Obbligo catene a bordo su strade entroterra
Genova Dal 1° novembre 2004 catene antineve sempre nel bagagliaio durante la stagione fredda su mille chilometri (due terzi della rete) di strade provinciali e comunali convenzionate dell'entroterra e dell'Appennino per prevenire i pericoli alla circolazione in caso di nevicate, evitando ostacoli agli interventi dei mezzi spazzaneve e spargisale e garantendo la sicurezza della viabilità. La Provincia di Genova ha adottato per questo, d'intesa con la Prefettura e 45 Comuni del territorio - tutti quelli delle vallate interne e di montagna - una specifica ordinanza, che sarà valida tutti gli anni, per l'obbligo delle catene a bordo dal 1° novembre prossimo al 31 marzo. 2500 manifesti sono in stampa e verranno affissi sul territorio delle 45 amministrazioni comunali interessate, collocando inoltre su tutta la rete viaria provinciale e comunale convenzionata nuovi e ben visibili cartelli di "Attenzione obbligo di catene a bordo per tutti gli autoveicoli dal 1° novembre al 31 marzo".
I prezzi variano da un minimo di € 39 fino a € 100 (ipermercato).


ALLUVIONE NEL TIGULLIO (novembre 2002)

Chiavari. Il sindaco di Chiavari, Alessandra De Barbieri, chiede l'aiuto dell'esercito. «Ringraziamo le unità di protezione civile giunte da Imperia, Savona, La Spezia e dalla Val Petronio - ha detto ieri - Ma non sapendo per quanto ancora potremo contare su questi aiuti, abbiamo chiesto l'ausilio dell'esercito per la ricostruzione provvisoria dell'argine del Rupinaro». Oggi a Chiavari riaprono le scuole elementari e medie (tranne la materna di viale Millo). E'stata chiusa la strada per la frazione di Campodonico, minacciata da una grossa frana: ieri gli abitanti hanno ricevuto assistenza e generi alimentari. Ancora inagibile il palasport di Sampierdicanne. Le aziende colpite dal nubifragio: oltre alla PF&G, di Cogozzale (Leivi) che produce componenti in metallo anche per la Ferrari, la Comer, dove però i danni non sono gravi, la Len di Sant'Andrea di Rovereto, a Chiavari.
A San Colombano Certenoli, il centro più colpito di tutta la val Fontanabuona, la prima stima di 18 milioni di euro di danni si sta rivelando addirittura prudenziale. Operai e tecnici del Comune, Provincia e protezione civile, stanno operando per far fronte a tutte le frane che hanno isolato accessi alle abitazioni un po' ovunque nel territorio. Colpiti sentieri, strade interpoderali, ponti pedonali. Restano isolate parte della frazione di Villa Cuneo e una località a Caposasco, ripristinati in qualche modo i collegamenti con Fregarie, Romaggi, Aveggio, Vignale, Barbarasco. Rinviato invece il sopralluogo con i sindaci di San Colombano e Leivi del commissario della comunità montana Mario Daniele. In qualità di capo di gabinetto della prefettura non ha potuto lasciare Genova per l'allarme Bisagno. Nella valle Sturla nell'entroterra chiavarese, Borzonasca vive queste ore con l'incubo dell'evacuazione, c'è il rischio che una grossa frana cada nel torrente Sturla creando una specie di diga che potrebbe allagare il paese.
I danni dell'alluvione vengono quantificati in questi momenti anche dall'amministrazione comunale e dai commercianti di Santa Margherita. Le spiagge cittadine sono colme di detriti e si parla di rischi di smottamenti e frane nelle zone collinari: «Provvederemo a mettere a posto anche le spiagge, tutto il legname finito in mare tramite i corsi d'acqua ora è arrivato sul litorale, per ora stiamo ancora monitorando i danni - dice l'assessore alla protezione civile e ai lavori pubblici Claudio Vezzali - Si tratterà poi di verificare lo stato della copertura dei torrenti, in particolare il San Siro, controllare le zone collinari, nei prossimi giorni saremo in grado di valutare lo stato concernente frane e smottamenti».


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