Dal 1° gennaio 2002 nei 12 paesi dell'Unione Europea aderenti all'Euro (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia,
Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Spagna) debuttano 14,5 miliardi di banconote che sostituiranno le valute nazionali.
1 euro vale 1936,27 lire.
Le nostre care Lire cesseranno di avere corso legale il 28 febbraio 2002. Sarà comunque possibile dopo tale data, per 10 anni, cambiare le lire in banca.
La doppia circolazione di euro e lira insieme avverrà dal 1° gennaio al 28 febbraio 2002. Soltanto due mesi.
Le
banconote in euro sono di
sette tagli (da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro), di altrettanti colori, di valori nominali compresi fra
9681,35 e 968145 lire. Saranno uguali in tutta eurolandia e riporteranno il nome scritto sia in caratteri latini (EURO) che in greci (EYPO), la sigla
della Banca Centrale Europea nelle cinque varianti linguistiche.
Le
monete sono in
otto tagli (1, 2, 5, 10, 20 e 50 centesimi, 1 e 2 euro); la composizione metallica è uguale per tutti. Su uno dei due lati
delle monete appare un'immagine europea comune a tutti, sull'altra figura la faccia "nazionale". Ma per il loro impiego non ci sono frontiere.
Attenzione ai
vecchi assegni, anche quelli circolari, che non potranno più essere emessi in lire dopo lo scoccare della mezzanotte
del 31 dicembre 2001. Gli assegni fino al 28 febbraio saranno ancora accettati in banca purchè abbiano una data di emissione del 2001, gli assegni
non utilizzati dovranno essere distrutti.
Attenzione all'impatto psicologico che per molti potrebbe essere difficile da superare. Fin dalla tenera età parliamo italiano e pensiamo in lire.
Domani dovremo parlare in italiano ma pensare in euro. Sarà un esercizio difficile per chi è abituato a pensare nella propria moneta allo stesso modo
con cui parla la propria lingua. Siamo padroni di una scala di valori monetari che è il termometro del nostro benessere presente e futuro,
una scala che parte da una spese piccola e termina con l'ammontare dello stipendio. Qualunque consumatore capisce subito cosa significano 50.000 lire
perché ha memorizzato un certo numero di prezzi di riferimento. Lo stesso non si può dire di 25,82 euro, cioè di 50.000 lire. Dovremo ricostruire
il nostro linguaggio monetario, la nostra memoria.
Il vero rischio viene dagli spiccioli. Il comitato euro avverte "
attenti ai centesimi": ai prezzi attuali un caffè costa 1500 lire
cioè 0,77 euro. Ecco la trappola: vanno pagati 77 centesimi ed evitati gli arrotondamenti, magari per fretta, ad 80 centesimi. Tre centesimi di differenza
non sono pochi (quasi 60 lire), ma perdere in una giornata 50 centesimi (968 lire) di quel passo è facile.
Dunque dal 1° gennaio 2002,
occhi aperti, sempre.
Per maggiori informazioni sull'Euro visita il sito della Banca Centrale Europea,
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