VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI E CONTRATTO

San Remo, 18 dicembre 2000

Ai Dirigenti Scolastici della Liguria

In questi giorni sta avvenendo in tutte le regioni la consegna delle lettere riservate contenenti la valutazione dei Dirigenti Scolastici. Nella nostra regione questo deve ancora avvenire.

Le buste non contengono gli auguri di Natale, infatti i colleghi che le hanno già ricevute ne hanno ricavato amare delusioni dopo essere stati costretti a misurarsi con una forma di valutazione assolutamente calata dall’alto, avulsa dalla realtà quotidiana del lavoro e priva di valore formativo.

Dalle esperienze riferite dai colleghi delle altre regioni, possiamo affermare che i tratti di questa valutazione risultano essere: casualità, disomogeneità, scarso tempo di analisi delle schede, impossibilità di integrazione dei materiali, impossibilità di effettuare le visite in situazione.

In Liguria vorremmo prevenire le reazioni di rabbia, di sconforto e di demotivazione che altrove sono emerse tra i dirigenti scolastici.

La valutazione è un nodo sostanziale del profilo del Dirigente Scolastico e occorre lavorare sulle prossime procedure valutative affinché alle stesse siano assicurate attendibilità e affidabilità.

Vogliamo una dirigenza autorevole e piena per garantire la realizzazione dell’Autonomia, il miglioramento della qualità del sistema formativo e la tutela del servizio pubblico di istruzione.

Per una dirigenza autorevole occorrono chiare attribuzioni giuridiche, efficaci sistemi valutativi e strumenti di valorizzazione delle competenze.

Riteniamo corretta la posizione del dirigente che fa della valutazione una delle componenti della propria professionalità contestualmente a elementi forti di un profilo giuridico-normativo che solo il contratto può definire.

La dirigenza scolastica si configura come un nuovo soggetto del sistema ed è fondamentale che il tavolo negoziale riconosca competenze, retribuzione, carriera, formazione adeguate a un profilo nuovo e cruciale per sostenere e governare la complessità del sistema scolastico attuale e favorire il processo di cambiamento in atto.

Chiediamo pertanto :

· l’immediata emanazione dell’Atto di indirizzo all’Aran da parte del Governo e l’avvio della trattativa formale per il primo contratto della dirigenza scolastica;

· l’aumento delle risorse previste per il nuovo contratto al fine di riconoscere l’adeguamento retributivo alla dirigenza pubblica con pari complessità e responsabilità

L’A.N.DI.S. di Imperia-Savona vuole rappresentare un contesto aperto di confronto, di lavoro e di discussione tra i dirigenti scolastici della Liguria.

Per questa ragione mette a disposizione la propria struttura di servizio, le proprie competenze e il sito Internet che da tre anni raccoglie, archivia e documenta materiali sulla dirigenza scolastica.

HTTP://www.valnervia.net/AndisImperia.htm

è a disposizione per pubblicare i contributi, le opinioni, le proposte, le esperienze dei singoli dirigenti scolastici, delle associazioni professionali, delle organizzazioni sindacali della Liguria che vorranno esprimersi sulla valutazione "sperimentale" 1999/2000 e futura 2000/2001, sulla grave vacanza contrattuale e sui contenuti che la negoziazione deve portare avanti.

DOCUMENTO SULLA VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

In questi giorni sta avvenendo in tutte le regioni la consegna delle lettere riservate contenenti la valutazione dei Dirigenti Scolastici operata ai sensi delle CC.MM. nn. 312 e 18 del 1999. La valutazione è espressa con un punteggio.

Molti colleghi hanno ricevuto punteggi anche molto bassi.

Le reazioni sono di rabbia, di sconforto e di demotivazione per un sistema di valutazione che non restituisce nulla di formativo né dell’effettiva realtà del nostro lavoro, ma che sta toccando "l'io professionale" di tutti i Dirigenti Scolastici, punteggi alti compresi.

Conoscevamo da subito i rischi insiti in un processo di valutazione meramente cartaceo, sapevamo di correre il rischio di punteggi bassi (era di fatto impossibile ottenere il "massimo"), ma speravamo in una minore casualità nella distribuzione degli stessi.

I tratti di questa valutazione sono stati: casualità, disomogeneità, scarso tempo di analisi delle schede, impossibilità di integrazione dei materiali, impossibilità di effettuare le visite in situazione. Infatti, nella lettera di notifica si legge "Desidero informarla che, dopo approfondite discussioni e confronti, i Nuclei hanno ritenuto di condurre la valutazione esclusivamente sulla base della documentazione da Lei prodotta, non ritenendo praticabili in modo equo, considerate anche le scadenze da rispettare, le ipotesi di integrazione della documentazione o le visite". Riteniamo che siano venuti meno i principi di trasparenza, di scientificità, di correttezza metodologica, quindi di validità e di attendibilità.

