COMUNICATO
INCONTRO ANDIS-MINISTRO MORATTI (11 luglio 2001)
Fonte: sito web ANDIS
Come preannunciato il Ministro dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti ha ricevuto la delegazione dell'ANDIS
composta dal presidente Rossini, dal segretario nazionale Iannaccone e dal
vice-presidente Ferrigno.
Alla riunione erano presenti il sottosegretario
Valentina Aprea e il Capo Dipartimento per i Servizi nel territorio Alfonso
Rubinacci.
Il presidente Rossini, nel suo intervento, ha
illustrato il punto di vista dell'Associazione in merito ai problemi più
urgenti.
Ha sollecitato
il Ministro ad attivare ogni possibile intervento perché in tempi rapidissimi
il Governo realizzi le condizioni per la definizione del primo contratto per i
dirigenti scolastici.
Pensare di arrivare a settembre senza la firma dello
stesso contratto, ha precisato Rossini, significa consegnare l'avvio di un anno
scolastico, che si preannuncia già particolarmente complesso, a dirigenti
scolastici, certamente responsabili, ma anche
giustamente demotivati e delusi, e ciò non aiuterebbe certamente la
serena soluzione dei problemi che certamente si presenteranno.
Ha invitato il Ministro a chiarire il senso politico
che sta alla base del ritiro dei decreti attuativi: un rinvio potrebbe anche essere accettato, una cancellazione
invece potrebbe rivelarsi un atto destabilizzante e dagli effetti non tutti
prevedibili.
Ha rappresentato la necessità che in tempi rapidi
venga emanato il bando del concorso per
il reclutamento dei nuovi dirigenti scolastici.
Ha rappresentato al Ministro le situazioni aberranti
che in molte realtà territoriali si presentano quando l'ente locale considera
la scuola sua "proprietà" o, peggio ancora, spazio per conquistare
clientele.
·
RIFORMA DEGLI OO.CC.
La riforma è affidata al Parlamento ma il Governo dovrà
attivarsi in tempi rapidissimi perché si arrivi alla elaborazione di un nuovo
testo che sia compatibile con l'impianto democratico della scuola e rispettoso
del ruolo gestionale del dirigente scolastico.
Molte delle difficoltà che stanno vivendo le
istituzioni scolastiche ed in particolare i dirigenti scolastici per il
sovraccarico di lavoro, costante ormai da anni, derivano anche da incombenze e
procedure spesso pesanti e farraginose
che, meglio regolate, semplificherebbero la gestione a tutto vantaggio
dell'organizzazione scolastica.
Le attuali disposizioni potrebbero consentire ad un
docente di scuola media di diventare dirigente incaricato presso una direzione
di scuola elementare e materna, la cosa è del tutto inopportuna oltre che
intollerabile sia perché la sospensione della riforma sospende anche, per il
momento, la logica unitaria della scuola di base e crea pesanti problemi di par
condicio in quanto i docenti laureati di scuola elementare e materna non godono
della stessa possibilità.
Il Presidente Rossini ha chiesto al Ministro ogni
possibile intervento perché sul territorio si realizzino i più opportuni
raccordi interistituzionali tra le varie realtà che si occupano di minori al
fine di garantire un sistema di tutela e protezione sempre meno teorico e
sempre più concreto e operativo.
CONCLUSIONI DEL MINISTRO
Il Ministro nelle sue conclusioni ha precisato che
attiverà ulteriori tavoli di confronto ed elaborazione sui temi trattati e
comunque:
- ha
assicurato l'impegno per la definizione del contratto, senza però indicare
attraverso quali interventi;
- ha
altresì assicurato che presto saranno perfezionati i meccanismi per il bando di
concorso per i nuovi dirigenti scolastici;
- ha
informato che, per sia per quanto riguarda il riordino dei cicli, che per gli
OO.CC, avvierà prestissimo una fase di
approfondimento, di consultazione e di proposta;
- si è
impegnato a verificare tutte le possibilità per arrivare ad una effettiva
semplificazione delle procedure amministrative.
Sugli argomenti oggetto di discussione il Presidente si è impegnato a inviare
al Ministro una nota più articolata formalizzando le proposte che
l’Associazione ha elaborato attraverso documenti ufficiali, molti dei quali
sono stati pubblicati sia sul Giornale dei Dirigenti scolastici che sulla
pagina web dell’ANDIS.
………………………………………………………………….
Nota redazionale:
Ancora una volta registriamo, con vivo disappunto, l’estrema genericità che
contraddistingue i comunicati dell’ANDIS in merito alla parte economica del
Contratto. In una lettera del maggio scorso al ministro Moratti il presidente
nazionale Rossini aveva rivendicato “quanto necessario” alla definizione del
Contratto, senza alcuna specificazione. In questo ultimo comunicato i vertici
dell’Associazione proseguono su questa linea chiedendo “ogni possibile
intervento” per arrivare alla conclusione del Contratto. Saremmo, tuttavia, tutti davvero interessati – e penso anche gli
iscritti – a sapere come arrivare alla “firma”: accettando la “mezza dirigenza”
reclamata dai sindacati confederali oppure rivendicando il “pieno allineamento
retributivo”? Saremmo davvero tutti interessati a sapere se il contratto si può
chiudere con le risorse economiche messe a disposizione finora oppure se ne
servono altre – e allora corre l’obbligo di specificare quanto - per colmare lo scarto retributivo con le dirigenze
del pubblico impiego. La differenza non è di poco conto anche perché, di mezzo,
ci passano oltre 8 milioni netti annui di difformità! In assenza di queste basilari specificazioni
se ne dovrebbe dedurre che per l’ANDIS va bene così e che si può arrivare alla firma sulla base di quanto
finora offerto dal passato Esecutivo. Purtroppo la linea strategica dell’ANDIS,
appiattita su una logica di collateralismo acritico con i sindacati confederali
che rappresentano le istanze dei docenti, conduce a questi esiti di ambiguità e
reticenza e orienta gli iscritti ad accettare, sulla base di un presunto stato
di fatto, una visione mutilata della dirigenza scolastica. (p.q.)