Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente documento

approvato dalla sezione ANDIS di Bari:

ANDIS

Sezione Provinciale di Bari

Presidenza: Via Molise, 4 BARI - Tel./Fax 0805371046

Segreteria: Via F. Pepe, 2 Carbonara – Bari – Tel. O805653193/Fax 0805653289

I Dirigenti Scolastici, soci e simpatizzanti dell’A.N.DI.S. della Provincia di Bari, riuniti in assemblea straordinaria il giorno 1° dicembre 2000, in merito alla perdurante grave assenza del primo contratto della Dirigenza Scolastica,

RICHIAMANO

e rilanciano, anzitutto, con esasperazione resa più acuta dall’assurdo, immotivato e irritante ritardo che sta contrassegnando la definizione del Contratto di area, gli ordini del giorno approvati circa il medesimo argomento:

- dal Direttivo Provinciale dell’A.N.DI.S. del 12 aprile 2000, che ha auspicato "che, compiuti in tempi brevi gli atti in materia di unificazione di tutte le norme relative ai Capi di Istituto e reso pubblico l’Atto di indirizzo governativo per l’avvio della fase contrattuale vera e propria, i sindacati C.G.I.L.- C.I.S.L. - U.I.L.- S.N.A.L.S.- A.N.P. e l’A.N.DI.S., accogliendo le istanze della base, pur nel rispetto delle specifiche competenze ed identità statutarie, concertino comuni azioni atte a salvaguardare i diritti dei Dirigenti Scolastici, già chiamati a compiti e funzioni gravosi";

- dall’Assemblea Provinciale dell’A.N.DI.S. del 6 luglio 2000, che ha evidenziato "che la trattativa per il primo contratto dei Dirigenti Scolastici, a lungo rinviata ed attualmente caratterizzata da momenti di preoccupante silenzio, segna un pesante condizionamento e sfiducia nei Capi di Istituto, che intravedono una sottesa volontà di arretramento del processo di riforma del sistema scolastico", giungendo, quindi, a chiedere "con fermezza, alle forze sindacali ed associative, di mettere in atto urgenti e legittime iniziative per indurre il Governo a dare concreto avvio alle fasi negoziali per la sottoscrizione di un contratto che sia equilibrato nella distribuzione delle competenze e delle responsabilità e, per quanto attiene al trattamento economico, allineato alle altre Dirigenze dello Stato";

- dal Direttivo Nazionale dell’A.N.DI.S. del 20 ottobre 2000, che ha chiesto "l’immediata emanazione dell’Atto di indirizzo da parte del Governo e l’avvio della contrattazione relativa", ritenendo "ingiustificato e irresponsabile ogni ulteriore rinvio che aggraverebbe in maniera pesantissima la condizione dei Dirigenti Scolastici, chiamati già da quasi due mesi al nuovo ruolo, senza la definizione dei contorni normativi pattizi e senza la consapevolezza della loro nuova retribuzione".

DENUNCIANO

l’attuale "grottesca" situazione dei Dirigenti Scolastici, assurdamente costretti, dopo il 1° settembre 2000 e, quindi, con l’entrata in vigore dell’autonomia scolastica e con tutti i molteplici, complessi e delicati compiti di gestione e di organizzazione che essa comporta, ad operare in totale assenza di Contratto di area, evidenziando come le annunciate somme inserite dal Governo nella Finanziaria siano assolutamente insufficienti a riequilibrare una retribuzione priva, al momento, di qualsiasi aggancio alle retribuzioni degli altri Dirigenti dello Stato italiano e, soprattutto, degli altri Capi di Istituto europei, che, in analogia con i docenti, occorre altresì prendere come riferimento.

RILEVANO

che sul versante sindacale, attualmente, l’azione dei Confederali, a cui risulta iscritto un numero considerevole di soci e simpatizzanti dell’A.N.DI.S. e che a quest’ultima li lega un protocollo d’intesa, in ordine alle suddette tematiche, risulta del tutto insoddisfacente: non sono riusciti a trovare né la giusta amalgama tra loro, né l’opportuno coinvolgimento delle altre forze sindacali, né, ancora, adeguato rilievo sui massmedia.

