BOZZA DEL BANDO DI CONCORSO

PER DIRIGENTI SCOLASTICI

L'ILLUSTRAZIONE DEL TESTO E IL COMMENTO DELL'ANP

Fonte: Sito Web ANP

Bozza del bando di concorso a dirigenti scolastici


L'Amministrazione ha dato in visione - ma non consegnato - alle organizzazioni sindacali la bozza del bando. Per questo motivo non è disponibile il testo integrale, peraltro soggetto a revisione, anche sulla base delle osservazioni avanzate in sede di informazione.
Ad ogni modo, i punti fondamentali sono i seguenti:

  1. selezione per titoli (non riguarda gli incaricati triennalisti): viene fatta sulla base delle apposite tabelle. Dà luogo ad una graduatoria distinta per settori formativi. Il numero degli ammessi alle prove scritte è pari a 4 volte i posti messi a concorso;
  2. svolgimento di un saggio scritto su tematiche relative a:

criteri di valutazione:

  1. predisposizione di un progetto (non riguarda gli incaricati triennalisti) su:

criteri di valutazione del progetto:

Le prove b) e c) si svolgono nello stesso giorno e sono uguali per tutti i settori formativi. Tempo complessivo: 8 ore. Ciascuna prova è valutata separatamente. Per superarla, servono almeno 24/30. Gli incaricati svolgono solo la prova b), per la quale dispongono di 5 ore; sono valutati in decimi (servono almeno 8/10).

  1. colloquio di gruppo (non riguarda gli incaricati triennalisti). Si svolge fra i candidati della giornata (massimo 6). La commissione assegna il tema ed assiste. Dura circa tre quarti d'ora e può riguardare il ruolo del dirigente, la soddisfazione del personale, l'organizzazione. La prestazione dei singoli viene valutata sulla padronanza degli argomenti, la capacità di comunicare, l'avere idee innovative, ecc.
  2. a seguire, un colloquio individuale, centrato su processi formativi, competenze di gestione, di relazione, ecc.
    Il voto, in trentesimi, è unico per i due momenti. Per i triennalisti, che svolgono sola la parte individuale, il voto è in decimi. Il colloquio viene superato con 24/30 (o 8/10). La somma dei risultati di scritti ed orali determina la graduatoria di ammissione al corso di formazione. Al corso sono ammessi candidati in numero pari ai posti messi a concorso, maggiorato del 10%.
  3. corso di formazione (comune a tutti), di complessive 300 ore, così suddivise:

Nell'ambito delle attività del corso, deve essere predisposto un progetto di attività sul campo, da presentare alla commissione prima dell'esame finale. Gli incaricati triennalisti possono chiedere l'esonero da specifici segmenti formativi per i quali dichiarino di possedere competenze pregresse.

  1. esame finale (comune a tutti) che verte sulle conoscenze acquisite durante il corso e sul progetto di attività. Voto in trentesimi; prova superata con 24/30.


Valutazione dei titoli:
- titoli culturali: fino a massimo 9 punti (laurea con lode = 5 punti)
- titoli di servizio: fino a massimo 11 punti (anno di servizio = 0,40 punti/incarico: 1 pt)
Sono valutati solo titoli oggettivamente documentabili, senza valutazioni discrezionali.

 

Roma, 9 marzo 2001


Al Capo Dipartimento
per i servizi nel territorio
Dott. Alfonso Rubinacci

Al Direttore del Personale
Dott. Antonio Zucaro

Ministero Pubblica Istruzione
Viale Trastevere 76/a
00153 Roma



oggetto: bozza di bando di concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici.


Facendo seguito all'informazione ricevuta in data 7 marzo scorso ed a scioglimento della riserva manifestata in quella sede, questa Associazione porta all'attenzione dell'Amministrazione le proprie osservazioni sulla bozza di cui all'oggetto:

a) tempi di emanazione del bando
Si ribadisce il punto di vista già espresso a più riprese circa la necessità di un'emanazione in tempi rapidissimi. Il collegamento con i tempi della conclusione del CCNL della dirigenza delle scuole non è vincolante, in quanto tutti i bandi di concorso fanno riferimento al contratto vigente nel tempo. In questo momento, de facto, ai dirigenti delle scuole si applica un contratto, che è - sia pure con evidente forzatura - quello siglato il 26.5.1999. Il CCNL dell'area V sarà con ogni probabilità sottoscritto molto prima che il concorso sia concluso: ma la sua validità termina il 31 dicembre 2001. All'atto dell'assunzione dei vincitori, quindi, neppure esso sarà più giuridicamente vigente. Non si vede la necessità di legare strettamente le due cose fra loro.

