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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

NEWS 

 

Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici

COMUNICATO STAMPA

 

Fonte: sito web Andis - 23 gennaio 2003

 

Stamattina alle ore 11, presso l’Istituto "G. Tagliacarte", in via Appia Pignatelli a Roma, ha avuto luogo la Conferenza stampa, con successivo dibattito, per la presentazione del CODICE ETICO del Dirigente scolastico, da parte dell’A.N.DI.S.

Erano presenti vari giornalisti, rappresentanti della stampa specialistica, delle Associazioni professionali dei docenti e delle Organizzazioni sindacali, nonché membri del Direttivo e del Consiglio nazionali dell’A.N.DI.S. convenuti da tutte le parti d’Italia.

In un’epoca in cui sembra venir meno il senso della cittadinanza, come educazione all’etica pubblica, è sembrato quasi rivoluzionario che l’A.N.DI.S. presentasse, con molta convinzione e coraggio, il suo progetto di garanzia e tutela, da parte del Dirigente scolastico, della diffusione, tra le giovani generazioni, di un’educazione al bene comune, intesa come solidarietà tra diseguali, salvaguardia delle risorse del pianeta, delle pari opportunità, della costruzione di un Futuro auspicabile per tutti, al posto di un futuro probabile.

Questa educazione alla cittadinanza democratica nasce come necessità di far fronte al deficit di etica pubblica dilagante, alle scelte continue a tutti i livelli per il proprio tornaconto personale, all’indifferenza diffusa, al rischio del consolidarsi della sudditanza, nemica della libertà di pensiero e di parola.

 

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Allegato il codice etico  

 Codice etico dei dirigenti scolastici delle scuole autonome.

Premessa

L’A.N.DI.S. (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici), in coerenza con la propria specificità associativa, con la cultura e l’impegno civile che la contraddistinguono, ha promosso un’ampia riflessione sull’etica pubblica ed ha elaborato il Codice Etico del Dirigente Scolastico.

L’A.N.DI.S. nasce, infatti, da una forte istanza etica, politica e culturale di ridefinizione del ruolo del dirigente scolastico cui spetta la responsabilità della scuola come principale e specifica agenzia pubblica formativa statale.

Nei suoi quindici anni di attività l’A.N.DI.S. si è legittimata, inoltre, come soggetto partecipativo, impegnato nel conseguimento dell’autonomia e della dirigenza, per realizzare una nuova idea di scuola, più aderente ai bisogni dei soggetti e promuovere un rinnovato assetto "deontologico" della funzione dirigente.

La storia dell’A.N.DI.S., evitando spinte corporative, ha interpretato un ruolo politico-culturale profondamente radicato nell’etica pubblica, considerata come valore orientativo dell’azione dirigenziale.

Su questo piano l’ A.N.DI.S. profonde un impegno che va oltre l’etica delle figure dirigenziali nei settori pubblici, in quanto il dirigente scolastico è preposto ad una istituzione che, per dettato esplicito della legge, deve formare le giovani generazioni alla cittadinanza responsabile e solidale.

L’idea di scuola

La necessità di un codice è fortemente avvertita tra i dirigenti scolastici.

La dirigenza è, infatti, fondamentale elemento di sostegno dell’autonomia intesa non solo come attribuzione di poteri alle amministrazioni periferiche, comprese le singole istituzioni scolastiche, ma anche come valorizzazione di spazi di erogazione diretta e partecipata dei servizi, in risposta ai bisogni e alle aspettative dei cittadini e a garanzia della soddisfazione dei relativi diritti.

In tale prospettiva al dirigente scolastico è affidata la funzione di garantire la centralità dei soggetti studenti, il diritto al rispetto e alla valorizzazione della loro identità, compresa quella di genere, il diritto all’educazione e all’istruzione, offerte sempre e comunque ai più alti livelli.

La particolare natura del servizio scolastico impone al dirigente l’assunzione piena e responsabile della leadership educativa affinché l’azione formativa della scuola, in tutti i suoi aspetti e momenti, sia pedagogicamente orientata verso i fini istituzionali.

Le giovani generazioni debbono essere incoraggiate ad esplorare in modo più rigoroso le speranze per il "futuro", sia verso la società sia verso il pianeta.

Lo spazio e il tempo costituiscono le due maggiori coordinate dell'esistenza umana.

Per quanto attiene lo spazio, la scuola deve porre l'accento sul bisogno degli alunni di esplorare il rapporto globale/locale (glocal) e il concetto chiave di interdipendenza.

Per poter interpretare qualsiasi evento, il contesto mondiale diventa oggi ineludibile.