Se vedessimo i docenti valutare in questo modo avremmo molte cose da dire. E' come dire a uno studente: sei scarso d'inglese. Dove? nel parlato? nella pronuncia? quando scrivo? quando leggo? nella fluenza? nell'accuratezza? nella morfosintassi? nella ortografia...

Riteniamo sbagliata una valutazione che restituisca il tutto in un numero. A cosa serve un numero per una eventuale ricaduta positiva di riflessione e di cambiamento sulla pratica? Perché scegliere una modalità che può creare solo negatività anziché essere costruttiva...?

Non si sta dicendo da anni che una valutazione seria dovrebbe triangolare dati provenienti da più fonti, essere esplicita nei criteri, e poi portare a un giudizio di valore espresso come profilo anziché numero. I criteri di valutazione devono essere esplicitati e, soprattutto, la valutazione deve essere formativa e formatrice - proprio come lo si chiede da anni per gli alunni - basata su una raccolta di dati da correlare.

Il messaggio che viene veicolato, infatti, è che si possono valutare i dirigenti scolastici con leggerezza, superficialità, approssimazione svilendo il principio stesso di valutazione.

Riteniamo, pertanto, che:

a) vada dato un segnale chiaro e deciso di critica aperta verso tutti i vizi che caratterizzano questa valutazione

b) la valutazione gestita in tale modo rischia di rappresentare l'immagine che gli altri hanno e che restituiscono della dirigenza scolastica

c) se questa valutazione non ha valore e non ha influenze sulle vicende contrattuali, perchè se ne devono accettare gli esiti formalmente e sostanzialmente viziati, inattendibili e inaffidabili?

d) non accettare questa valutazione non significa negare il valore della valutazione seria che tutti noi pretendiamo. Una valutazione inserita nel sistema complessivo della formazione e dell'organizzazione, che chiarisca i concetti di processo e di risultato.

La valutazione è un nodo sostanziale del profilo del Dirigente Scolastico, è un elemento tanto importante da porci il problema di non accettare l'insieme dei punteggi perchè siamo convinti che non sia del tutto vero ciò che si afferma "i punteggi non hanno alcuna influenza": sarebbe utile riflettere, ad esempio, sugli effetti dei punteggi per presidi incaricati e per la qualifica di ottimo.

Riteniamo che occorra lavorare sulla critica della valutazione del 99/2000 per lavorare bene sulla prossima valutazione.

In termini realistici, ci pare che non si possa fare a meno di riproporre ciò che era stato previsto l'anno scorso per le seguenti considerazioni:

1) non c'è tempo per elaborare e contribuire all'elaborazione di una corretta e ponderata valutazione

2) conosciamo gli strumenti (come si fa) e non ci sembra opportuno ricominciare a studiare modelli, procedure, etc... Sappiamo, quindi, come si fa e cosa si deve fare, cosa ci si aspetta.

L’iniziativa potrebbe avere questa articolazione:

a) ribadire con forza il valore, il significato della valutazione per il profilo del Dirigente Scolastico, elemento sostanziale del nostro contratto

b) criticare con decisione e fermezza la valutazione 99/00 e ribadire il suo carattere sperimentale

c) considerate le critiche e il carattere sperimentale, rifiutare i punteggi già assegnati e da assegnare con la richiesta di emanazione di un provvedimento di annullamento. Nel caso non vi sia un provvedimento di ritiro dei punteggi, l'iniziativa deve prevedere la restituzione al mittente (Ministero) delle lettere con i punteggi. (un po' come si fa per le cartoline dei militari)

d) riproposizione di quanto contenuto e previsto nelle cc.mm 312 e 18

e) riproposizione del carattere sperimentale della valutazione anche per l'anno 2000/01 e richiesta che non venga meno anche un solo elemento di metodo, di procedura previsti dalle norme

f) nessuna attribuzione di punteggi e nessuna influenza sulla carriera, nessun compenso per le eccellenze ma trascinamento delle risorse nel fondo del contratto

g) assumere un'iniziativa decisa a carattere nazionale sul tema della valutazione

Crediamo che affrontare il tema della dirigenza significhi affrontare i fondamentali e centrali temi politici e organizzativi del sistema formativo.

Vogliamo una dirigenza autorevole e piena per garantire la realizzazione dell’Autonomia, il miglioramento della qualità del sistema formativo e la tutela del servizio pubblico di istruzione.

Per una dirigenza autorevole occorrono chiare attribuzioni giuridiche, efficaci sistemi valutativi e strumenti di valorizzazione delle competenze.

Riteniamo corretta la posizione del dirigente che fa della valutazione una delle componenti della propria professionalità, ma il sistema con cui siamo stati valutati, che ha disatteso l'applicazione dei criteri e delle procedure previste, i principi di trasparenza, di scientificità, di correttezza metodologica e quindi di validità e di attendibilità va criticato e modificato in tempi brevi. Rivendichiamo pubblicamente una valutazione corretta, formativa e formatrice, rifiutando ciò che svilisce il principio stesso di valutazione.

G. La Rosa

Torna a INDICE