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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

Contratto della scuola e dirigenti scolastici

 

Fonte: sito web ANDIS – 4 giugno 2003

Una lettera del Presidente Nazionale ANDIS al Ministro, al Presidente dell'ARAN, ai Segretari nazionali dei Sindacati scuola CGIL, CISL, UIL, Snals, sul nuovo contratto della scuola. Ne riportiamo il testo.

 

Il prossimo Direttivo Nazionale dell’ANDIS approfondirà l’esame del testo del nuovo contratto del personale docente e ata e i riflessi che avrà sull’attività del dirigente scolastico.

         Intanto una prima considerazione sorge spontanea: sparisce il vicario e resta al dirigente la possibilità di avvalersi di due docenti ai quali delegare specifici compiti.

         Rispetto a oggi e alla storia recente della scuola italiana dai decreti delegati in poi, nonostante le più ampie dimensioni delle istituzioni scolastiche, diminuiscono i docenti collaboratori.

         Una risorsa che perde non il dirigente, ma la scuola.

         Si nega la possibilità a tanti insegnanti di compiere esperienze professionali diverse che arricchiscono la tradizionale funzione docente.

         Il perché sinceramente ci sfugge.

         Poiché buona parte delle scuole italiane è costituita da istituti comprensivi di scuole materne, elementari e medie e quasi ovunque i collaboratori erano scelti assicurandone uno per ciascun ordine di scuola, dal 1° settembre p.v. molti docenti di scuola materna (l’ordine di scuola normalmente più piccolo nei comprensivi) non potranno più ricevere tale incarico in forza della rigida riduzione a due dei docenti collaboratori prevista dal contratto.

         Ci auguriamo che in sede di firma definitiva dell’accordo ci si possa orientare su criteri che non riducano le possibilità di collaborazioni per il dirigente, anche a fronte di possibili condizionamenti restrittivi sul piano dei compensi affidati – per altro inopportunamente - alla contrattazione interna di istituto.

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