Per quanto attiene il tempo, nei curricoli c'è uno squilibrio a favore del passato (storia) e del presente.

Poca attenzione viene ivolta al futuro o alla riflessione "critica" sulle conseguenze delle azioni presenti che si riverberano nel futuro.

L'etica della responsabilità implica, invece, come sia importante includere la visione del futuro, di un futuro auspicabile versus un futuro probabile, nel progetto della scuola.

L’educazione va orientata soprattutto al futuro per quanto riguarda l’uso della cittadinanza attiva, la salute del pianeta, la visione di un mondo migliore per tutti, le pari opportunità.

In questa ottica assume valore il senso della co-evoluzione di tutti i soggetti che fanno parte dell’istituzione scolastica autonoma e degli altri partner del territorio.

La scuola è la prima istituzione che ogni soggetto incontra: ha la responsabilità di trasmettere attraverso "comportamenti esemplari" i principi riferiti all’etica pubblica come il perseguimento del bene comune, essenziale per costruire il senso di cittadinanza.

Avere il senso del bene comune significa temperare il criterio della convenienza individuale e rinunciare a qualcosa per la costruzione dell’interesse della collettività.

Il dirigente scolastico dovrà farsi promotore e conduttore di riflessioni critiche tendenti a dotare la comunità scolastica di una forte progettualità formativa che comprenda la rappresentazione del futuro.

Il tessuto democratico si costruisce sul confronto di posizioni diverse e sulle relazioni operative con tutte le espressioni del territorio.

In questa prospettiva la scuola si pone come una risorsa culturale del territorio, promuovendone il pieno sviluppo.

Sarà suo compito, quindi, diffondere l’etica della "cura" come esercizio di responsabilità verso , l’altro, l’ambiente.

Sarà fondamentale anche veicolare i principi dell’autovalutazione, intesa come autoregolazione, in funzione del miglioramento del progetto formativo e della sua realizzazione autentica.

Questa cultura dell’autovalutazione dovrebbe permeare anche il corpo docente.

Emerge il bisogno di elaborazione e costruzione di una identità professionale che per la sua peculiarità e urgenza non può essere demandata a soggetti altri e/o a tempi indefiniti.

Il "codice", pertanto, rappresenta il primo e fondamentale nucleo intorno al quale va elaborata l’identità della dirigenza scolastica, il cui spessore valoriale, interiorizzato dalla categoria, deve esprimersi nei singoli comportamenti professionali.

Titolo 1

L’azione dirigenziale nella scuola

Principi generali

1. Il dirigente scolastico - all’interno dell’istituzione a lui affidata - è, e deve sentirsi, il primo garante del diritto del cittadino studente al rispetto della sua persona insieme al diritto alla prestazione educativa e formativa più elevata possibile, sempre adeguata ai bisogni di ciascuno.

2. Il dirigente scolastico crea e rispetta le condizioni di espressione della libertà d’insegnamento sia nella dimensione individuale che collettiva, consapevole che il vero "titolare" del diritto ad un insegnamento libero da condizionamenti culturali, politici e ideologici è lo studente.

3. Il dirigente scolastico, allo scopo di promuovere il successo formativo per tutti, sollecita, attraverso la libertà di ricerca e di sperimentazione, l’arricchimento delle strategie metodologiche, didattiche e organizzative per rendere diversificato e individualizzato l’insegnamento.

4. Il dirigente scolastico valorizza tutte le energie reali e potenziali che il territorio può esprimere affinché tra scuola, amministrazioni locali, organizzazioni sociali, culturali e politiche e mondo del lavoro possa realizzarsi, nel reciproco interesse, la più solida e produttiva interazione e collaborazione.

5. Il dirigente scolastico, come responsabile della gestione unitaria dell’istituzione scolastica, promuove tutti quei processi di condivisione di valori e di comportamenti professionali, delle risorse umane assegnate, valorizzandole e organizzandole in modo da garantire la qualità del servizio pubblico.

6. Il dirigente scolastico ottimizza l’impiego dei mezzi, delle dotazioni e delle risorse materiali a disposizione della scuola affinché siano impiegati perseguendo obiettivi di efficienza, di efficacia e di equità del servizio.

7. Il dirigente scolastico rispetta le scelte educative assunte nell’ambito della famiglia ma - in quanto responsabile di una istituzione pubblica, e quindi luogo di riflessione aperta e pluralista, attenta al confronto - non privilegia nessun punto di vista o gruppo sociale a scapito di altri.

8. Il dirigente scolastico cura la propria professionalità, conserva e accresce con l’aggiornamento, la formazione e la riflessione sulle esperienze - sia individualmente che con i colleghi - il patrimonio professionale proprio e di tutta la categoria.

