Genova - Tutto il basilico utilizzato per la produzione del pesto Nestlè proviene da coltivazioni tradizionali (non OGM) ubicate in Italia (zona di Ascoli Piceno) per evidenti ragioni di freschezza della materia prima e per altrettanto evidenti ragioni logistiche (il pesto Nestlè viene infatti prodotto esclusivamente nel nostro Paese). La Nestlè replica così al presidente della Regione Liguria Sandro Biasotti che - come riportato ieri in prima pagina e in esclusiva dal Secolo XIX - ha annunciato azioni legali e un personale boicottaggio dei prodotti della multinazionale alimentare per il suo uso di un basilico, registrato con i nomi "Pesto e Sanremo" che però non è prodotto in Liguria, ma - secondo le informazioni del presidente Biasotti - all'estero. Da parte sua la Nestlè annuncia di aver già dato avviso ai propri avvocati di azione legale nei confronti dei responsabili della diffusione delle notizie. Nestlè, inoltre, esclude di aver usato la denominazione Genova per una varietà del suo basilico. E' stata - afferma - erroneamente attribuita a Nestlè, ma non è mai stata brevettata dalla nostra azienda. Le varietà di basilico registrate da Nestlè (Pesto e Sanremo) - prosegue la nota della multinazionale - sono state selezionate dal nostro Centro di Ricerca di Tours con ibridazione tradizionale di varietà già esistenti, sulla base di alcune caratteristiche che le rendono particolarmente adatte alla produzione su larga scala di pesto (ossidazione più lenta, persistenza del profumo, etc) e in grado di fornire le notevoli quantità richieste per la produzione secondo la prassi normale. Per tali varietà - precisa la Nestlè - si è richiesta la registrazione dei nomi presso l'Unione Europea: le denominazioni avranno un utilizzo esclusivamente interno e non verranno usate a fini commerciali, come facilmente rilevabile dalle etichette poste sulle confezioni di pesto, che indicano tra gli ingredienti solo la dizione basilico. La registrazione è stata accettata dall'Unione Europea. Inoltre, aggiunge la nota, la coltivazione sperimentale di tali varietà è stata effettuata per decisione dell'Ufficio Comunitario delle Varietà Vegetali - in Germania, presso la stazione ufficiale dell'Unione Europea di Bamberg, e questo può avere generato l'equivoco di una coltivazione su larga scala a scopo produttivo. Per quanto riguarda la notizia di una provenienza dal Vietnam del basilico utilizzato per la produzione del nostro pesto - conclude la Nestlè - questa è del tutto falsa. La commercializzazione di questo prodotto tipico della tradizione gastronomica italiana ne ha favorito la diffusione in Italia e nel mondo, con evidenti benefici indiretti per la conoscenza delle nostre peculiarità culinarie anche in ambito internazionale. La presa di posizione del presidente Biasotti ha scatenato anche vistose polemiche a livello politico.