto nel piano annuale dell'istituzione scolastica e proporzionale al budget complessivo. Della gestione di tale fondo avrà la responsabilità esclusiva il dirigente della scuola. Egli fornirà al riguardo unicamente informazione successiva alle rappresentanze sindacali e riferirà annualmente al consiglio di amministrazione sui criteri adoperati.

f)
semplificazione delle procedure e della normativa
La riforma della pubblica amministrazione e della scuola ha avuto fra le sue parole chiave quella della semplificazione: Tale principio, continuamente evocato, è stato però largamente tradito nei fatti, attraverso un'ipertrofica produzione di normativa secondaria e di disposizioni varie che hanno strettamente avviluppato l'azione di gestione ed il funzionamento delle scuole. Si chiede al governo di ripensare tali prassi operativa, ponendo mano a:

·         un coordinamento delle troppe norme emanate, con l'eliminazione di sovrapposizioni e contraddizioni;

·         una semplificazione procedurale, con lo spostamento dell'attenzione ai risultati anziché agli adempimenti;

·         la restituzione alle scuole di una reale sfera di autonomia operativa, accompagnata dalla corrispondente responsabilità.

g) organi di governo delle scuole
Una consolidata tradizione, discendente dalla Costituzione e dal pensiero educativo del nostro Paese, attribuisce a coloro che operano nelle scuole uno specifico regime di guarentigie circa i contenuti del proprio lavoro e le modalità della sua organizzazione, per favorire il formarsi di libere coscienze nei giovani cittadini. Queste garanzie sono in atto affidate ad un sistema di organi collegiali interni, cui è però di fatto affidata anche parte importante nella gestione delle scuole, in un intreccio di poteri che conduce alla paralisi operativa ed al dissolvimento delle responsabilità individuali. Si chiede al governo di separare concettualmente i diversi ambiti di intervento, attraverso una proposta di legge di riforma degli organi collegiali. Le linee guida di tale provvedimento - che dovrà essere caratterizzato da una drastica riduzione nel numero degli organi e dalla netta separazione delle rispettive competenze - dovranno essere:

·         la libertà di insegnamento, affidata ai docenti, senza interferenze con la gestione operativa delle scuole e con le responsabilità proprie dei dirigenti;

·         il potere di indirizzo e controllo rispetto all'attività generale delle scuole, esercitato da un consiglio di amministrazione, nel quale sarà rafforzata la presenza dell'utenza e sarà inserita quella degli enti locali. Il consiglio non avrà compiti di gestione diretta;

·         la responsabilità effettiva della gestione ed organizzazione dei servizi, affidata in esclusiva al dirigente, con piena disponibilità dei mezzi strumentali e piena responsabilità per i risultati.

h) conversione in legge del decreto legge n. 255/01
Si chiede di apportare - in sede di conversione - un emendamento che attribuisca esplicitamente ai dirigenti delle scuole la responsabilità di nominare dopo il 1° settembre anche i supplenti annuali su posti di personale ATA, indispensabili per garantire la formazione delle graduatorie di istituto e la convocazione dei docenti. Si chiede altresì di adottare, a livello di decretazione applicativa, tutte le misure idonee a fornire ai dirigenti delle scuole gli strumenti gestionali necessari a garantire un regolare inizio dell'anno scolastico.


Nella sua risposta, il Ministro ha manifestato un sostanziale accordo sui diversi punti sollevati. In particolare, ha sottolineato la volontà di:

·         chiudere al più presto un contratto dirigenziale per l'area V

·         avviare al più presto il concorso per il reclutamento dei nuovi dirigenti

·         aprire un tavolo per avviare la semplificazione procedurale e normativa