9. Il dirigente scolastico esercita in piena autonomia i poteri di gestione e di attuazione tutelando il servizio e l’istituzione al di delle proprie opinioni politiche, religiose o sindacali che possano comportare violazioni al principio di imparzialità e di laicità.

10. Il dirigente scolastico, in quanto dirigente pubblico, garantisce che la propria azione sia caratterizzata dai principi che sono a fondamento della Pubblica Amministrazione.

Si impegna particolarmente:

a – a rispettare fedelmente la Costituzione intesa come carta dei diritti fondamentali e atto di civile convivenza e di reciproca cooperazione tra i cittadini, sottolineando come sia fondamentale assumere il principio dell’uguaglianza "sostanziale" e non solo formale (art. 3) anche all’interno della scuola, rifiutando quelle forme di discriminazione, più o meno implicite, che legittimano la "disuguaglianza";

b – ad agire nell’esclusivo interesse pubblico;

c – a sostenere l’esercizio dei diritti dei cittadini utenti - inteso come impegno a fornire in modo chiaro informazioni utili alla fruizione di tali diritti - e a semplificare le procedure rendendo effettivo il legittimo accesso;

d – a tutelare la riservatezza, intesa come impegno a garantire il riserbo assoluto nei confronti dell’acquisizione dei dati sensibili e non, riguardanti gli utenti, per quanto attiene ai propri comportamenti e a quelli dei propri dipendenti;

e – a promuovere la "partecipazione attiva" dei cittadini al processo decisionale e alla vita democratica, intesa come contributo alla corretta gestione politica e amministrativa del Paese e del Territorio;

f - a favorire la libera espressione delle opinioni e la loro rappresentanza legittima e il funzionamento degli organi di gestione e partecipazione;

g – a rendere conto con sollecitudine e trasparenza di tutte le operazioni che permettono la verifica della coerenza tra le proprie azioni e gli obiettivi per i quali egli opera (corrispondenza fra il dichiarato e l’agito);

h – a salvaguardare la reputazione e l’immagine dell’Amministrazione, per accrescere la fiducia nello Stato e nella Pubblica Amministrazione, presupposti indispensabili per promuovere e diffondere l’etica pubblica.

TITOLO 2

L’azione dirigenziale nella scuola

Principi specifici nei rapporti interni ed esterni

1. Il dirigente scolastico instaura con gli studenti, le loro famiglie e con tutto il personale della scuola, rapporti leali e corretti, dà informazioni tempestive, affronta e gestisce i conflitti, crea le condizioni migliori per l’esercizio dei rispettivi diritti, assume decisioni imparziali e trasparenti e garantisce la riservatezza. Svolge il proprio ruolo con pieno rispetto di quello altrui, agisce riconoscendo la dignità delle funzioni degli altri operatori, assicura loro le condizioni per esplicarle al meglio e ne valorizza le professionalità, anche promuovendo e facilitando la formazione e l’aggiornamento.

2. Il dirigente scolastico pone attenzione a ciò che si verifica nell'ambito dell'istituzione a lui affidata in modo da poterne assumere la responsabilità e spiegarne le ragioni. Esamina tempestivamente le osservazioni, le proposte e gli eventuali reclami provenienti dagli utenti vagliandone la congruenza ed assumendo i provvedimenti necessari a migliorare il servizio

3. Il dirigente scolastico offre una costante disponibilità all'ascolto nei confronti di operatori, famiglie e studenti. Cura con particolare attenzione, e si adopera in tal senso, affinché all'interno della scuola e dell’ufficio regni un clima positivo di serenità e di reciproca collaborazione.

4. Il dirigente scolastico assicura alle formazioni sociali e ai gruppi portatori di interessi l’esercizio dei diritti e delle facoltà riconosciute dalla normativa, senza discriminazione alcuna.

5. Il dirigente scolastico opera, in piena autonomia, indipendenza ed imparzialità - mediante contratti - nei confronti delle imprese e delle organizzazioni economiche destinatarie o fornitrici di beni e servizi.

6. Il dirigente scolastico svolge la propria attività con l’impegno necessario al raggiungimento dei risultati attesi; fornisce, nell’ambito della propria autonomia professionale, corretti e trasparenti elementi all’Amministrazione Regionale e Centrale, anche per evidenziare eventuali carenze e inadeguatezze che a suo avviso potrebbero compromettere la qualità del servizio scolastico.

7. Il dirigente scolastico promuove ogni forma di collaborazione, accordo e integrazione con le altre amministrazioni pubbliche, allo scopo di concorrere al buon funzionamento di tutta la pubblica amministrazione e al raggiungimento del miglior risultato possibile


 

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