Prova lampante ne è lo sciopero dello scorso 9 ottobre, apparso subito, così come di fatto é stato, lo sciopero dei docenti, con la scontata conseguenza che la protesta dei Capi di Istituto legata alla questione della mancata sottoscrizione del loro primo Contratto, non ha avuto rilevanza alcuna, passando completamente inosservata tra la più sconfortante indifferenza generale.

EVIDENZIANO

in ordine alla collocazione dei Dirigenti Scolastici nell’ambito dei Sindacati-Scuola C.G.I.L.-C.I.S.L.-U.I.L., che quest’ultimi hanno finito, in maniera ormai troppo chiara ed evidente, con il porre l’accento sulla vertenza dei docenti e sulle problematiche del personale A.T.A., questioni indubbiamente assai degne di attenta considerazione e a cui va la sincera e convinta solidarietà dei Dirigenti Scolastici.

Appare, quindi, assolutamente necessario e improcrastinabile prevedere, in virtù dell’esistenza dell’autonoma Area di contrattazione della Dirigenza Scolastica, un Organismo che, pur all’interno dei Sindacati-Scuola, rivendichi un spazio proprio, sia, cioè, esclusivamente rappresentativo dei Capi di Istituto e che abbia:

- forte visibilità esterna;

- ruolo non solo propositivo, ma anche e soprattutto contrattuale;

- autentica autonomia politico-organizzativa, con propri organismi completamente sganciati dalle Segreterie dei Sindacati-Scuola.

CHIEDONO

che, nella prospettiva di prossime iniziative di mobilitazione che i Capi di Istituto potrebbero assumere a fronte della perdurante mancata definizione del primo Contratto della Dirigenza Scolastica, si proceda all’immediata completa revisione di quanto previsto dall’art. 2, commi 3 e 4, dell’Allegato "Attuazione della legge 146/90" del vigente C.C.N.L. del Comparto Scuola in merito alle modalità di adesione agli scioperi dei Dirigenti Scolastici.

Infatti, mentre il personale docente e A.T.A., a norma del predetto Allegato, in occasione dell’indizione di scioperi va semplicemente invitato a rendere "comunicazione volontaria" di astensione dal lavoro, il Dirigente Scolastico, al contrario, deve obbligatoriamente comunicare al Provveditore la sua intenzione di aderire allo sciopero, "per consentire al medesimo Provveditore - così recita la norma – di designare l’eventuale sostituto", per cui le relative funzioni aventi carattere di essenzialità e di urgenza (che poi sono tutte quelle che non "eccezionalmente", bensì "ordinariamente" è chiamato a svolgere un Capo di Istituto, non esistendo assolutamente niente nella propria quotidiana attività di non essenziale e non urgente) dovranno essere svolte da un docente (nell’ordine,il vicario, uno dei collaboratori o il docente più anziano d’età in servizio).

Ciò, in via di principio e di fatto, determina per i Dirigenti Scolastici una grave e pesante limitazione al diritto di sciopero, in quanto discriminati rispetto a tutte le altre Categorie di lavoratori per il loro essere costretti sia a dover anticipatamente rendere nota la propria volontà di scioperare sia a vedersi sostituire da altri.

Pertanto, si ribadisce a chiare lettere l’urgente necessità di un’equa riformulazione, vale a dire in termini autenticamente e correttamente costituzionali e sindacali, da parte dell’ARAN e delle OO.SS., dei commi 3 e 4 dell’art. 2 del citato Allegato, con la conseguenza che l’adesione allo sciopero di un Dirigente Scolastico debba necessariamente comportare il non funzionamento della rispettiva istituzione scolastica, non potendo lo stesso essere sostituito da alcun docente.

Letto e approvato all’unanimità.

Bari, 1° dicembre 2000

IL PRESIDENTE PROVINCIALE

F.to Giuseppe Talamo

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