b) formazione delle sottocommissioni
La soglia generale di 500 candidati per lo sdoppiamento delle sottocommissioni non è compatibile con l'esigenza di tempi rapidi, considerato anche che le prove scritte da correggere sono due e non una. Tenuto conto che il numero di sedi disponibili è distribuito in modo disomogeneo sul territorio, in molte regioni non ci sarà sdoppiamento e si rischierà di andare al di là del 1° settembre 2002. Si chiede di istituire un qualche meccanismo che assicuri, anche solo di fatto, un tetto massimo di 300 candidati per sottocommissione.

c) bilanciamento dell'asse culturale
L'elenco delle aree tematiche su cui si svolgeranno le prove di ammissione al corso di formazione (che è poi il vero momento di selezione dell'intera procedura) indica un evidente sbilanciamento in direzione delle problematiche psico-pedagogiche, a fronte di una insufficiente attenzione per quelle giuridico-amministrative e gestionali e, soprattutto, per i temi connessi con la riforma del sistema generale dell'istruzione e con l'autonomia organizzativa. Né vale l'obiezione che tali tematiche saranno sviluppate durante il corso, data la ristrettezza del tempo disponibile (vedi punto successivo). Si chiede di integrare l'elenco delle aree, tenendo conto di quanto sopra.

d) sovraffollamento di argomenti durante il corso di formazione
L'elenco degli argomenti che dovrebbero essere oggetto delle 100 ore comuni di formazione d'aula appare fin troppo denso. Pur non disponendo del relativo testo - che non è stato dato in visione - a semplice ascolto della lettura fatta in sede di informazione se ne individuano otto-dieci. Questo significa una media di dieci-dodici ore per ogni modulo, del tutto insufficienti ad un reale approfondimento, soprattutto ove si consideri che molte questioni essenziali sarebbero affrontate solo in questa sede. Si chiede di spostare alcuni di questi argomenti alla fase di accertamento precedente l'ammissione al corso, oppure - in alternativa - di destinare un tempo più significativo alla relativa trattazione.

e) inversione della sequenza delle prove
Nella bozza presentata è previsto il ricorso al "metodo dei casi", che questa Associazione ha proposto da tempo e rispetto al quale esprime incondizionata approvazione. Appare criticabile peraltro l'averlo collocato all'interno dell'esame di ammissione al corso di formazione, mentre in uscita dallo stesso è previsto unicamente un colloquio orale sui contenuti teorici svolti. La soluzione dei casi professionali richiede concettualmente una pienezza di competenze, che non è razionale supporre sia posseduta dai candidati in quella fase. Va ricordato che i quattro quinti degli interessati saranno docenti, privi di esperienza professionale sul campo. Prima del corso di formazione ha senso accertare le conoscenze teoriche e non le competenze operative: altrimenti non si comprende quale sia il valore aggiunto del corso stesso. Si propone quindi di sostituire la prova orale basata sui casi con un classico esame sui contenuti teorici ritenuti rilevanti come prerequisito per l'ulteriore formazione, che dovrà appunto sviluppare competenze professionali a partire dalle conoscenze possedute. Si veda al riguardo anche quanto indicato al punto c) precedente. Il metodo dei casi andrebbe invece recuperato pienamente - e semmai potenziato - al termine del corso di formazione, in sede di selezione finale, quando ha un senso investigare sull'acquisizione di una mentalità pienamente operativa.

f) formazione della graduatoria finale
Nella bozza presentata, la graduatoria finale sembra tener conto unicamente dell'esito dell'esame colloquio, integrato dai titoli. La proposta di questa Associazione è, non da oggi, quella di recuperare invece il risultato di tutte le valutazioni operate durante il percorso di selezione, con opportuno criterio di ponderazione. Il senso della richiesta è chiaro: nelle diverse fasi si accertano elementi diversi di preparazione, tutti però importanti per la professionalità del futuro dirigente. Non appare utile abbandonare, nella valutazione finale che determina l'accesso alla carriera, alcuni di essi per basarsi solo sull'ultimo. Oltretutto, nella forma attuale (che però si chiede di modificare - vedi punto precedente), l'accertamento si baserebbe solo sui contenuti del corso di formazione e cioè, di fatto, sulle 100 ore d'aula o poco più: con la rinuncia di fatto a valorizzare pienamente nella sua ricchezza il profilo delle competenze dei candidati.

g) valutazione dei presidi incaricati "triennalisti"
Si conferma la richiesta presentata durante l'incontro del 7 marzo: valutazione complessiva, ai fini dell'ammissione al corso di formazione, della prova scritta e di quella orale, senza sbarramenti intermedi. In subordine, correzione della prova scritta dopo l'effettuazione di quella orale, in modo da assicurare comunque che la valutazione tenga conto di entrambi i momenti.

Giorgio Rembado
Presidente nazionale Anp

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