L'atto di indirizzo, predisposto dal Ministro della Pubblica Istruzione, è arrivato da giorni sul tavolo del Dipartimento della Funzione Pubblica. Un ulteriore rinvio non avrebbe più, pertanto, alcuna giustificazione.

La mancata stipula del contratto entro il mese di agosto comporterebbe l'ovvia conseguenza che il nuovo anno scolastico inizierebbe per i dirigenti delle scuole in una situazione di vuoto contrattuale, con una lesione non solo delle legittime aspettative degli stessi dirigenti, ma anche delle elementari certezze che dovrebbero governare il sistema delle relazioni sindacali e lo stesso rapporto di lavoro.
Appare inoltre irrazionale ed assurdo che non ci si faccia carico di una situazione che rischia di pregiudicare non solo il regolare inizio dell'anno scolastico ma la stessa entrata a regime dell'autonomia.

Dovrebbe essere chiaro a tutti che attuare manovre dilatorie in questa fase significa oggettivamente rendere impossibile la firma del contratto entro il 31 agosto 2000.
L'Anp, dando prova di grande responsabilità e disponibilità, si è da sempre impegnata nell'interesse di tutti a rendere possibile l'apertura del tavolo di trattativa e sta tuttora moltiplicando le iniziative, sia nei confronti del Governo e dell'Aran, che in quelli delle altre OO.SS., per conseguire l'obiettivo di dare alla categoria un contratto dirigenziale allineato alla decorrenza dell'attribuzione della nuova qualifica ed al conseguente affidamento delle nuove responsabilità ai capi di istituto.
Chiunque ostacolasse il raggiungimento di tale obiettivo dovrebbe risponderne pertanto all'intera categoria e all'utenza scolastica per le inevitabili disfunzioni che un tale ritardo non potrebbe che comportare.

Il 26 luglio 2000 le Confederazioni CIDA, CISL, CONFSAL, CGIL, e UIL hanno definito le regole per la partecipazione al tavolo contrattuale della quinta area della dirigenza, in attesa della definizione della rappresentatività delle organizzazioni di categoria.
Per l'apertura formale del tavolo occorrono ancora l'emanazione dell'atto di indirizzo, che resta da settimane all'attenzione del Dipartimento della Funzione Pubblica, e la determinazione delle risorse aggiuntive per la copertura degli incrementi economici necessari all'adeguamento del trattamento retributivo dei capi di istituto a quello di tutto il resto della dirigenza pubblica.
Questa Associazione, peraltro, intende aprire il confronto sui temi che caratterizzeranno il futuro contratto anche prima della formalizzazione dell'atto di indirizzo.